Disabili alla riscossa
Dopo Angelo Gandolfi, che contesta i reiterati accertamenti medico-fiscali a persone con patologie irreversibili, ora tocca a Daniele Genazzini, un giovane costretto a spostarsi su una carrozzina elettrica, pure lui di Monte Marenzo, che con l’aiuto del papà Emilio mette a nudo una serie di criticità legate all’accessibilità del Poliambulatorio ospedaliero di Calolziocorte.
Un giornale locale ha seguito passo passo Daniele quando si reca nella palestra del presidio sanitario, documentando minuziosamente gli ostacoli che una persona non deambulante trova su un percorso che lo porta – questo è un primo paradosso – nel reparto dove si effettuano le terapie riabilitative. Il secondo paradosso è che si tratta di una struttura nuovissima, da poco ultimata, dove evitare la presenza di ostacoli architettonici e sistemi inadeguati per una persona con limiti fisici, dovrebbe rappresentare il “minimo requisito etico” per una sede socio – sanitaria.
I problemi lamentati sono le porte che non si aprono automaticamente e con pulsanti posizionati in modo irrazionale, uscite di sicurezza aperte su superfici impraticabili. Inoltre, a nostro parere, gli stalli di sosta riservati alle persone disabili dovrebbero essere al coperto, perché il trasbordo delle carrozzine richiede un certo tempo e se le condizioni meteo sono avverse, lasciamo a voi immaginare.
Una delle questioni sollevate riguarda la totale mancanza di riparo in attesa che al mattino la struttura sia aperta. E’ un limite notevole della sede di Calolziocorte e riguarda la generalità dei cittadini, anche se può essere più acuto per la persona disabile, per il bimbo in carrozzina, per l’anziano (quindi una buona percentuale degli utenti). E’ bene sottolineare che non sempre è possibile arrivare sul posto un minuto dopo l’apertura della sede; prendiamo, per esempio, quanti vi accedono con mezzo pubblico, oppure con il servizio di trasporto speciale dei comuni e del volontariato, che hanno una pluralità di destinazioni, e così via. Quindi, avere la possibilità di stare al riparo dalle intemperie e dal brutto tempo per quanti arrivano qualche minuto prima dell’avvio dei servizi, ci sembra assolutamente ragionevole. Il direttore dell’Azienda ospedaliera Mauro Lovisari, intervistato a tale proposito dalla Gazzetta di Lecco, per non meglio precisate ragioni organizzative e di sicurezza sembra attualmente non in grado di risolvere il problema.
E’ inutile dire che sosteniamo le richieste di Daniele ed Emilio e confidiamo che altre persone possano concretamente condividere queste piccole/grandi azioni di civiltà.
calcolando che gerolamo circa un anno fa aveva fatto delle osservazioni scritte, io ho pensato di integrarle con prove visive, tra le altre cose ha fatto un bell ‘articolo il Matteo Filacchione, nel caso non sia sufficente, ho già contatti per andare in tv, vediamo cosa succede di qui a un pò.
ciao a tutti
sconcerto, tristezza, ma anche ammirazione per il coraggio e la dignità di Daniele