Canzoni, parole e ricordi per l’11 settembre
Il concerto dei 32esimo, ieri sera, si è concluso con Franco che ha chiamato sul palco tutti i protagonisti dello spettacolo e li ha invitati a cantare con il pubblico in sala l’inno dei Nomadi “io vagabondo” che ha nel testo una frase che ha dato il titolo alla serata in ricordo dell’11 settembre 2001: “una notte di settembre mi svegliai”.
La serata si è svolta nella sala dell’oratorio. Troppo incerto montare in piazza l’impianto di amplificazione.
Daniel Fasolin ha presentato lo spettacolo organizzato dai 32esimo, dall’Amministrazione, la Biblioteca, dal Gruppo Giovani, l’Oratorio e da UPper.
L’Assessore alla cultura Cinzia Mauri ha ricordato le vittime dell’11 settembre e ha anche rammentato e conseguenze tragiche di quell’attentato: la guerra in Afghanista e Iraq con centinaia di migliaia di morti militari e civili, le restrizioni della libertà in nome della lotta al terrorismo, le paure e i pregiudizi razziali e religiosi.
Elisa Barachetti e Sergio Vaccaro, hanno letto due brani tratti dal romanzo “Molto forte incredibilmente vicino” di Jonathan Safran Foer,la storia vista attraverso gli occhi e la fantasia di un bambino, con l’accompagnamento musicale del violino di Andrea Dall’olio.
Ancora Elisa, durante la proiezione di un video, a dar voce alla testimonianza di un sopravvissuto al crollo delle torri: David Lim, poliziotto di New York, assegnato al servizio di vigilanza presso la Torre Sud.
E in mezzo la musica e i testi delle canzoni dei Nomadi eseguite in maniera magistrale dai 32esimo: la bella voce di Franco Isacco (cantante), la precisa determinazione di Rino Ferrante (tastiere e voce), il virtuosismo scanzonato di Mattia Bonacina (chitarra e voce), la precisa imperturbabilità di Magno – Marco Munari (basso), l’esuberanza di Cristian Carsana (batteria)e la fantasia di Andrea Dall’olio (violino).
Bravi tutti.
Nelle foto di Adriano Barachetti alcuni momenti della serata.