Comuni ricicloni: Monte Marenzo è al 5° posto in provincia di Lecco
Ogni anno Legambiente premia i comuni che si distinguono nel riciclare i rifiuti domestici, che rappresenta una delle pratiche più incisive per le politiche di tutela del nostro ambiente.
Anche nel 2011 il nostro comune si è visto consegnare questo ambito riconoscimento, rappresentato da un attestato di cartoncino da incorniciare e appendere al muro. Direte, ben poca cosa. Invece no, perché rappresenta un riconoscimento alla nostra comunità, dall’Amministrazione comunale ad ogni singolo cittadino, per la capacità di conseguire risultati importanti nella raccolta differenziata, che a tutt’oggi è il modo più efficace per gestire l’eccessiva quantità di rifiuti che produciamo ogni giorno.
Legambiente ha condotto un’indagine in ogni comune d’Italia e ha premiato gli enti ricicloni che hanno raggiunto già nel 2010 la quota del 60% di raccolta differenziata (richiesta per legge a partire dal 2011). La valutazione dei Comuni è avvenuta attraverso un Indice di Buona Gestione che ha considerato l’azione a tutto campo nel governo complessivo del settore rifiuti: produzione, riduzione, riciclo. Gli enti locali che hanno raggiunto l’obiettivo minimo del 60% sono stati 1290, per un totale di 8.136.837 abitanti pari al 13,4% della popolazione italiana.
E Monte Marenzo? Diciamo che se l’è cavata molto bene, classificandosi al 461° posto tra tutti i comuni con meno di 10.000 abitanti delle regioni del Nord Italia che hanno raggiunto o superato la soglia del 60% del riciclato. In provincia di Lecco siamo addirittura al 5° posto dopo Osnago, Robbiate, Airuno, Monticello Brianza.
I parametri che abbiamo raggiunto grazie alla serietà dei nostri concittadini sono notevoli.
- Indice di buona gestione dell’intero servizio: 63,19 su 100;
- Raccolta differenziata: 71,6%;
- Kg di CO² (anidride carbonica) risparmiati per ogni abitante: 64,7.
Bisogna spendere due parole sull’indice cosiddetto di “buona gestione”, importante perché fotografa non solo la quantità del differenziato, ma valuta nel dettaglio la qualità dl servizio. Per formare questo valore si prendono in considerazione 24 parametri, i più importanti dei quali sono: riduzione del quantitativo di rifiuti prodotti, sicurezza dello smaltimento ed efficacia del servizio, percentuale di raccolta differenziata, numero di servizi di raccolta differenziata attivati, produzione pro capite delle principali frazioni destinate a riciclo, separazione dei rifiuti urbani pericolosi.
Come vedete un risultato che dà soddisfazione e che stimola l’Amministrazione comunale a fare di più in termini di qualità del servizio, per poter dare ai cittadini strumenti sempre migliori affinché si incrementi ulteriormente la differenziazione dei rifiuti.
mi raccomando, non riposiamoci sugli allori, ma puniamo decisamente che deliberatamente continua a bruciare i rifiuti nel cortile di casa, nel camino, dopo un picnic nel nostro territorio. E chi li abbandona ovunque o li sotterra.
Non basta l’informazione, la persuasione democratica, molto spesso ricorrere alle multe è necessario, tanto più che entrerebbero nelle casse del nostro comune soldi utlii da destinare ai servizi sociali, molto più meritevoli di comprensione dei soliti furbi. Ma come fare? Marilena