Quando passa il giro
Le foto del giorno di oggi sono di Giorgio Toneatto, giovedì 26 maggio 2011.
L’Autore avverte: sono alcune immagini che non hanno la pretesa di raccontare la corsa, ma solo di dare una idea del passaggio che, peraltro, si è svolto in pochissimi secondi vista la velocità che i corridori sono riusciti a sviluppare in quel tratto pianeggiante.
Ringraziamo ugualmente Giorgio e proviamo a raccontare il clima di festa quando passa il giro.
Quando passa il giro
La viabilità era bloccata da ore. Da giorni si sapeva: oggi passa il giro.
E si è ripetuta la scena vista anche molti anni fa, sempre sul provinciale di Calolzio (lo stesso alla Levata).
Ore ad aspettare che passino i corridori. L’attesa che si consuma lentamente guardando la carovana passare. La gente che si assiepa ai crocicchi ed altra sparsa qua e là, lungo lo stradone. Oppure guarda dalle finestre, imbandierate per il 150° dell’Unità d’Italia. Il caldo si fa sentire oramai, sembra piena estate. Una bella ragazza di colore passa tranquilla. Un pensionato ricorda l’ultima volta che ha visto passare il giro. Un’intera classe di bimbi è uscita da scuola e sta lì ad aspettare dietro le transenne, sotto lo sguardo attento della maestra…
Poi. ECCOLI!
Le moto che passano a far da apripista e poi loro, in un lungo serpente che sfreccia ad alta velocità.
Non se la sono presa comoda oggi i “girini”. Vanno oltre i 40 km orari. Uno dietro l’altro passano tutti, con le loro maglie colorate. Un attimo e sono passati.
E gli spettatori son già li a trovare le parole per dire quel che hanno appena vissuto: “Hai visto la maglia rosa?” “E il campione italiano?” “Io no”.
Intanto le ammiraglie son tutte passate, col loro carico di splendide bici. E infine l’auto che chiude la corsa e permette di riaprire le strade.
Ma questa volta gli automobilisti non sono arrabbiati. Per una volta si son fermati pazienti. Il giro li ha fatti tornare bambini. Come quelli che ora tornano a scuola, eccitati e vocianti a dire: “Hai visto la maglia rosa?” “E il campione italiano?” “Io sì, era lì, nel gruppo non l’hai visto?”