Responsabilità, sobrietà, prudenza, rispetto della vita. Ecco il messaggio di “Per le vie delle croci”
Ieri sera l’iniziativa Per le vie delle croci ha visto la partecipazione di molta gente.
La celebrazione eucaristica presieduta da don Giuseppe è stata molto sentita sia per le riflessioni del don che ha invitato alla prudenza sulla strada, sia per la testimonianza di una mamma-coraggio, la signora Croce Castiglia che ha perso suo figlio Matteo all’età di diciotto anni.
L’incidente di suo figlio lo ha provocato un automobilista che di prudenza proprio non ne sapeva nulla perchè andava a più di 90 km orari, è uscito di strada ed ha preso in pieno Matteo che era seduto fuori di un bar mentre beveva una bibita. Questo signore è rimasto impunito, mentre Matteo dopo avere lottato 16 mesi in coma è morto. La mamma però, pur nel suo dolore che, come mi ha raccontato, non la lascia mai, non ha smesso di lottare. Ha fondato anche un’associazione intitolata a suo figlio che promuove iniziative benefiche, sociali, culturali e sostiene i famigliari delle vittime della strada.
Molti sono i casi in cui, pur essendoci vite spezzate, i colpevoli di tali gesti rimangono impuniti e girano tranquillamente ancora in auto senza il minimo pentimento per quanto hanno provocato.
La signora Castiglia si dà da fare a tutti i livelli, anche in ambito nazionale. Ultimamente ha anche organizzato un’udienza dal Papa Benedetto XVI per circa 700 famigliari delle vittime stradali e andrà a Montecitorio per proporre leggi più determinate e severe per chi provoca incidenti mortali. Il 18 luglio, per ricordare il figlio ci sarà una fiaccolata a Lecco.
Significativo alla fine della cerimonia anche l’intervento di Angelo Fontana che come presidente della Polisportiva sta promuovendo da ben 6 anni questa iniziativa. Ha sottolineato come i morti sulle strade siano diminuiti ma comunque le cifre sono ancora alte e non deve succedere.
Responsabilità, sobrietà, prudenza, rispetto della vita propria e altrui devono essere valori ben presenti negli automobilisti che percorrono le nostre vie e i pedoni non devono sentirsi in mezzo ad un “far west” dove attraversare la strada diventa un terno al lotto.
Anna Maria Scapolo