Dote scuola: due pesi e due misure
Cari genitori di Monte Marenzo che mandate a scuola i vostri figli nella scuola pubblica, questa lettera è destinata a voi.
Voi, per la maggior parte, avete scelto (per convinzione o per necessità) di far frequentare i vostri figli presso la scuola primaria di Monte Marenzo o le scuole pubbliche secondarie del territorio, a Calolziocorte o a Lecco.
Cosa direste se qualcuno vi raccontasse che una Regione destina in via esclusiva l’80% dei suoi fondi per il diritto allo studio ai soli studenti della scuola privata, che rappresentano soltanto il 9% della popolazione scolastica regionale? E se aggiungesse che questo è accaduto non soltanto ieri, ma che continua ad accadere tranquillamente anche oggi, quando le scuole pubbliche, frequentate dal 91% degli studenti, subiscono il più vasto taglio alle risorse della storia repubblicana?
E se, infine, vi dicesse addirittura che, con supremo spregio per la situazione di crisi, vengono elargiti sussidi pubblici anche a chi dichiara al fisco 200mila euro di reddito e risiede nelle zone più prestigiose e costose delle nostre città? Probabilmente pensereste di essere di fronte ad un racconto di fantapolitica o, al massimo, a una storia che riguarda una Regione che non è la vostra. Invece sbagliereste, perché tutte queste cose accadono davvero, proprio qui in Lombardia, nella Regione governata dal Governatore ripescato Roberto Formigoni (da 15 anni), in alleanza con la Lega Nord (da 10 anni).
Non ci credete?
La Regione eroga tutti gli anni, attraverso il meccanismo del “buono scuola”, ora ri-denominato “dote per la libertà di scelta”, dei sussidi regionali a delle famiglie benestanti.
Tanto per capirci: nell’anno scolastico 2007/08 (i dati 2008/09 non sono ancora disponibili) sono stati spesi 45 milioni di euro per i “buoni scuola” e soltanto il 28% di questa somma è andata a famiglie che dichiarano al fisco un reddito annuo inferiore a 30mila euro. Tutto il resto, cioè più dei due terzi, è andato a famiglie con redditi più alti, tra le quali ben 3.000 con un reddito annuo che si colloca tra 100 e 198 mila euro.
Tutto ciò è possibile grazie al principio dei due pesi e delle due misure. Nel caso del “buono scuola”, infatti, il tipo di Isee (il riccometro) utilizzato è unico nel suo genere. Anzitutto, a differenza di quanto avviene normalmente, esso non prevede la rilevazione della situazione patrimoniale, sia mobiliare che immobiliare. In secondo luogo, il tetto massimo di “reddito Isee” per poter accedere al “buono” è straordinariamente generoso: 46.597 euro. Basti qui ricordare che il tetto massimo previsto dalla stessa Regione nel caso del sostegno alle famiglie degli studenti della scuola pubblica è invece di 15.458 euro! Limite che appare ancora più generoso se pensiamo che per gli aiuti alle famiglie bisognose per accedere al contributo sociale il reddito Isee scende ancora fino ai 7.500€.
Comunque sia, ormai questo sotterfugio del tetto di spesa lo ricordiamo soltanto per scrupolo storico, visto che a partire dall’a.s. 2008/2009 gli studenti delle scuole pubbliche sono esclusi dal buono scuola addirittura per legge e non c’è dunque più bisogno di furberie applicative.
Il sito WEB della Regiona Lombardia infatti (non un fazioso foglio dell’opposizione) illustra la legge regionale: “il Buono Scuola è un sostegno alla libertà di scelta per chi frequenta una scuola paritaria”. Quindi il buono scuola è solo destinato solo a loro!
Il buono scuola è lo strumento concreto con il quale viene eluso il divieto di finanziamento pubblico diretto della scuola privata, enunciato dall’articolo 33 della Costituzione, il quale recita così: “Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato”. Uno strumento collocato ai confini estremi della legalità costituzionale, dunque, ma di indubbia efficacia sul piano pratico, visto che ha permesso di girare nel corso di nove anni quasi 400 milioni di euro dalle tasche dei contribuenti alla lobby delle scuole private.
Gli studenti delle scuole statali sono il 91% di quelli della scuole paritarie, ma ricevono solo il 20% dei contributi lombardi. E nella scuola paritaria i disabili sono praticamente esclusi (e, ovvio, molti figli di immigrati, ma anche di italiani che non possono permettersi le rette delle scuole private). Che ne dice, cara Gelmini? Non abbassa almeno gli occhi?
E cosa dice il Gruppo di Minoranza Insieme si può – Lega Nord? Come risponde alle famiglie di Monte Marenzo che hanno scelto la scuola pubblica?
Ecco, in sintesi, tutte le istruzioni per la Dote Scuola della Regione Lombardia.
COS’E’ LA DOTE SCUOLA E A CHI SI RIVOLGE?
La Dote Scuola è destinata agli studenti iscritti alle scuole statali, paritarie (elementari, medie e superiori) o ai corsi di istruzione e formazione professionale regionali. A seconda del percorso scolastico scelto e delle loro caratteristiche, gli studenti lombardi possono richiederne una o più componenti.
La Dote Scuola, infatti, ha diverse componenti: dal Buono Scuola, introdotto per permettere la libertà di scelta educativa, all’Integrazione al Buono Scuola, un sostegno aggiuntivo per le famiglie più bisognose; dal Contributo per la Disabilità, un aiuto per consentire una formazione personalizzata ai ragazzi portatori di handicap, al Sostegno al reddito, pensato per la permanenza dei ragazzi meno abbienti nel sistema dell’istruzione statale o nell’Ifp regionale. C’è inoltre la componente Merito, creata per premiare gli allievi più brillanti.
COME RICHIEDERE LA DOTE SCUOLA?
Per richiedere la dote scuola bisogna innanzi tutto possedere un modello ISEE, successivamente si può inoltrare la propria domanda sul sito di Regione Lombardia o nel proprio Comune di residenza.
QUANDO RICHIEDERE LA DOTE SCUOLA?
Dal 1 marzo al 30 aprile 2010 sarà aperto il sistema informativo di Dote Scuola a.s. 2010/2011 per la presentazione delle domande per la componente Sostegno al reddito, Buono scuola, Integrazione, Contributo per disabilità. Dalle ore 12.00 del 1°settembre alle ore 12.00 del 30 settembre 2010 sarà aperto il sistema informativo di Dote Scuola a.s. 2010/2011 per la presentazione delle domande per la componente Merito per i risultati conseguiti nell’anno scolastico 2009/2010.