Confronto in Consiglio sugli impianti sportivi
Gran parte del Consiglio comunale dello scorso lunedì è stato occupato dalle relazioni che l’Assessore allo Sport Franco Rota ha svolto in risposta a due richieste di chiarimenti da parte del gruppo di minoranza.
Nella prima i firmatari sollecitavano un pronunciamento dell’Amministrazione comunale sulla opportunità di chiudere con paratie laterali il tunnel di collegamento tra la palestra con gli spogliatoi, soprattutto in relazione ai tempi di realizzazione dell’opera.
L’Assessore Rota ha illustrato il seguente comunicato.
Ho chiesto al Sindaco di essere io a relazionare il Consiglio Comunale su questo argomento, non solo perché sono l’Assessore competente, ma perché voglio cogliere l’opportunità di fare una prima valutazione sulle strutture sportive comunali nel contesto degli impegni complessivi che questa Amministrazione deve affrontare.
Alla fine dello scorso anno la minoranza ci ha chiesto perché non si è ancora provveduto alla chiusura laterale del passaggio coperto che collega la palestra agli spogliatoi, per riparare dal freddo gli atleti, in particolare i ragazzi, che escono accaldati dalla palestra e devono percorrere circa 35 metri per raggiungerli.
Con una nota del 5 gennaio abbiamo risposto articolando le motivazioni che possiamo riassumere in tre punti.
Nel primo punto abbiamo confermato che l’opera sarà eseguita, anche se non avevamo la possibilità economica di farla subito in quanto dobbiamo mettere in cantiere altre opere pubbliche urgenti che aspettano di essere eseguite. Pertanto ritenevamo, e riteniamo, che sia buona prassi stilare un programma che elenchi tutti gli interventi in attesa di essere realizzati e stabilisca, in base alle risorse finanziarie, criteri, tempi e priorità.
Secondo punto. Rispetto alle cose da fare abbiamo fatto due esempi tra i tanti:
- da tanto tempo c’è la necessità di ristrutturare gli spogliatoi e i relativi servizi degli impianti sportivi della Levata collocati all’interno del Centro sociale;
- inoltre c’è la priorità di intervenire nel consolidamento dei luoghi interessati dagli smottamenti provocati dalle piogge torrenziali del 15 agosto scorso, sui quali non abbiamo ancora messo insieme la somma necessaria (si aggira sui 40.000 €), considerato anche che le istanze a suo tempo inoltrate al pronto intervento della Regione Lombardia non verranno accolte.
Con il terzo ragionamento espresso nella risposta del 5 gennaio abbiamo evidenziato che negli ultimi anni non c’è stata certo una disattenzione del Comune verso lo sport, infatti l’impegno per la realizzazione di impianti e strutture di servizio in questo settore ammonta a circa un milione e 185 mila euro, di gran lunga superiore a qualsiasi altro intervento.
Se questa sera siamo in Consiglio a discutere della chiusura laterale del camminamento è perché, la minoranza, considera le argomentazioni che vi ho appena illustrato “assolutamente inidonee ed inconferenti a giustificare la mancata esecuzione dell’opera”.
A nostro parere le ragioni espresse sono invece meditate, oneste e non campate per aria. Nel frattempo la situazione non è migliorata e non sono intervenute delle novità nel quadro economico e finanziario del comune più favorevoli. Facciamo un solo esempio che riguarda le risorse per le opere pubbliche: nel 2010 gli oneri di urbanizzazione sono riusciti a malapena a coprire le manutenzioni ordinarie.
Pertanto, visto che cerchiamo di essere persone serie, il ragionamento che abbiamo fatto tre mesi fa e che consideriamo assolutamente appropriato e pertinente, non possiamo che confermarlo anche ora.
Chiarita la nostra volontà di voler chiudere lateralmente il passaggio tra palestra e spogliatoi, chiarito perché ora non siamo in grado di definire i tempi di realizzazione dell’opera, la nostra risposta potrebbe chiudersi qui. Però nella vostra interrogazione fate una serie di altre domande, che riguardano più che altro gli atteggiamenti e le dichiarazioni di alcuni consiglieri fatte durante un Consiglio Comunale del lontano 6 aprile 2009.
Anche questa è una opportunità che mi consente di chiarire due o tre cose.
Io mi sento impegnato a guardare avanti, a trovare le soluzioni possibili per i bisogni della nostra comunità (nel mio caso in favore dello sport), e ritengo sia poco utile dedicare del tempo ad analizzare le dichiarazioni dei consiglieri delle precedenti amministrazioni. Prendiamo atto che l’attuale maggioranza è composta da sei consiglieri al loro primo incarico su nove, e che il confronto sul tunnel vide come interlocutori principali il sindaco Colombo e il consigliere Ghezzi che non siedono più in consiglio.
Detto questo dobbiamo considerare positivo il fatto che nella seduta del 6 aprile 2009 tutti gli interventi concordarono sulla realizzazione del tunnel, mentre contrariamente a quanto da voi sostenuto, l’allora Assessore Cattaneo richiamò l’attenzione verso gli impegni che ci aspettavano in campo sociale.
Quando parliamo di mettere le paratie al passaggio non dobbiamo intendere che non furono completati dei lavori previsti nel progetto appaltato. Il progetto di ristrutturazione degli impianti sportivi, approvato da tutti, non prevedeva questo manufatto, ma l’esigenza emerse successivamente.
Non pensiamo lontanamente di paragonare e subordinare quest’opera, il cui costo è di 18.000 € + IVA, ad interventi quali il recupero del fabbricato di via S. Alessandro, o il restauro di Casa Monti, il cui ammontare è nell’ordine di molte centinaia di migliaia di euro. Diciamo solo che per mettere mano a questo patrimonio dovremmo avere alcune decine di migliaia di euro per fare i progetti e per manutenerli decorosamente in attesa degli interventi strutturali, che non sappiamo quando avverranno. Altrimenti quelle che possono rappresentare delle notevoli opportunità per il futuro della nostra comunità, possono trasformarsi in problema.
Un’altra cosa. Se la chiusura del tunnel non si trova nel “programma triennale delle opere pubbliche” approvati in questi due anni, non significa che l’intervento non si prevede di farlo, in quanto nel triennale devono obbligatoriamente essere indicati i lavori che superano i 100.000 €. Il vero problema per attuare un programma, indipendentemente del triennale o meno, è la copertura finanziaria che deve essere accertata in bilancio.
Infine, chiedete se non era meglio utilizzare i 18.000 € del progetto di ristrutturazione del municipio per chiudere il camminamento. Noi pensiamo che è stato giusto impegnare quella cifra per un progetto che, se finanziato, ci avrebbe consentito di sistemare definitivamente il palazzo municipale con un contributo molto favorevole (280.000 € a carico della Regione su un investimento di 400.000). Alla luce del fatto che la Regione Lombardia non ha finanziato il progetto di ristrutturazione dico di sì, che era meglio investire i soldi in un intervento concreto, ovviamente anche ne tunnel, anche se questa somma avrebbe comunque dovuta essere impegnata con criteri di priorità e secondo i più urgenti bisogni della nostra comunità. Grazie.
La seconda interrogazione ha riguardato la potatura degli alberi effettuata dal gestore degli impianti sportivi, che ha sollevato molte polemiche per il modo maldestro con cui è stata eseguita, tanto che il Sindaco ha dovuto chiudere parte dell’impianto per alcuni giorni in attesa di ripristinare l’agibilità e la sicurezza.
Anche in questo caso l’Assessore Rota ha svolto una relazione puntuale e dettagliata .
In relazione alla richiesta della minoranza (protocollo 1515 del 15.03.2011) di avere chiarimenti in merito ai lavori di manutenzione del verde all’interno degli impianti sportivi di via Colombara, che tra gli altri inconvenienti ha portato alla chiusura temporanea dell’area, l’Amministrazione comunale dà una lettura diametralmente opposta rispetto a quanto da voi sostenuto nell’istanza sopra richiamata.
Il comune di Monte Marenzo ha stipulato una convenzione con BIFFI SPA per la gestione degli impianti sportivi comunali della durata di 10 anni decorrenti dal 15.05.2008.
Il sindaco con lettera in data 11.02.2011 inviata ala concessionario Biffi SPA e per conoscenza al gestore PE.SPORT s.a.s., lamentava una carente manutenzione degli impianti, con riferimento alla potatura degli alberi, necessaria a garantire la cura del patrimonio arboreo e per la sicurezza dei frequentatori.
In data 17.02.2011 il gestore poneva mano alla motosega e procedeva ad un intervento che, a parere nostro, ha provocato notevoli danni alle essenze, alle recinzioni sulle quali si sono lasciati cadere gli alberi e le ramaglie recise, nonché reso inagibili gli impianti per alcuni giorni.
In data 18.02.2011, con ordinanza n. 3, il sindaco disponeva chiusura degli impianti sportivi relativamente all’area interessata dall’intervento (per motivi di sicurezza e agibilità) e la prescrizione di sgomberare il materiale di risulta e provvedere al suo smaltimento.
Nel contempo informava che in caso di inadempimento avrebbe provveduto il comune con successivo recupero delle somme liquidate.
Con successiva ordinanza n. 5 in data 01.03.2011 il sindaco revocava il proprio provvedimento n.3 dell’18.02.2011, in quanto il gestore aveva provveduto allo sgombero ed erano pertanto cessate le cause che vi avevano dato origine.
Permanendo comunque lo stato di abbandono dell’area, il sindaco con lettera in data 04.03.2011 protocollo 1306, invitava BIFFI SPA e per conoscenza alla PE.SPORT s.a.s., all’esecuzione dei seguenti adempimenti:
- potatura degli arbusti ubicati a confine con la via pubblica;
- sistemazione degli arbusti potati in modo inadeguato all’interno degli impianti e rispristino della rete di recinzione danneggiata;
- eliminazione della processionaria presente su n. 2 abeti ubicati in adiacenza della pista di pattinaggio.
Concedeva il termine dell’11.03.2011 per l’esecuzione di quanto prescritto, ribadendo che l’inottemperanza avrebbe costretto il comune all’esecuzione in danno del concessionario.
Non avendo provveduto ad adempiere a quanto richiesto e avendo nel frattempo ricevuto una nota del gestore nella quale sostiene che questi lavori non gli competevano, il Comune con nota del 25 marzo 2011 contestava formalmente al concessionario BIFFI SPA e al gestore PE.SPORT s.a.s..questa interpretazione, per i seguenti e semplici motivi:
- gli obblighi del concessionario sono indicati in modo esaustivo all’art. 2 ultimo comma della convenzione, ove si legge:“Alla scadenza della concessione il concessionario dovrà consegnare al comune gli impianti in perfetto stato manutentivo, fermo restando che tutte le spese di manutenzione ordinaria e straordinaria (ripeto ordinaria e straordinaria) durante detto periodo rimarranno a carico dello stesso;
- quanto richiesto al concessionario all’art. 4 lettera d (5 tagli dell’erba nell’area verde per il decoro e la funzionalità dell’impianto, nonché un taglio ogni 15 giorni nell’area interessata al parco giochi) non è altro che una minima prestazione che lo stesso deve garantire per una corretta e regolare manutenzione degli impianti;
Per quanto sopra abbiamo formalmente contestato al concessionario la violazione degli obblighi indicati nell’art. 2 del contratto ed equivale alla messa in mora ai sensi di legge. Inoltre, a parere nostro, le violazioni si configurano come grave inadempimento contrattuale, che porta alla richiesta di risarcimento dei danni subiti dal comune per l’errata e dannosa gestione del patrimonio arboreo. Fermo restando che l’intervento di sistemazione e ripristino (per quanto possibile) del patrimonio arboreo, verrà effettuato da una ditta incaricata dal comune a spese del concessionario.
Il fatto poi che il Sindaco abbia firmato delle lettere che sarebbero dovute essere sottoscritte dal Tecnico comunale, probabilmente avete ragione, però non sposta di nulla la sostanza dei provvedimenti, anzi, è sempre apprezzabile che continuino ad esserci amministratori pubblici disposti a mette la faccia e l’impegno anche su episodi poco gratificanti. Grazie.