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Il pane tra la gente

Proprio in contemporanea, nel pomeriggio di domenica 16 settembre, mentre in paese si svolgeva un importante e festoso appuntamento per la comunità raccolta nel cortile di Casa Corazza, Monte Marenzo era anche in trasferta a Lecco, con una piccola delegazione (tra cui una bella famiglia di qui, originaria del Marocco, e l’assessore Cinzia Mauri), in una altrettanto festosa e movimentata “piazza del Mediterraneo”...

Proprio così voleva presentarsi la proposta di Genti in viaggio – Distretto Culturale del Barro, nella giornata lecchese della manifestazione “I Pani del Mediterraneo”, dopo gli appuntamenti del giorno prima nei diversi paesi del territorio, tra cui il nostro, come illustrato e documentato qui sul sito.

Ed è andata proprio così: in piazza, in città, tra la gente della passeggiata domenicale, è arrivato il pane.

O meglio: i tanti Pani, da guardare, da assaggiare e da farsi raccontare.

Cos’è il pane di Ezechiele, di biblica memoria, sul banco della Casa sul Pozzo?

Che farina c’è nel grande e invitante pane a ciambella offerto dalle amiche del Marocco?

Come fa a essere così caldo e croccante il piccolo pane egiziano, appena sfornato e subito finito?

Com’è fatto quello del Kossovo, che assomiglia al nostro ma con una punta di dolce?

La giovane donna sorridente, col marito al banco dell’Algeria, spiega ai passanti con quali spezie sono arricchiti i pani della sua terra, mentre anche gli uomini si cimentano orgogliosi al tagliere, per offrire i pani di Tunisia.

Finisce in fretta, là di fronte, anche il pane della comunità di Turchia e quello carasau, tipico di Sardegna ma più simile di quanto appaia a prima vista, ai pani arabi e delle zone del deserto.

Sul palco intanto, ai piedi del monumento a Garibaldi (che sarebbe sceso volentieri anche lui, l’eroe dei due Mondi e di molti Mari, per un assaggio e un saluto…), attori, musicisti, bambini e ragazzi, coordinati dal CRAMS, (che curerà poi tutta la serata musicale) si preparano ad uno speciale saggio-concerto. Francesco, di Monte Marenzo, è alla tromba. Dopo gli applausi, gruppetti di bambini mescolati, più e meno mediterranei, si ritrovano per qualche momento a rincorrersi e giocare ai lati della piazza.

Anche il tè alla menta, diffuso nel Maghreb, è richiestissimo e presto esaurito, come altre bevande di frutta di altri tavoli… Mentre tagliamo a pezzetti il pane ‘sfogliato’, altra specialità marocchina, per l’occasione preparata in casa da Amina (in Italia da anni, interprete e mediatrice culturale), ci scambiamo qualche riflessione.

Non è possibile non andare col pensiero alle notizie che in questi stessi giorni ci giungono dai Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Come tutto è veramente difficile e complesso, dal Nord dell’Africa fino al Malawi, per citare un recente réportage su questo sito. Siamo addolorati e disorientati.

La distanza è evidente, tra l’ordine di grandezza dei problemi che travolgono quelle popolazioni e la semplice proposta di incontro in questa ‘piazza dei pani’. Eppure, qualche segno di speranza può passare anche da qui: prendere appunti, promemoria minimo per mondi possibili.

Cristina

 

Un pensiero su “Il pane tra la gente”

  1. “Chi produce pane, produce pace.” – Norman Borlaug, agronomo americano premio Nobel per la Pace 1970
    Grazie Cris per la cronaca e le foto.

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