Questo è tempo di speranza attiva
Padre Angelo Cupini, fondatore della “Comunità di via Gaggio”, invia una mail che pubblichiamo affinché anche i nostri lettori possano conoscere la figura di padre Casaldaliga e il suo apostolato per i fratelli ultimi della terra.
“Questo è tempo di speranza attiva”, così ci scrive Mino Cerezo alla notizia che Pedro Casaldaliga, il vescovo clarettiano del Mato Grosso ha dovuto lasciare la sua casa di Sao Felix do Araguaia per minacce di morte.
Il vescovo Pedro Casaldaliga, clarettiano catalano, ha lasciato la città di Sao Felix do Araguaia, all’interno del Mato Grosso brasiliano, a causa del riacutizzarsi delle minacce di morte che riceve da anni per il suo lavoro a difesa degli indigeni.
La comunicazione è data da una organizzazione indigenista ma anche da Minoria Absoluta, una produttrice cinematografica che sta realizzando una miniserie religiosa.
Pedro Casaldaliga è al sicuro, è stata la spiegazione del portavoce del Consejo Indigenista Misionero (CIMI), un’organizzazione legata all’Episcopato brasiliano, che non ha rivelato dove è stato trasferito Casaldaliga, che ha 84 anni e che da tempo è malato di Parkinson.
Secondo quanto detto dal portavoce il Vescovo ha abbandonato Sao Felix do Araguaia e si è trasferito in un luogo che per sicurezza non può essere rivelato ed ha la protezione della Polizia Federale.
Il fatto.
Il Governo del Brasile ha deciso di riprendere le terre ai grandi proprietari terrieri per restituirle agli indigeni, legittimi proprietari; questo ha aggravato il conflitto.
Il CIMI ha denunciato che le minacce si sono raddoppiate nelle ultime settimane, a quanto sembra per l’imminente decisione del tribunale a favore degli Indigeni Xavante in un processo per la proprietà di alcuni territori vicini a Sao Felix do Araguaia.
Gli Xavante hanno potuto contare da più di vent’anni con l’appoggio di Casaldaliga, arrivato in quest’angolo lontano del Mato Grosso nel 1968 e da allora vi risiede. Secondo una nota diffusa dal CIMI, l’imminente dichiarazione della giustizia ha fatto sì che “una delle persone più minacciate dagli invasori (delle terre xavante) sia Pedro Casaldaliga, vescovo emerito di Sao Felix do Araguaia, al quale vogliono imputare la responsabilità dei confini delle aree indigene.
Per questo, il CIMI e altre organizzazioni indigeniste hanno espresso l’assoluta solidarietà a Casaldaliga, che “da quando è arrivato sulla terra dell’Araguaia ha lavorato per la difesa degli interessi dei più poveri, delle popolazioni indigene e dei braccianti” delle campagne.
Casaldaliga, nato a Balsareny (Catalogna), arrivato nell’Amazzonia brasiliana nel 1968, è riconosciuto come uno dei padri della Teologia della Liberazione.
Per informazioni:
www.claret.org; www.comunitagaggio.it; http://www.araguaia.pangea.org;
per conoscere la figura intensamente evangelica di Pedro Casaldaliga, oltre i suoi diari e le sue poesie, leggete: Francesc Escribano – Pedro Casaldaliga – a piedi nudi sulla terra rossa EMI
potete trovarlo o chiederlo a la Casa sul Pozzo
Allego gli auguri di Natale che Pedro ci aveva fatto avere il 1° dicembre con la dedica che riporto:
Com um abraço e na Esperan%C