Il territorio in un paese per stare bene
La gente di Monte Marenzo ha in comune e apprezza un grande patrimonio: il suo territorio. Da molti decenni la gente di Monte Marenzo sa che in un
paese, per star bene, è necessario che il territorio in cui vive non sia devastato e considerato solamente un’occasione per fare quattrini, altrimenti perderebbe gran parte del suo valore e tutti saremmo più poveri.
“Un paese per star bene” propone ai cittadini di Monte Marenzo un patto.
Nei prossimi anni, quando bisognerà dare una abitazione ai giovani, costruire un’opera pubblica e spazi per la vita sociale e civile, il Comune di
Monte Marenzo si impegna a farlo nel massimo rispetto dell’ambiente naturale e agricolo, nella tutela e valorizzazione del nostro straordinario
paesaggio e dei nuclei di antica fondazione. Secondo noi è questa la
ricetta per vivere in armonia nella propria comunità.
Cosa si deve ricordare quando si ragiona su come avere cura del territorio di Monte Marenzo?
Mai sottovalutare l’importanza del rapporto ottimale che deve esserci tra
superficie e abitanti. Monte Marenzo è lungo 2.000 metri e largo 1.500. In questa piccola area, in parte collinare e in parte in aspra pendenza, gli abitanti sono quasi 2.000, con una densità di circa 650 persone per
chilometro quadrato (la media provinciale è di 382 abitanti per Kmq.).
Un altro dato che segnala un indice di saturazione territoriale è quello riferito agli insediamenti industriali e artigianali. Oltre 50.000 mq. di aree occupate per chilometro quadrato (i Kmq. sono 3,05), concentrati in grande
prevalenza alla Levata: il rapporto ci avvicina a comuni di pianura fortemente industrializzati.
E questo cosa ci suggerisce?
Considerato che Monte Marenzo è riuscito comunque a mantenere una vivibilità a misura d’uomo (con una maggiore difficoltà alla Levata), grazie
anche alla dotazione pubblica di spazi ricreativi e servizi sociali, è importante che nella formazione del prossimo Piano di Governo del Territorio (PGT) l’intervento edificatorio dovrà stare attento a non compromettere questo equilibrio delicato, da tutti condiviso e apprezzato anche fuori dai confini comunali.
“Un paese per star bene” come intende muoversi concretamente nella realizzazione del PGT?
1) Ogni decisione sarà conseguente allo studio accurato sulla sopportabilità di un territorio comunale già interessato dagli indici abitativi e produttivi che richiamavamo prima. Inoltre, ogni scelta dovrà essere coerente col Piano di Coordinamento della Provincia di Lecco, che l’Amministrazione comunale di Monte Marenzo ha condiviso.
2) Un piano per nuove abitazioni, vista la buona qualità dello standard dei fabbricati esistenti, cercherà di rispondere prevalentemente al fabbisogno di una crescita interna programmata, per mantenere un equilibrio con il paesaggio agricolo e naturale. Non ci saranno spazi per edificazioni di
carattere speculativo ed intensivo.
3) La corretta gestione del territorio deve puntare ad una razionalizzazione
degli spazi già interessati da fabbricati, attraverso il recupero/ampliamento del patrimonio edilizio esistente, o con nuove edificazioni solo su aree comprese nelle zone urbanizzate.
4) Gli insediamenti industriali e artigianali rappresentano una opportunità
di lavoro per i nostri cittadini, una risorsa economica e sociale per la nostra comunità. In quanto tali va garantito il mantenimento delle attività insediate, facendo attenzione, soprattutto alla Levata, che le ristrutturazioni, o riconversioni imposte dalle trasformazioni economiche in atto, avvenga nella piena tutela della qualità della vita degli abitanti e
dell’ambiente naturale circostante.
5) Particolare importanza sarà data al governo delle aree non urbanizzate, perché proprio partendo dallo strumento di gestione dell’intero territorio comunale si possa incrementare l’economia legata all’agroalimentare e alla fruizione del paesaggio. Inoltre, sarà importante favorire una ricaduta economica per quanti si fanno carico della manutenzione del suolo e delle aree naturali (governo del bosco, regimazione delle acque, viabilità agrosilvopastorale, prevenzione dissesti e così via).
6) L’elaborazione e le scelte che il Piano del Governo del Territorio andrà a fare, saranno una delle più importanti ed ampie occasioni di partecipazione
e di “Cittadinanza attiva” della popolazione, che sarà chiamata a decidere sul futuro della propria comunità. In quella fase ognuno verrà chiamato a portare il proprio contributo, compresi i bambini e gli adolescenti, che dovranno indicare soluzioni e suggestioni per “Un paese per star bene”.
Questo per quanto riguarda le grandi strategie, ma potete indicare anche alcune piccole soluzioni?
1) La conferma, ed eventuale aggiornamento, della norma comunale che ormai da molti anni prevede un premio volumetrico del 20% sulle abitazioni esistenti.
2) Un’altra norma che riteniamo utile inserire, è non considerare cubatura i box fuori terra con altezza non superiore a mt. 2,20, anche in questo caso studiando bene la disciplina per una realizzazione armoniosa con l’ambiente circostante.
3) Sarebbe interessante considerare nel nuovo PGT la possibilità di promuovere la qualità architettonica degli interventi edilizi.
4) Una scelta di civiltà che si deve fare all’interno del PGT è la redazione di una “Tavola dell’accessibilità urbana”, dove il comune censisce e tiene sotto controllo la rimozione delle barriere architettoniche, anche se molto è già stato fatto dalle amministrazioni precedenti.