Buon Anno alla buona politica
C’è un nuovo sport nazionale in cui stiamo eccellendo su tutti, ma che però non sarà tra le discipline delle prossime olimpiadi di Londra.
E’ sparare sulla politica e, in particolare, sui politici. Così come si gioca è una brutta cosa, perché entriamo nella spirale dove la colpa non è più un affare dell’individuo, bensì viene estesa al gruppo di appartenenza del delinquente. Quindi, capita di chiudere un occhio sulle responsabilità del reo, per indicare pollice verso e fucilazione immediata invece per quanti hanno solo la sventura di respirare la stessa aria.
Nel caso specifico diventa legittimo non fare distinzioni tra il politico che è leale e serio verso le leggi e il proprio Paese e quello che è un po’ lavativo e fa gli affari suoi. A questo punto non lasciarsi intruppare nel conformismo dell’antipolitica tout court è segno di intelligenza, è esercitare il diritto di cittadinanza sapendo distinguere e assegnare alle parole e ai gesti il loro giusto peso e significato.
E quando un gesto è positivo va sottolineato e fatto conoscere (purtroppo sui media hanno diritto di cronaca solo le perversioni e le stupidate).
L’altro giorno il sindaco Gianni Cattaneo e gli assessori hanno cominciato a guardare i numeri per impostare il bilancio di previsione 2012. Purtroppo la coperta finanziaria è sempre più stretta rispetto ai bisogni in costante aumento, quindi, hanno preso carta e penna ed hanno inviato la seguente lettera alla dott.sa Nin, vicesegretaria comunale, e al ragioniere Aliverti:
“Come sapete i sottoscritti Sindaco e Assessori stanno valutando le azioni programmatiche per la formazione del Bilancio di Previsione 2012, che dovrà essere approvato quanto prima.
Dalle prime verifiche appare evidente la difficoltà di pareggiare il conto, preso atto dei tagli nei confronti degli enti locali e considerata la necessità di confermare l’impianto socio-economico esistente, senza precluderci, inoltre, l’obiettivo di mandare in esecuzione quei progetti e quelle opere indispensabili per la nostra comunità.
A questo proposito abbiamo ritenuto di contribuire al contenimento delle spese correnti tagliando del 50% le nostre indennità di carica per l’anno 2012, consapevoli che la modestia delle cifre in gioco non risolverà nessuna emergenza strutturale, però potrà dare un poco di respiro ai settori socio-assistenziali e per le politiche ambientali.
Quindi vi invitiamo a prendere nota di quanto sopra nelle scritture contabili del Bilancio di Previsione 2012.
Cordiali saluti.”
Firmato il sindaco e gli assessori, che nel 2012 percepiranno la seguente indennità di carica mensile, al netto delle ritenute:
- Gianni Cattaneo € 238,94
- Ornella Chiari € 87,47
- Cinzia Mauri € 65,61
- Franco Rota € 37,58
- Renato Greppi € 37,58
C’è bisogno di aggiungere altro?
Fabrizio Malighetti invia questo commento che, con un po’ di ritardo, volentieri pubblichiamo.
Ho letto con molto interesse il tuo scritto apparso il primo Gennaio di quest’anno, sul sito dell’associazione culturale Upper, dove ho appreso che Sindaco e Assessori hanno deliberato una riduzione della loro indennità percepita per la carica ricoperta.
Tuttavia sono rimasto molto meravigliato per il preambolo, che appare come una sorta di giustificazione propedeutica, per accompagnare il lettore alla comprensione del gesto di buona volontà intrapreso dai nostri politici locali.
Ritengo, con ampia ragione, che nessuno di noi contribuenti dubiti, e abbia mai dubitato sull’impegno e la buona fede dei nostri amministratori anche se a volte appaiono “distratti”. Al di là delle periodiche critiche e lamentele, valutabili nell’ambito di una normalità fisiologica, percepisco che nella nostra realtà di piccolo paese, ma anche in ambiti dimensionalmente più grandi, la fiducia nei membri del Consiglio Comunale rimane intatta come una volta, nonostante la bufera in atto contro la politica.
Il Sindaco talvolta, è un nostro parente, o un amico di famiglia; gli assessori sono i nostri vicini di casa che spesso vediamo uscire alla sera per recarsi in municipio, mentre noi restiamo comodi seduti sul nostro divano. Analoga considerazione viene rivolta ai consiglieri collaboratori, ed anche a quelli di opposizione che passano ore sui documenti con l’obbiettivo di dirottare le scelte sulla loro linea ideologica, ma sempre nell’ottica del bene del paese.
Persone: nei confronti delle quali, possiamo permetterci di operare un’aspra contestazione per scelte non condivise, soggetti ai quali possiamo rivolgere parole di elogio, oppure manifestare osservazioni pesanti. Amministratori nei cui confronti assicuriamo il nostro concreto aiuto materiale, e successivamente disimpegnarci per divergenze di opinione o di metodo. Ma in tutti i casi è presente quella prossimità spiccia, che arricchisce la politica dell’elemento “fattore umano”.
No, caro Angelo, non è rivolti a queste persone che nasce, e si sviluppa il pensiero negativo nei confronti della gestione della nostra nazione.
Sparare sulla politica e sui politici è una vecchia pratica sportiva. E’ una normale attività che , da sempre, si consuma nei bar, al mercato, o per la strada, e che scaturisce da quella profonda ignoranza, avvertibile in molte persone che, non sapendo sviluppare una propria opinione razionale, si lasciano trasportare dall’onda della contestazione gratuita.
Tuttavia un emotivo risentimento verso la politica ed i politici è vivo e presente .
Non per fatti d’illecito apicali, la cui responsabilità palese ricade direttamente sulla persona fisica e che non può, e non deve essere estesa sull’intero comparto, ma per quei comportamenti di annoiata negligenza che piano – piano hanno costituito l’emergenza “debito pubblico”
E’ vero: sviluppando un logico ragionamento, stiamo puntando il dito accusatorio nei confronti di quella politica posta a livelli superiori e collocata a grande distanza dal cittadino elettore.
Provincia – Regione – Stato. Consiglieri, Deputati, Senatori: tanti sconosciuti che percepiscono un’indennità vergognosa, quando la paragoniamo alle tante persone che “campano” con 500 – 1000 – 1500 euro mensili, ai cassaintegrati, o peggio: agli ex lavoratori caduti nella rete della disoccupazione.
E quando questi numeri del privilegio vengono alla luce, ecco il manifestarsi una decisa forma di difesa istituzionale operata da quella che, tutti noi contribuenti tartassati definiamo : “corporazione politica”
Esatto
Ci stiamo rendendo conto che, coloro che si sono proposti per la diligente gestione dalla nazione, hanno di fatto creato una corporazione che nel corso degli anni ha deliberato, in parallelo alle leggi dello stato, provvedimenti per l’autodifesa dell’acquisito.
Ecco da dove nasce il contenzioso tra cittadino e politica.
E non si risparmiano nemmeno quelle amministrazioni che sembrano maggiormente nell’ombra rispetto alle più visibili. Le Provincie, la cui proliferazione negli ultimi 15 anni, ha palesemente dimostrato la loro reale funzione: il contenitore di una compagine di politici incollocabili altrove. Province:= pentoloni inutili, bisognosi di costoso carburante per portare all’ebollizione un’acqua torbida che nasconde inutili sassi sul fondo.
E anche in questo caso: ….difesa ad oltranza.
Anche l’istituzione Regione soffre di un simile morbo, tuttavia si è maggiormente disposti a concedere “fiducia con riserva”, a patto di veder realizzata una proverbiale “scrematura”.
E comunque, è ravvisabile una sommatoria di atteggiamenti che non portano certo ad una distensione tra politica e cittadino, soprattutto tenendo conto che il trentennale debito pubblico non è stato contratto dai contribuenti ma dai gestori dello stato.
Un concreto atto, teso all’istituzione di una procedura di conciliazione con la società civile, sarebbe stato quello di stabilire, con provvedimenti d’urgenza, un prelievo monetario finalizzato al risarcimento del danno nazionale, da applicarsi nei confronti di tutti quegli emolumenti e di tutti quei vitalizi percepiti indistintamente d tutti quei politici che si sono avvicendati sulla scena politica negli ultimi trenta anni. Un periodo temporale definito pluri-decennale nostro Presidente Giorgio Napolitano, e che ha visto la nascita e lo sviluppo evolutivo, del nostro debito pubblico.
Provincia – Regione – Stato: nessuno deve essere escluso, perché, anche se possa sembrare strano, tutti sono responsabili.
Certo: sono proprio i politici parlamentari che hanno insegnato. Si chiama responsabilità solidale e la troviamo nella legge 689 del 1981, e che è ampiamente applicata nel codice della strada.
Vi è addirittura una norma del codice stradale, nella quale il conducente di un trasporto, il proprietario del mezzo, ed il committente l’appalto, sono solidalmente responsabili per determinate violazioni amministrative.
Quindi, usando le tue parole, quando una agenzia di riscossione tributaria bussa alla porta, non interessa localizzare la colpa del singolo individuo, ma estende la sua mano all’intero gruppo di appartenenza. Tutti solidalmente, devono adoperarsi per oblare la sanzione comminata.
E pertanto tutti i politici del presente e del passato devono risarcire il danno.
Taluni perché hanno commesso leggerezze contabili, altri perché hanno agito con negligenza, taluni perché, pur lavorando bene, non hanno vigilato adeguatamente. E ancora: chi sapeva e non si è dissociato, o addirittura chi dormiva sulla sua poltrona morbida.
Nel frattempo i sindaci, seduti sulla poltrona spinosa, dovevano fare i conti con la difficoltà di pareggiare il bilancio, esponendosi in prima persona al severo giudizio dei propri concittadini, senza la protezione offerta da costose auto blu blindate o scorte di polizia pagate dai contribuenti.
Ecco perché, in fondo in fondo, anche se con alcune critiche per qualche spreco operato, c’è ancora fiducia nei nostri amministratori locali, i quali, a fronte di una indennità imparagonabile a quelle di altre amministrazioni superiori, affrontano un grande impegno con responsabilità.
Sindaci e assessori, che vedremmo volentieri alla conduzione della nostra nazione, in luogo del “vecchiume ammuffito” che si chiama seconda repubblica.
Concetti semplici, provenienti da una persona semplice.
Spero che questo logorroico commento, possa ampiamente compensare l’assenza di offerta di opinione ravvisabile sul sito d’Associazione Upper e porre in pristino il tuo livello di soddisfazione a valori nominali.
Sono ovviamente d’accordo.
Soprattutto a confronto con l’articolo che potete leggere qui:
http://www.corriere.it/politica/12_gennaio_03/stipendi-parlamentari_faa8c5e8-35d1-11e1-8614-09525975e917.shtml
La Commissione non riesce a stabilire quanto guadagnano i deputati e senatori Italiani.
Una commissione, probabilmente strapagata, non ce la fa.
Basterebbe che Monti facesse una legge che dica:
art. 1: gli stipendi dei parlamentari (e di tutti gli altri onorevoli regionali ecc) li decide il Governo;
art. 2 gli stipendi dei parlamentari è di 5.000 euro al mese (mi sembra una bella cifretta):
art. 3. sono abolite tutte le auto blu
Per il calcolo si fa così: si calcola la media europea
somma dello stipendio del francese + quello tedesco + quello olandese ecc
si divide per il numero degli stati d’europa
si sottrae dallo stipendio italiano la cifra eccedente
Ci vuole una commissione?
Roba da quinta elementare!