38000 precari nelle aziende di Lecco
38000 precari: questa la stima fatta dalla CGIL di Lecco nelle aziende della provincia.
Il numero altissimo di precari è dato dalla somma dei lavoratori che si trovano in questa condizione secondo i dati ufficiali dell’INPS a cui si devono aggiungere i laureati che ancora non hanno trovato un posto di lavoro sicuro.
Sono infatti tantissimi i giovani con alta scolarità e tante le persone sotto i 40 anni che si trovano in difficoltà.
Ovvio che non ci può essere certezza per il futuro, e scelte di vita che qualche anno fa si facevano (sposarsi, fare un figlio, attivare un mutuo per la casa), ora sono rimandate o addirittura non vengono neppure più prese in considerazione. I problemi del vivere quotidiano non permettono di programmare un futuro.
Questa la condizione precaria di chi un lavoro a tempo determinato o precario ce l’ha.
Peggiore è la condizione dei disoccupati, sia per gli anziani usciti dal ciclo produttivo e che non hanno ancora i requisiti per la pensione (che si allontana sempre più, specialmente per le donne), sia per i giovani che un lavoro non riescono a trovarlo.
La situazione sul nostro territorio e a Monte Marenzo è stata già descritta sul nostro sito da Angelo in questo articolo https://www.unpaeseperstarbene.it/2011/il-silenzio-delle-sirene/
Dati allarmanti, come si vede, e la crisi non dà tregua. Il Decreto sviluppo del Governo tarda ad arrivare, sarà all’altezza della grave situazione?
Caro Adriano, non è finita quì, ogni giorno si sente parlare di riforma delle pensioni non tenendo conto dei patti sottoscritti da molti lavoratori nelle tue condizioni buttati fuori dalle fabbriche perchè vicini alla pensione.Speriamo vadano a casa presto non se ne può più.
Fuori dal ciclo produttivo rincorro la pensione ma aimè non riesco a raggiungerla.
Commento con le parole di una canzone di Roberto Vecchioni:
“Son chì, son là che cunti nient
e che ghe vègna on accident
ai cervellon, ai lazzaron del parlament…
…cosa ne sarà di me domani
che c’ho solo merda nelle mani.”