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“Leopoldo Gasparotto” Alpinista e partigiano. Il nuovo libro di Ruggero Meles

Vogliamo segnalare a tutti i lettori del nostro sito che è uscito il nuovo libro di un grande amico di UPper: Ruggero Meles.

 

Ruggero Meles, insegnante, alpinista e regista, è coautore con Alberto Benini della biografia di “Ercole Esposito Ruchin, storia di un piccolo grande alpinista”  e autore della biografia dell’alpinista lecchese “Ben Laritti. Storia di una meteora” (ed. Versante Sud 2002).

In ambito cinematografico, ha diretto “2177 s.l.m.”, film riguardante la Grigna Meridionale in concorso al festival di Trento del 2005 e premiato all’Orobie Film Festival. Ha inoltre realizzato il video “Il treno dei desideri” (insieme a Sabrina Bonaiti) ed è autore di numerose videointerviste ad alpinisti lombardi realizzate nell’ambito di MoDiSca (Montagne di scatti).

 

Il nuovo libro “Leopoldo Gasparotto. Alpinista e partigiano”, edito da Hoepli è centrato sulla figura di Leopoldo Gasparotto (1902 Milano-1944 Fossoli) avvocato, prima di diventare comandante delle formazioni lombarde di Giustizia e Libertà e braccio destro di Ferruccio Parri era stato un grande alpinista ed eslporatore. Verrà trucidato il 22 giugno 1944 dai nazisti a Fossoli. Questo volume ripercorre le tappe fondamentali della sua vita con testimonianze di chi l’ha conosciuto.

 

Il libro sarà presentato sabato 28 gennaio alle 18,00 presso il Punto Einaudi di Lecco, Via Bovara 30

 

Il 22 giugno 1944, poco dopo le tredici, i nazisti prelevano il partigiano Leopoldo Gasparotto dal campo di prigionia di Fossoli (località nei pressi di Carpi in provincia di Modena) dove era detenuto dal 27 aprile. Il prigioniero fa appena in tempo a consegnare all’amico Ferdinando Brenna un sottile quadernetto che teneva nascosto. Dopo aver messo in salvo il suo prezioso diario Leopoldo viene ammanettato e caricato su un’auto che parte a grande velocità nella calura estiva seguita da una motocicletta con a bordo una SS. Percorsi pochi chilometri l’auto si ferma e Gasparotto viene fatto incamminare per una stradina di campagna dove viene assassinato con una raffica di mitra alle spalle. Pochi giorni dopo, il 12 luglio, i nazifascisti avrebbero ucciso con un colpo alla nuca altri sessantasette prigionieri del campo.

Proprio nelle pagine del diario di prigionia, pochi giorni prima di essere ucciso, Leopoldo Gasparotto manifesta tutta la sua passione e nostalgia per le montagne e per gli sconfinati spazi liberi. Le spedizioni in Caucaso e in Groenlandia, l’apertura di nuove vie sulle nostre Alpi, le prime ripetizioni e la frequentazione di alcuni tra i più forti alpinisti dell’epoca ne fecero uno dei protagonisti sulle corde.

Il volume racconta, documentandole con pregevoli immagini raccolte dallo stesso Gasparotto, le sue avventure verticali. La sua partecipazione alla Resistenza appare nel libro come la naturale prosecuzione e il compimento della sua attività alpinistica. La guerra partigiana infatti, verrà affrontata con lo stesso coraggio, la medesima serena ironia, il medesimo rigore che lo porterà al sacrificio.

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