Il TAR chiamato a risolvere il contenzioso tra Monte Marenzo e Torre de’ Busi
In questi giorni i giornali locali riportano la notizia che l’Amministrazione di Monte Marenzo ha inoltrato un esposto al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR), per recuperare un credito che vanta nei confronti del comune di Torre de’ Busi relativo alla convenzione di segreteria.
I lettori avranno pensato che tra i due comuni è in atto un conflitto così serrato da lasciare la parola solo agli avvocati. E’ bene dire subito che le cose non stanno così e i rapporti tra le due amministrazioni continuano ad essere ottimi, se non altro perché Eleonora Ninkovic, attuale sindaco di Torre, si trova a gestire una vicenda di cui non ha alcuna responsabilità, considerato che all’epoca dei fatti era ben lontana dal diventare prima cittadina.
La questione è presto detta. Nel 1999 i comuni di Erve, Torre de’ Busi e Monte Marenzo sottoscrissero una convenzione per condividere il segretario comunale. L’accordo affidava al nostro comune il ruolo di capofila con l’onere di curare i rapporti economici col segretario, salvo poi essere rimborsato dagli altri enti con quote stabilite a priori (Erve il 20%, gli altri due il 40% ciascuno). Alla fine del 2004 la convenzione venne sciolta e Torre de’ Busi affidò l’incarico ad altro segretario, senza che il comune liquidasse a Monte Marenzo le prestazioni della segreteria convenzionata dovute per gli anni 2003 e 2004, per una cifra attorno ai 34 mila euro.
Nel 2010 l’assessore al bilancio Ornella Chiari, a seguito di una revisione complessiva dei residui attivi e passivi del comune di Monte Marenzo, accertò che questo credito non era mai stato riscosso e sollecitò il saldo. Dopo alcuni incontri tra i due comuni per trovare una soluzione condivisa, Torre de’ Busi assume la posizione che, a suo parere, trascorsi cinque anni senza che Monte Marenzo sollecitasse il pagamento, il debito sia caduto in prescrizione e quindi non più dovuto. Di contro la nostra Amministrazione considera la prescrizione non applicabile ad una convenzione tra comuni e quindi chiede la corresponsione della somma dovuta per le prestazioni del segretario, tra l’altro svolte regolarmente negli anni 2003/4.
Riteniamo la sindaca Ninkovic seriamente intenzionata a risolvere la questione, ma pensiamo sia impossibilitata a saldare il conto in assenza di una imposizione del tribunale amministrativo, perché è probabile abbia ereditato un bilancio dove questo residuo passivo nei confronti di Monte Marenzo sia stato soppresso.
Ora la parola passa al TAR il quale scioglierà definitivamente il contenzioso.
IO NON SONO MOLTO DACCORDO CON L’ACCUSA VERSO GLI AMMINISTRATORI. CI SONO DIPENDENTI INCARICATI ALL’UOPO E STIPENDIATI, OLTRE CHE SEGRETARI LAUTAMENTE PAGATI ED IL REVISORE DEI CONTI. UN AMMINISTRATORE NON PUO’ CONOSCERE TUTTO, IL SUO COMPITO E’ DARE DEGLI ATTI DI INDIRIZZO….AI RESPONSABILI DEI SERVIZI IL COMPITO DI SAPER FARE IL PROPRIO LAVORO.
E’ POSSIBILE CHE IL SEGRETARIO CHE A TORRE ERA ANCHE RESPONSABILE DEL SERVIZIO ECONOMICO FINANZIARIO NON VEDESSE CHE IL SUO STIPENDIO NON ERA STATO PAGATO O LO RICHIEDESSE…DAI NON PRENDIAMOCI IN GIRO..PEGGIO PER LUI IO FAREI LA RIVALSA SU DI LUI. NON CERTO SU CHI PRENDEVA 15 EURO LORDE DI GETTONE CONSIGLIARE.
SALUTI.
ELISA
fabrizio, prova a verificare chi era il presidente della commissione bilancio in quel periodo.
potrebbe sembrare una barzelletta,ma purtroppo c’è da meditare parecchio se prima che l’assessore Chiari se ne accorse nel 2010,in tutti gli anni dal 2005 in poi nessuno si è accorto che a bilancio erano inscritti dei residui attivi consistenti(leggesi crediti del comune),ben 34.000 euri,importo che per il comune di Monte Marenzo non può passare inosservato.
Se consideriamo tutti gli anni in cui dovendo votare il bilancio consuntivo nessuno si è mai chiesto nè la motivazione ne la causalità devo desumere che molti tra gli amministratori in tutti questi anni soffrivano di “analfabetismo contabile” ma anche che in caso di mancato incasso qualcuno dovrà rispondere del danno causato alle casse del municipio.