639, strada killer
E’ uno dei tratti di strada della provincia di Lecco più transitati e pericolosi. Parliamo della 639, soprattutto quei tre chilometri scarsi che dalla nuova rotonda di Sala (Calolziocorte) arriva sino alla frazione Levata (Monte Marenzo), da alcuni decenni teatro di incidenti, anche gravissimi.
L’ultimo episodio nella serata di martedì 21 dicembre. Questa volta la causa scatenante sono state alcune buche aperte su un manto d’asfalto in pessime condizioni. Un’auto che percorreva la strada verso Calolziocorte è finita in una di queste buche finendo capottata nel fossato laterale. La conducente è stata portata per accertamenti in ospedale. Più “fortunati” altri automobilisti che transitando sulla medesima carreggiata hanno avuto i copertoni lacerati.
Il comune di Monte Marenzo aveva segnalato alla Provincia di Lecco, responsabile della gestione della 639, il dissesto del manto stradale già nell’estate del 2009. La richiesta di intervento, caduta nel vuoto, è stata ripetuta più volte e, precisamente, anche in un incontro con l’Assessore competente il 22 giugno di quest’anno.
La non manutenzione rende questa strada ulteriormente pericolosa. Nel tratto che interessa Monte Marenzo, in alcuni punti, la carreggiata non arriva a sei metri e la velocità indotta dai rettifili ha provocato numerosi incidenti, alcuni mortali, per invasione della corsia opposta. Situazione ulteriormente aggravata dall’assenza di banchine, pista ciclabile, marciapiedi. Per esempio, percorrere questa strada in bicicletta e a piedi è da aspiranti suicidi.
Da quasi trent’anni si parla della necessità di riqualificare la 639, da tutti considerata pericolosa e inadeguata a sostenere il traffico di un’arteria importante per la viabilità lombarda. Innumerevoli i progetti, i programmi, le promesse e le dichiarazioni dei politici governativi che negli anni si sono occupati della questione. Ci fu perfino una occupazione della sede stradale dal parte degli amministratori locali dei comuni attraversati.
Ovviamente qualcosa si è fatto, per esempio il superamento del passaggio a livello di Rivabella e il nuovo ponte sull’Adda. In cantiere per i prossimi anni il tunnel per togliere il traffico non locale dagli abitati di Vercurago e Calolziocorte. Tutte opere che per la loro complessità hanno costi assai elevati, a tal punto da non riservare altre risorse per sistemare quei tre chilometri maledetti. Eppure questo allargamento comporterebbe un onere di gran lunga inferiore ai precedenti, perché si tratta di intervenire su un tratto breve, in un’area priva di urbanizzazioni e ostacoli naturali.
Negli incontri pubblici con i cittadini della Levata ogni volta la questione viene sollevata con forza, anche per il semplice fatto che loro devono necessariamente convivere con questa strada. Il comune si è impegnato a stimolare con forza un impegno dell’Amministrazione Provinciale e del Comune di Calolziocorte per condividere un’ipotesi di adeguamento in tempi ragionevoli, sia per il traffico veicolare che ciclopedonale.
Da subito però è necessario che la Provincia organizzi un intervento banale ma importante: rifare gli asfalti.