Vorrei essere cane
Il Comune di Monte Marenzo ha in corso con l’Associazione Lega Italiana per la Difesa degli Animali (Le.I.D.A.) una convenzione per assistere e curare i cani abbandonati sul nostro territorio e ospitati presso il canile di Lecco. Il costo annuo è di 0,58 € per abitante, pari a una somma a carico del nostro bilancio di 1.153,62 euro.
Dare assistenza e una casa agli animali che vivono in cattività è un dovere ormai entrato nelle nostre consuetudini e sarebbe intollerabile accettare che un qualunque animale venga maltrattato. Chi di noi, soprattutto i bambini, non prova commozione quando, alla vigilia delle ferie estive, le realistiche immagini della Pubblicità Progresso mostrano il muso dolente del nostro amico a quattro zampe vigliaccamente abbandonato sull’autostrada, o in aperta campagna?
Questo purtroppo accade anche in presenza di leggi che tutelano il diritto alla non sofferenza e dignità degli animali. Eccone alcuni richiami significativi.
L’art. 544-ter del Codice Penale punisce con la reclusione da tre mesi a un anno o con la multa da 3.000 a 15.000 euro, chiunque per crudeltà sottopone un animale “…a comportamenti e fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche…”.
Oppure chi (art. 727 c.p., riformulato dalla legge 189/04) detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, incorre in una pena sino ad un anno di reclusione o ammenda di 10.000 euro.
Addirittura esiste una norma del 1991, la n. 281, che riconosce il diritto di scorrazzare sul territorio degli animali che vivono in stato di libertà (i gatti).
Splendide leggi, che ci danno l’impagabile soddisfazione di vivere in un paese civile.
Ma questo non basta, perché abbiamo un sogno che ci insegue da qualche tempo e che vorremmo tanto si trasformasse in realtà.
Vorremmo che l’amore per i nostri amici animali e le leggi che vegliano sulla loro sicurezza e sul loro benessere fossero estese, magari migliorandole, anche ai bambini, alle donne e agli uomini di cui non vogliamo imparare i nomi, dei quali non ci importa conoscere la storia: zingari, immigrati, persone che non hanno altro che la loro umanità.
Ebbene, se io fossi nelle condizioni di essere appellato solo come italiano, o invalido, o di essere disconosciuto nella mia umanità, confesso, vorrei essere cane.
ATTENTI AL CANE
“Certo è deplorevole
che gente che vive di sussidi
tenga poi un cane”,
ha dichiarato un responsabile
della Previdenza Sociale
nel Varmlad.
La legge ha i suoi difetti.
I poveri han diritto di tenere un cane.
Potrebbero tenere dei topi, invece:
van bene anche loro e sono esentasse.
Se ne stanno in anguste stanzette
coi loro bastardi.
Perchè non giocano con le mosche?
Non sono animali da compagnia?
E al comune tocca pagare.
Bisogna farla finita
o c’è da temere
che si comprino delle balene.
Una decisione va presa:
abbattere i cani! non è una buona idea?
Il prossimo provvedimento:abbattere i poveri.
Così il comune risparmierà qualcosa.
(Dagerman)