Io sono un sogno di Dio, di mia madre e di mio padre … io sono Francesco
Lettera al Direttore: Riceviamo e pubblichiamo
Luisa, mamma come tante, racconta la sua storia, una storia inconsueta, diversa, difficile anche da scrivere.
Maria Luisa, originaria di Vedeseta (Val Taleggio), racconta la sua vita di lavoro che comincia fin dai 13 anni, dopo le medie quando s’immerge nel mondo del lavoro. Gli anni passano e le ore di lavoro aumentano, fino a toccare punte di 14 ore al giorno nei fine settimana, aiutando bar e ristoranti, fino alle due di notte.
Lungimirante, vuole metter via qualche allora lira, per un suo futuro.
Nel 1988 una sera quasi per caso una sua amica gli chiese di accompagnarla nella palestra di Calolzio, lei indaffarata e laboriosa come sempre fa uno strappo alla regola, e accompagna la sua amica.
È li che conosce Michele di Lecco, attualmente impegnato in una ditta della città. Lei come al solito tira dritto per la sua strada, non “Interessava”, ma lui non dimentica e così non molla e decide di incontrarla di nuovo e pian piano inizia il periodo di fidanzamento, che sarà incoronato dal matrimonio nel 1996.
Nei primi 2 anni di matrimonio abitano a Cisano Bergamasco in località Bisone, poi si trasferiscono a Monte Marenzo e all’età di 35 anni, dopo 7 anni di matrimonio Luisa partorisce Alice, una bellissima bimba, dopo una gravidanza perfetta.
Negli anni a venire c’è la perdita di alcuni famigliari, molto cari a lei e questo fa sì che la seconda gravidanza venga spostata più avanti, di oltre 6 anni.
Infatti all’età di 41 anni Luisa aspetta ancora un nuovo bimbo, il sesso, decisione presa con Michele, non vogliono saperlo.
Al 4,5 mese di gravidanza le viene consigliata, visto l’età, di sottoporsi ad amniocentesi, tutto fila liscio.
Ma ad una settimana dal 5° mese, un’ecografia morfologica a Merate, riscontra una “Cardiopatia congenita complessa”. Il morale è a terra, sono increduli per quanto scoperto.
Inizia un calvario infinito, che li porterà prima all’ospedale di Bergamo e poi al Niguarda di Milano.
Un ospedale immenso “Da perdersi dentro” spiega Luisa, ciò nonostante si trovano molto bene, quasi un calore famigliare.
Quando ritornano a casa, io Giacomo, vedevo Luisa preoccupata dal suo balcone, mentre mi affidava la figlia Alice per il Piedibus e mi raccontava di questa preoccupante gravidanza.
Ma finalmente un giorno prima del previsto, nasce Francesco al Niguarda di Milano, un bel bimbo di 3,070 kg, che immediatamente visto il deteriorarsi della situazione fisica, battezzano.
Francesco al 18° giorno di vita viene sottoposto urgentemente ad un intervento chirurgico al cuore, reagirà bene all’intervento e dopo 2 mesi verrà dimesso, si torna finalmente a casa!
Da qui parte una vita normale, ma con varie medicine quotidiane.
Ritorna un po’ di normalità, ma al 6° mese di vita, Francesco piange, spesso si ammala, si scopre poi il bloccarsi della crescita.
Subito viene ricoverato per fare cateterismo e al Niguarda l’equipe medica scopre che la valvola della vena aorta non funziona a dovere.
Nel frattempo il cardiochirurgo Santoro Francesco, si sposta a Genova all’ospedale Gaslini.
Da notare che uno dei principali obiettivi dei medici è far crescere il più possibile Francesco, per poi operarlo di nuovo.
Nel dicembre 2011 si decide di preparare un nuovo percorso, con la finalità di un nuovo intervento.
Venerdi 15 Giugno 2012, subisce un’operazione altamente complessa, al Gaslini di Genova, dall’equipe del prof. Francesco Santoro, figure esperte in questo campo.
Peccato che l’operazione, fa sapere Luisa, è stata solo da tampone, perché Francesco dovrà subirne un’altra!, ma ad un età più avanzata, perché necessita della sostituzione della valvola aortica.
La domenica precedente l’operazione, anche don Giuseppe ha abbracciato Francesco, mentre celebrava la santa messa delle 10,30.
Luisa con un filo di voce commenta: “In un matrimonio fin che le cose vanno bene è troppo facile, sono stata anche al santuario di Lourdes, sono ritornata carica, ben motivata nel proseguire le mie idee di vita, l’obiettivo ora è di inviare questo messaggio a tutte le donne vicino all’aborto: bisogna dar più valore alla vita, fa sentire la coscienza libera”.
Continua: “Amare la vita, un bimbo sta bene dentro, quando si sente amato, nonostante la malattia”.
Anche il Cav. Angelo Fontana, Presidente con tutta la Polisportiva, si sente molto vicino alla famiglia di Luisa, Michele e Francesco, seguendo l’evolversi della situazione, con l’augurio a lei e alla sua famiglia di vedere premiato questo amore profondo per il loro bambino e al bambino che possa cominciare a giocare e ridere come tutti gli altri bambini della sua età, tra l’altro Luisa è fiera di essere socia della Polisportiva.
I famigliari si stringono attorno a Francesco, in particolare i nonni, che gli sono molto affezionati.
Conclude Luisa: è bello sapere che la Polisportiva e tutta la comunità di Monte Marenzo si stringono intorno a noi e ci sostengano in questo momento particolarmente difficile.
Nell’ultima operazione durata parecchie ore, ancora Francesco, anche questa volta, riuscirà a vincere un’altra battaglia, consapevoli i propri famigliari che il percorso iniziato sarà di nuovo tutto in salita, ma la forza di volontà e il coraggio di continuare nella vita, sono i valori morali da saper trasmettere al prossimo.
Giacomo in collaborazione con AnnaMaria
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Segnaliamo questo evento:
Andrea Gentileschi organizza, all’interno del programma manifestazioni Lecco, un concerto con una serata di festa per Francesco Feroleto.
Sul palco la Nomadi cover band Aironi Neri di Bergamo, che suonerà proprio in questa occasione.
Ecco le informazioni principali:
- Dove: teatro Cenacolo Francescano, via Cappuccini 6, 23900 Lecco
- Quando: sabato 20 ottobre, ore 21.00
- Chi: Nomadi Cover Band Aironi Neri + Andrea Gentileschi
- Perchè: raccolta fondi per Francesco Feroleto
Ricordiamo che Andrea Gentileschi è uno degli assistiti dell’associazione Oikos http://www.oikoslecco.it/ e che l’evento, patrocinato dalla Provincia di Lecco, si inserisce nel programma manifestazioni Lecco per raccogliere fondi in beneficenza, scegliendo una causa diversa ogni anno.
Ecco la locandina: