Chiedo scusa
Chiedo scusa, ma devo rompere le regole del nostro sito
e scrivo di quanto accade in luoghi non così lontani da Monte Marenzo.
Per i mille e più morti sulle coste del mare nostrum
credo che non riuscirò a dormire in pace questa notte.
E’ per loro che sarà un dormiveglia madido e inquieto.
Né per il metano, né per il petrolio, né per la paura
che i superstiti sbarchino alla mia porta e chiedano asilo.
Né si può riposare in pace fintanto che i tiranni non siano sbaraccati
sbaraccati anche chi bacia loro le unghie sporche
e sbaraccati pure chi ha sorriso con benevolenza al baciamano.
Siano sbaraccati con al collo la loro montagna di cinismo,
di cazzate reiterate con cipiglio solenne
di albagia ostentata a nascondere il nulla.
Dopo, solo dopo, ci attende una notte di quiete.
Angelo
IO PENSO CHE QUESTO SILENZIO ASSORDANTE SUL PROBLEMA NON SIA TOLLERABILE ANCHE DA PARTE NOSTRA. LA LIBIA E’ VICINISSIMA FACCIAMO UN VOLANTONE DA ESPORRE NELLE BACHECHE.
Caro Angelo
Di solito fissiamo in redazione gli argomenti del giorno,
questa volta hai fatto uno strappo alla regola per dire di mille e più morti.
Le regole che ci siamo dati non sono scolpite su tavole della Legge.
Parlare solo di noi, del nostro paese non significa dimenticare
che il mondo è anche altro e che il mondo riguarda anche noi.
E capisco la tua indignazione che è anche mia, anche nostra.
Ma dovremmo indignarci ogni giorno, non solo per le morti violente
ma anche per chi costringe alla fame milioni di uomini e donne
le riduce in catene, li sfrutta, li dissangua, toglie loro la dignità.
Un genocido quotidiano si consuma nel mondo nella nostra indifferenza.
Allora sia sbaraccato anche chi non si indigna
e continua tranquillo la cena guardando il notiziario
aspettando il reality di prima serata.