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Grammatica del pgt di Monte Marenzo

mm_disegno_webI banchi del Consiglio comunale sono stati accostati formando un grande tavolo, attorno al quale si sono seduti i consiglieri e i componenti del gruppo di lavoro Ambiente e Trasformazioni urbane, per esaminare da vicino le tavole del documento di piano del pgt di Monte Marenzo preparate dall’architetto Mario Cortinovis.

L’urbanista ha raccontato in modo dettagliato il percorso che ha contribuito a formare la proposta di piano, che pure un po’ compresso nei tempi richiesti dall’Amministrazione comunale (adozione entro la prima metà di febbraio 2011), non ha impedito di aprire un’ampia consultazione con la nostra comunità.

La filosofia del pgt. Il Documento di Piano presentato non è il pgt definitivo, perché mancano ancora il piano dei servizi e il piano delle regole, ma rappresenta abbastanza compiutamente gli obiettivi di fondo che si vogliono raggiungere nei prossimi anni (ricordiamo che il pgt ha una durata formale di cinque anni).

Ebbene, senza clamori e senza esagerazioni possiamo considerare la proposta in cammino come un esempio di programmazione avanzata e autenticamente sostenibile. Il territorio non è più concepito come una somma di singole aree con ognuna la propria caratteristica (l’area per la residenza, l’area delle fabbriche, l’area agricola, l’area dei servizi, ecc.) e magari tra di loro in urto, ma come un mosaico dove ogni tessera è pesata e pensata per funzionare in relazione all’insieme.

Abbiamo cominciato bene, se continuiamo con questa coerenza possiamo ragionevolmente prevedere che, alla fine, due saranno le parole chiamate a imprimere il sigillo di questo pgt: relazione e benessere.

Un ambiente pensato per il benessere dell’individuo (stato di soddisfazione interiore generata dal giusto equilibrio tra abitare, lavorare, socializzare, compresi il diritto ai servizi e il godimento della natura); un ambiente di relazione (tra le persone, tra le persone e l’ambiente, tra il privato e le istituzioni formali e informali, tra le diverse specificità delle aree, tra il nostro comune e i comuni vicini, e via discorrendo).

In questi mesi abbiamo detto e ascoltato in più e più occasioni, anche pubbliche, mille raccomandazioni di non pregiudicare il futuro dei nostri giovani, dove pregiudicare significa non scrivere tutte noi le pagine del libro, ma lasciare fogli bianchi perché sia dato a loro continuare il racconto. E il territorio è un libro che se lo scarabocchi tutto nessun’altro in futuro potrà far progredire quello che di buono abbiamo saputo fare, o correggere gli errori che abbiamo commesso.

Se questa è il sale del pgt, una delle tecniche per alimentare le idee è stata – e ancora lo è – la partecipazione.

Parola straordinaria, che per non essere ammaliatrice deve incarnarsi in atti concreti di relazione, ascolto, comunicazione. E il catalogo della partecipazione come l’abbiamo voluta è questo: cinquanta istanze, sette incontri con tutte le realtà socio-economiche del nostro territorio, due assemblee pubbliche, un questionario in itinere riservato alle bambine e ai bambini.

Confessiamolo, è facile essere frastornati e disorientati da questa massa di proposte e suggestioni, molto spesso in profonda contrapposizione tra loro. La soluzione forse è porsi buone domande: qual è il metodo per non affogare, per non essere immobilizzati dalla paura di sbagliare, per trovare la mediazione tra l’interesse del singolo e quello della comunità? Probabilmente la risposta migliore la troviamo semplicemente nelle cose appena dette sulla filosofia del pgt.

Non solo. Di aiuto c’è stato anche un buon PTCP della Provincia di Lecco – al quale dobbiamo attenerci – e quegli altri strumenti di pianificazione sovra comunali esistenti che ci hanno risparmiato gran parte del lavoro di studio e di analisi.

Ora il Documento di Piano viene valutato dal gruppo che si occupa della Valutazione Ambientale Strategica, guidato dal dott. geologo Luigi Corna, poi pubblicato sul sito della Regione Lombardia. Da quel momento gli elaborati e le tavole iniziano l’iter formale previsto dalla legge regionale.

Alla prossima.

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