Il postino non suona più alla porta
I vecchi come me ricordano e di sicuro hanno apprezzato il romanzo e i film “Il postino suona sempre due volte”, dove il destino, al pari del portalettere, bussa insistentemente alla tua porta e alla fine ti recapita il messaggio, bello o brutto che sia.
Bei tempi! Oggi, il postino non sarebbe più scelto come esempio di tenacia nel recapitarti la corrispondenza, per il semplice fatto che la qualità del servizio di distribuzione è un disastro.
Le ragioni sono molte, ma tutte alla fine hanno una sola madre (anzi, una matrigna): la convinzione che la trasformazione delle poste da servizio pubblico a società per azioni – in pratica la liberalizzazione – avrebbe stimolato la concorrenza e il complessivo miglioramento della qualità ed efficienza di questo fondamentale servizio.
Invece, Poste Italiane spa, nella migliore tradizione delle leggi di mercato, si è buttata a corpo morto sui settori più lucrativi come i prodotti bancari e finanziari, trascurando pesantemente l’inoltro e il recapito della corrispondenza, in quanto poco remunerativa. Altri privati, che pure potrebbero farlo, per le stesse ragioni si guardano bene dall’entrare in questo settore.
Il risultato? Uffici postali di periferia chiusi o accorpati, orari ridotti degli sportelli, riduzione dei giorni di consegna, taglio sui costi dei portalettere. Questi, per lo più, sono ragazzi superprecari con contratti di pochi mesi, che quando cominciano a conoscere le vie e la numerazione lasciano: ne arrivano altri e ricomincia il cinema.
A Monte Marenzo solo ora si comincia ad avvertire una crisi che da altre parti si è da tempo manifestata. Nelle ultime settimane stiamo soffrendo ritardi e disguidi di ogni genere per l’assenza del portalettere titolare e il mancato incarico di un supplente. I recapiti sono assicurati dai portalettere delle aree vicine (Torre de Busi, Carenno, Calolziocorte, ecc.), che fanno quel che possono alla fine turni nei comuni assegnati. La situazione muterà ulteriormente nelle prossime settimane, con l’introduzione di una diversa articolazione del servizio che, come prima conseguenza, comporterà la soppressione della distribuzione nella giornata di sabato.
Inoltre, l’amministrazione delle poste segnala una ulteriore criticità che è specifica del nostro Comune. I destinatari e i recapiti sono di frequente imprecisi, soprattutto quando i mittenti sono le società che gestiscono servizi (ENEL, Telecom, Acquedotto, banche, ecc.), e probabilmente sono dovuti al fatto che alla scomparsa del famigliare titolare, o per trasloco, o per cambio della numerazione, l’utente non ha provveduto a segnalare il cambio alla società. Capita più volte che le poste chiamino in Municipio per chiedere chiarimenti, altre volte i portalettere provvisori restituiscono la corrispondenza al centro di smistamento.
Il Comune si sta interessando della questione, e più in generale dei disservizi segnalati, per vedere se è possibile arginare i disagi.