Il tricolore nel cielo della Levata
Ieri pomeriggio la Levata ci ha accolto con una bellissima giornata di primavera e di sole.
Forse la frazione ha voluto ricordarci che una delle sue case storiche si chiama appunto “la Levata del Sole”.
Ed è lo stessa denominazione che la Polisportiva della Levata si è data.
Proprio la Polisportiva Levata, con l’Amministrazione, ha voluto festeggiare anche nella frazione il compleanno dell’Italia unita.
Nei giorni scorsi sono apparsi anche qui i tricolori ed un enorme bandindiera è stata stesa tra i due palazzi più alti della frazione.
Quando arriviamo, io ed Angelo, troviamo già molti cittadini indaffarati nei preparativi ed altri a godersi la bella giornata insieme a decine di bambini che stanno giocando nel parco giochi.
Il Presidente della Polisportiva, Natale Esposito, ha già accolto il Sindaco Gianni Cattaneo e tutto è quasi pronto per iniziare i festeggiamenti.
Le Educatrici di MOSAICO stanno preparando la merenda per i piccoli e poi guidano i ragazzi a partecipare a tutte le iniziative in programma.
Nella sala della Palazzina polifunzionale invitano i bambini a scrivere un messaggio da affidare al volo dei palloncini bianchi, rossi e verdi che verranno lanciati alla fine della cerimonia ufficiale.
Ogni bambino scrive il suo modo di vedere la bellezza dell’Italia ed alcuni messaggi sono proprio belli.
A scriverli ci sono proprio tutti, sia bambini italiani, sia bambini e ragazzi figli di immigrati. Per loro l’Italia è il loro paese, perché qui vivono da anni, frequentano le nostre scuole, sono i compagni di gioco dei nostri bambini.
A vederli giocare insieme capisci che le differenze sono state create da altri.
Arrivano gli Alpini di Monte Marenzo e inizia la cerimonia.
Elio Bonanomi prima di iniziare avverte un po’ di confusione. Allora ricorda con molta semplicità, ma con fermezza i ragazzi che l’inno va seguito in silenzio, perché per molti di noi è una grande emozione, un significato particolare in ricordo di chi, per la nostra Nazione ha dato la vita.
I ragazzi capiscono subito e seguono l’inno e l’alzabandiera più attenti.
E ascoltano la loro compagna, Paola, che legge un messaggio sulla nostra Nazione.
Il Sindaco fa il discorso ufficiale e poi tutti al campo di basket per lasciare liberi i palloncini che salgono in alto nel cielo della Levata.
Putroppo io ed Angelo dobbiamo andare, abbiamo un impegno. Ma abbiamo visto la sala addobbata per la cena (che è stata, ci hanno detto, eccezionale). E abbiamo visto arrivare tante pentole con cibi tipici fatti da tante donne della frazione. Un modo per confrontarsi con la cucina di diverse regioni italiane (la polenta del nord e i salumi piccanti del sud….) e quella di altre nazioni del mondo: “Che c’è in quella pentola?”. “Cous cous!”.
Mi è spiaciuto tanto non esserci, mi piacciono sempre le feste della Levata, sono vive come le feste delle piccole comunità, come le feste del sud, come le feste africane…ho partecipato solo portando un piatto friulano (il 50% del mio sangue è carnico) e mi sono arrivati commenti che è piaciuto, mi fa piacere. Lo racconterò alla mia nonna che è sempre orgogliosa quando faccio assaggiare il frico agli amici.