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Il cibo e gli uomini

Sabato 17 novembre 2012   alle 10,30 presso la Sala Leydi del Museo Etnografico dell’Alta Brianza, Località Camporeso – Galbiate, verrà presentato il volume “Il cibo e gli uomini”. L’alimentazione nelle collezioni etnografiche lombarde a cura di Luigi Mariani e Massimo Pirovano, edito dalla Rete dei Musei e dei  Beni Etnografici Lombardi e dal Parco Monte Barro con il sostegno di Regione Lombardia.

Il libro propone una riflessione originale su alcuni cibi radicati nella cultura del territorio lombardo (polenta, pane, riso, pesce, formaggi, vino, verdure, frutta, castagne, carni bovine e salumi), partendo dalle loro origini e parlando non solo di produzione, conservazione, trasformazione e consumo, ma anche della valenza formativa che il tema e l’opera dei musei consentono.

I cibi, oltre a essere buoni per il corpo – e quelli considerati lo sono di sicuro, stando almeno alle tradizioni culturali della Lombardia – risultano  buoni per la mente, rivelandosi guide per inediti viaggi nello spazio e nel tempo. Più in particolare i cibi ci aiutano a conoscere ed a pensare, offrendo spunti originali per parlare di storia e di storie, di attività e di credenze, di rapporti fra popolazioni lontane e ceti sociali differenti, di usanze di lunga durata ma anche di mutamenti di gusti e di abitudini.

Ciò vale ad esempio per la polenta, frutto di un lascito delle civiltà precolombiane come il mais, per il riso, pianta simbolo delle civiltà del sudest asiatico, per il pane, portato delle culture della mezzaluna fertile, e per gli animali da cui derivano carni e formaggi, che sono il risultato di una lunga storia di domesticazione avvenuta fra Eurasia ed Africa. La stessa pesca, i cui prodotti sono in molti casi autoctoni, ci rimanda alla società del paleolitico, dedita alla caccia e alla raccolta, ad un’epoca dalla quale deriva l’80% del DNA di noi europei, stando almeno agli studi più recenti.

Attraverso i contributi dei diversi autori, il cibo diventa in questo volume un elemento di dialogo e di riflessione tra gli uomini, come da millenni lo è durante i pasti e attorno alle tavole, dei poveri e dei ricchi, di chi vive in città e di chi vive in campagna, di chi produce alimenti e di chi li consuma.

Un libro nasce da tante mani: quelle degli autori, dei curatori, dei grafici, degli stampatori. Nel nostro caso vi sono i contributi di tredici studiosi e ciò se da un lato si rivela fonte inevitabile di disomogeneità, dall’altro  garantisce la possibilità di quel contesto dialettico che si rivela essenziale per spingerci oltre il ritratto nostalgico di un passato  irrimediabilmente perduto per giungere a disegnare alcune mappe del  presente e del  futuro prossimo.

La Rete dei Musei e dei  Beni Etnografici Lombardi (REBÈL) è nata, per iniziativa di alcuni ricercatori e conservatori attivi nei musei della regione, con lo scopo di attuare obiettivi comuni in campo scientifico, promozionale e didattico.

 

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