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Attentato alla scuola Morvillo Falcone. Solidarietà alle vittime e alla città di Brindisi

Un’esplosione terribile tra gli studenti dell’Istituto Francesca Morvillo Falcone di Brindisi, una scuola in prima linea contro le mafie. Un attentato bestiale che ha spento, sino al momento in cui scriviamo, la vita di una ragazza di sedici anni e ferite altre, di cui una grave.

Il dolore non è attutito dai mille chilometri che ci separano dalla città pugliese e la nostra solidarietà annulla ogni distanza. Dal dolore agli interrogativi il passaggio è obbligato. Vogliamo sapere chi è la mente che ha premeditato questo delitto orrendo e chi l’ha commesso, vogliamo sapere il perché e per quale strategia.

Non abbiamo ancora  la certezza che sia stata la mafia, ma di sicuro sono mafiosi gli obiettivi e la cultura che stanno uccidendo il nostro Paese, dal Sud al Nord senza alcuna distinzione.  C’è il drammatico tentativo di riportarci alla pratica della violenza e del terrorismo in politica, della violenza e del sopruso nei rapporti sociali e interpersonali.

A Brindisi si è commesso un assassinio spietato contro vittime innocenti, ma si è pure commesso un crimine contro quanti operano per un mondo migliore, che è il compito delle giovani generazioni e della cultura, che nella scuola ha suo principale fondamento.

Chiedere giustizia è un’urgenza che tocca personalmente ognuno di noi,  perché è la via maestra per difendere la democrazia e la convivenza civile nel nostro Paese.

Riportiamo di seguito il comunicato diffuso dall’Amministrazione comunale di Monte Marenzo, immediatamente dopo l’attentato.

 

3 pensieri su “Attentato alla scuola Morvillo Falcone. Solidarietà alle vittime e alla città di Brindisi”

  1. A sedici anni si ha la testa e il cuore pieni di sogni, di speranze per il futuro, si ha mille entusiasmi che fanno battere forte il cuore, si è convinti di poter cambiare il mondo, questo è stato un attentato a tutto questo, alla speranza di futuro.
    Tanta tristezza per quella vita interrotta a sedici anni.
    Un abbraccio a tutte le ragazze e i ragazzi perchè non si facciano portare via la fame di futuro e di giustizia.

  2. Lo sgomento è grandissimo.

    Don Ciotti, confermando che la Carovana per la Legalità proseguirà il suo cammino, ha detto che occorre ora soprattutto non lasciare soli i ragazzi, che sono i più duramente colpiti, a cui dobbiamo tutti insieme dire decisamente: “Coraggio. Coraggio, non lasciatevi spaventare, non fermiamoci.”

    I ragazzi. Repubblica, lo scorso lunedì, così definiva la standing ovation di 1200 persone, alla Fiera del libro, nell’incontro dedicato alla memoria di Falcone e Borsellino: ” l’applauso più fragoroso nella storia della Fiera torinese.”
    Tra le mani che applaudivano -riferisce la giornalista- molte, moltissime erano di giovani, di quei “ragazzi con lo zainetto” che, come un pacifico tsunami, avevano inondato gli stand della fiera, ragazzi curiosi ed esigenti, interessati all’intrattenimento come ai dibattiti civili, tanto da apparire “quelli che salveranno il futuro dei libri”. E i ragazzi si portano in spalla tanti futuri.

    Quell’immagine è scoppiata, letteralmente deflagrata, stamattina nelle prime immagini andate in onda sullo schermo dalla scuola di Brindisi: zainetti, diari, libri, scarponcini sparsi sul selciato, sconnessi dai ragazzi, dalla vita, dalla speranza, da ogni ragione umana.

    Lo sgomento e il dolore sono davvero grandi, lo sconcerto ci attraversa tutti, perchè siamo lì, davanti a quella scuola come fosse la nostra scuola, ad interrogarci, a chiederci se c’è in qualche modo una responsabilità comune, a domandarci come sia potuta accadere una cosa simile.

    Le parole con cui la nostra comunità ha prontamente espresso il suo cordoglio e la sua condanna per quanto accaduto, ci aiutano a non smarrire la strada dei riferimenti condivisi, dei valori civili che restano a fondamento della vita democratica, che vanno riaffermati, tanto più nei momenti più difficili.

    Un ultimo pensiero.
    Poche sere fa, nel corso della trasmissione “Quello che (non) ho”, Roberto Saviano, in uno dei suoi interventi sul tema della criminalità organizzata, ha voluto dedicare un accorato e preciso ricordo a tre particolari vittime della mafia: tre donne, di cui ha raccontato la difficile scelta e la forte determinazione.

    L’attentato di oggi, da chiunque sia stato perpetrato, ha tolto la vita ad una ragazza, ha ferito gravemente altre giovani studentesse, ha colpito un Istituto scolastico dedicato alla figura di una donna, Francesca Morvillo Falcone, di cui ricorre a giorni il ventennio dell’assassinio per mano della criminalità organizzata.

    Già oggi in Puglia e in molte città d’ Italia, anche a Lecco, si sono svolte manifestazioni di cittadine e cittadini che non vogliono tacere.
    Lunedì mattina, a Brindisi, le ragazze e i ragazzi torneranno nelle loro scuole, noi con loro.

    Cristina

  3. L’Associazione Culturale UPper si associa al comunicato diffuso dal Comune di Monte Marenzo ed esprime la condanna più ferma contro gli autori della strage, di qualunque matrice essi siano.
    Un atto ripugnante rivolto contro vittime innocenti, a giovani studentesse e studenti davanti ad una scuola intitolata a Francesca Morvillo Falcone, vittima della mafia nel maggio di venti anni fa.
    Morire per una bomba davanti ad una scuola è intollerabile, è un colpo contro la vita, un colpo contro la cultura e contro i ragazzi che sono la speranza del futuro.

    Sergio Vaccaro per l’Associazione Culturale UPper

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