Caro Monti, così non va
Il sindaco Gianni Cattaneo ha scritto una lettera al Presidente del Consiglio Mario Monti, inviata per conoscenza anche al Presidente di ANCI Lombardia Attilio Fontana, dove manifesta tutta la preoccupazione dell’Amministrazione comunale sulle conseguenze che i provvedimenti del governo possono determinare sui bilanci familiari e delle imprese, già provati dalla lunga crisi economica. Conseguenze negative non solo sui redditi, ma anche sulle condizioni di vita delle comunità, se è vero che i comuni con sempre maggiore difficoltà riescono a garantire i servizi e la realizzazione delle opere pubbliche necessari.
Ecco il testo della lettera inviata.
Come è a voi ben noto, da alcuni mesi si susseguono provvedimenti legislativi e normativi riguardanti gli EE.LL. con l’intento di porre sotto controllo la spesa pubblica. L’intento è indiscutibilmente necessario, ma questo non deve comportare come effetto collaterale lo scardinamento socio-economico delle comunità locali come invece sta accadendo. Queste ultime, nell’attuale fase storica, rappresentano la sola istituzione pubblica prossima ai bisogni, alle difficoltà e alle aspettative dei cittadini.
Le persone quando hanno un problema, o hanno la necessità di affrontare una questione, prima di ogni altra cosa si recano agli sportelli comunali per chiedere aiuto e sostegno e noi, perdurando l’attuale stato finanziario e normativo degli enti locali determinato dal governo centrale, a brevissimo termine non saremo più in grado di aiutare chicchessia, né i cittadini, né il territorio, né lo spirito della coesione sociale.
Pertanto e stando solo alle ultime questioni aperte, chiediamo quanto segue.
1. L’Imposta Municipale sugli Immobili (IMU) rimanga interamente ai comuni. La vostra decisione di dirottarne una parte consistente sulla fiscalità generale dello Stato e con le procedure che avete introdotto produrrà due conseguenze estremamente negative:
a) costringete i comuni ad alzare in modo esagerato le aliquote per garantire servizi e investimenti fondamentali per la comunità, senza i quali si arretra il livello di civiltà delle nostre popolazioni;
b) incrementando le aliquote fino a compensare quanto lo Stato ci sottrae, colpiamo in modo intollerabile i bilanci dei nuclei familiari e delle imprese che già versano in condizioni di grande debolezza economica.
2. Togliete il patto di stabilità sugli investimenti per gli enti che possono pagare per le opere pubbliche necessarie. E’ mai possibile che il comune di Monte Marenzo, per fare un solo esempio, non possa fare un’opera di regimazione idraulica su un torrente che durante le forti piogge ci fa stare col fiato sospeso per i danni che potrebbe provocare (e ne ha già provocati)?
3. Promuovete e sostenete con lungimiranza e determinazione, invece, la costituzione di unioni tra gli enti locali, affinché si raggiungano dimensioni di scala ottimali per produrre economie e capacità di investimento.
Cordiali saluti.
IL SINDACO
Gianni Cattaneo