La mafia a Lecco … esiste
Riceviamo da Elisa parole e immagini sulla manifestazione “La mafia a Lecco non esiste”
Sabato 23 ottobre alle ore 16,oo, i ragazzi di “Qui Lecco Libera” chiamano a rapporto la società civile per manifestare, informare e parlare di mafia, in particolare quella del nord, nello specifico quella lecchese.
Rispondono all’appello: la CIGL (nella persona del segretario Pirelli), il PD (rappresentato da Lucia Codurelli) , il Popolo Viola Lecco, il Popolo delle Agende Rosse, più di 600 cittadini onesti, soprattutto giovani e giovanissimi, e Salvatore Borsellino.
E’ proprio quest’ultimo a mettersi alla guida del corteo che, pacificamente e al ritmo di slogan come “PEPPINO-IMPASTATO-CE L’HA INSEGNATO-DENUNCIARE LA MAFIA-NON E’ REATO!” e “FUORI LA MAFIA DALLO STATO – FUORI LO STATO DALLA MAFIA” , percorre le vie di Lecco da Piazza Diaz a Via Belfiore, sede dell’ex locale WallStreet –vera e propria roccaforte del clan mafioso Trovato.
Il corteo sfila, canta, poi si siede e ascolta. Ascolta le parole di Duccio –capogruppo di Q.L.L.- che illustra “la Mappa”, una cartina realizzata dai ragazzi su tutti i luoghi, ben 32, riguardanti la mafia e i suoi interessi sul solo territorio della città di Lecco (altri sono presenti nella provincia, anche ad esempio a Torre de Busi).
E poi, con grande commozione, la gente ascolta le parole piene di rabbia, dignità e speranza di Salvatore Borsellino, che si rivolge ai giovani ringraziandoli e incoraggiandoli, poi rimprovera duramente la propria generazione per aver consegnato ai figli un paese marcio e corrotto prima e per non star facendo nulla ora, e chiude con un momento in memoria del fratello Paolo, degli altri magistrati, dei poliziotti, della gente onesta uccisa e di tutti coloro che si sono battuti e si batteranno per cambiare le cose… urlando infine a pieni polmoni, con l’agenda rossa alzata, “RESISTENZA!”.
La giornata si conclude con questo grido di speranza, alle 19 il corteo si dissolve, ma non finisce tutto lì. Non deve finire tutto lì.
Ci si saluta con l’impegno di continuare a lavorare, a incontrarsi, a informare, a combattere e soprattutto a parlare di mafia.
Perché la mafia c’è, esiste, non è un problema di altri che non ci riguarda , ed è anche qui a casa nostra.
E’ tra di noi, e nessuno può stare zitto senza sentirsi complice.
“Perché se tu non ti occupi della mafia, sarà lei ad occuparsi di te”.
Elisa
(per altre informazioni sulla manifestazione ecco il link a Qui Lecco Libera http://www.quileccolibera.net/ )
Ecco qui invece le foto scattate da Elisa
Teoria interessante, signor GIGIG… e ci sono voluti 3 anni per esprimerla!
ma non capite che continuare a menarla con la mafia, che a Lecco è una cavolata, serve solo a distogliere l’attenzione dal vero potere mafioso, che è quello delle lobby economiche, dell’alta finanza, le quali usano questi scalzacani mafiosi come usano a loro piacimento tutti gli apparati dello stato, dei media e della poltica? Quando il dito indica la luna, il fesso guarda… la mafia!!!!!!!! Sveglia!!!!!!!!!
I miei impegni non mi hanno permesso di esserci.Mi associo al
commento di Daniel.PER NON DIMENTICARE MAI
Grande Elisa, grandi tutte quelle persone che hanno partecipato alla manifestazione. Grande Salvatore Borsellino che da anni gira per ogni angolo d’Italia, portando avanti uno dei messaggi che suo fratello, l’EROE PAOLO, ci ha lasciato (“Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene”), contribuendo in maniera decisiva a dissolvere un pò di quella nebbia che avvolge la storia d’Italia tra il 92 e il 94. E’ anche grazie a questo movimento di protesta civile, oltre all’azione di alcuni altri EROI (i magistrati di Caltanissetta) se oggi siamo certi che pezzi dello stato hanno trattato con la mafia. Pezzi dello stato che ancora sono al loro posto.
Io non ho potuto esserci fisicamente (con molto rammarico!) ma ero presente “moralmente”, e sono contento che ci fosse una rappresentante di Upper.
A proposito, sarebbe bello organizzare qualcosa a Monte Marenzo…