FondMetalli di Monte Marenzo. Il Comune fa convocare il tavolo provinciale
Il Comune ha avviato un’azione istituzionale per cercare di scongiurare il ridimensionamento, o come è sempre più verosimile, la chiusura dello stabilimento FondMetalli di Monte Marenzo.
Dopo un incontro separato con il presidente del Consiglio di amministrazione dell’azienda, i Rappresentanti dei lavoratori e le Organizzazioni sindacali, il sindaco Gianni Cattaneo ha avuto la piena consapevolezza della gravità della situazione. Presa carta e penna ha chiesto all’Assessore allo Sviluppo Economico/Mercato del Lavoro della Provincia di Lecco, Fabio Dadati, la convocazione di un tavolo istituzionale provinciale, per avviare con tutti i soggetti l’analisi delle difficoltà della FondMetalli di Monte Marenzo e concertare le azioni più opportune per scongiurare una grave crisi occupazionale e la dismissione di una unità produttiva del territorio.
L’assessore provinciale Dadati ha dato la sua disponibilità convocando il tavolo per venerdì 10 giugno.
Nella richiesta il sindaco ha tracciato un profilo accurato della situazione aziendale. In particolare ha ricordato che attualmente la sede di Monte Marenzo occupa 57 dipendenti (23 donne). La produzione è di nicchia (nastri metallici e linee di trasporto per l’industria) e, pur avendo risentito pesantemente della crisi economico-finanziaria generale, sembrava che attualmente ci fosse una pur tiepida ripresa degli ordinativi.
Invece, la proprietà, da quasi un anno ha attivato gli ammortizzatori sociali per gli addetti alla produzione e da poco cominciato il trasferimento degli impianti e delle macchine dalla fabbrica di Monte Marenzo in un’altra sede dell’azienda, a Campodarsego in provincia di Padova, rendendo impossibile il ricollocamento dei dipendenti dello stabilimento del nostro comune.
Se questa resta l’unica opzione le conseguenze sono facilmente immaginabili:
- la perdita della quasi totalità dei posti di lavoro della manodopera locale;
- la chiusura di una attività che, considerata la necessità di un restyling tecnologico, potrebbe rappresentare una opportunità di proficue sinergie con la locale università e con specifiche realtà dell’imprenditoria territoriale;
- il distretto metalmeccanico di Lecco, che sta soffrendo pesantemente questa crisi, perderebbe un altro comparto del suo apparato produttivo, impoverendo di fatto la realtà socio-economica del territorio, determinando un crescente peggioramento delle condizioni delle famiglie e dei giovani in cerca di prima occupazione.
Nell’incontro, al quale è invitata pure l’Associazione Piccole Imprese di Lecco, si confida escano delle ipotesi di rilancio che, pur necessitando di precise condizioni economico-finanziarie, hanno anche bisogno di essere suffragate dalla volontà di tutelare posti di lavoro e unità produttive locali.
Della questione se ne sta occupando anche la deputata locale on. Lucia Codurelli, la quale ha sollecitato un intervento urgente del Governo per la situazione che si andata creando alla FondMetalli “…considerato che si utilizzerebbero ammortizzatori sociali per i dipendenti in un territorio e contemporaneamente si trasferirebbe in un’altra regione italiana la medesima produzione, impiegando manodopera precaria e sottopagata”.