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9 sfumature dell’IMU e altri deliri

Fabrizio Saccomanni, ministro dell’Economia, ha pensato bene di elaborare 9 versioni diverse della legge di modifica dell’IMU, con un occhio attento a non scassare ulteriormente il bilancio dello Stato (togliere l’IMU sull’abitazione principale fa mancare entrate per 4 miliardi) e con l’altro, quello che ci vede meglio, sensibile a non contraddire le promesse elettorali del PdL, giocate tutte sull’abolizione della tassa sulla casa.

Nel contempo il Condannato, esperto in frode fiscale, rilancia la terza crociata contro l’IMU, confidando gli dia di nuovo la carta vincente per mantenersi a galla nel mare di fango in cui si è cacciato.

Risultato? Grandi chiacchiere e nessuna decisione. L’incertezza regna sovrana e erode le finanze dei comuni a danno dei servizi per i cittadini.

Nel contempo, una legge del 1999 resa obbligatoria a partire dal 2013, ha imposto l’introduzione del meccanismo della tariffa nel ciclo integrato dei rifiuti (TARES), che a Monte Marenzo costerà lacrime e sangue. Tanti comuni come il nostro, rispettosi delle leggi, hanno lavorato mesi per mettere a punto il nuovo sistema tariffario ed ora, la commissione Finanze propone di sospendere tutto e rimandare l’introduzione al 2014.

Risultato, né tassa vecchia né tariffa nuova, mentre il servizio deve continuare ed essere retribuito.

Nel contempo si ripete il mantra che sento da trent’anni: “Bisogna rifare il catasto; introdurre il criterio dei metri quadrati, eliminare le vecchie categorie catastali, ecc…”. Bla, bla, bla…

Nel contempo (la reiterazione è voluta), non sapendo che pesci pigliare si ipotizza di eliminare queste tasse e tariffe e introdurre un’imposta unica sostitutiva, la service tax.

Siamo convinti che il cambio di nome non cambierà il colore degli euro, inoltre, così come viene ipotizzata, mette insieme due cose che proprio non si sposano: un conto è la tassa, che ha lo scopo di finanziare voci di spesa generali, ben altro è la tariffa, dove il gettito deve solo coprire il costo di un dato servizio, dove l’utente paga in proporzione alla sua fruizione, in un comune preciso.

Nel contempo non si definisce una volta per tutte quali sono le imposte che devono andare allo Stato e quelle che devono finanziare i comuni. Non si definisce una volta per tutte quali devono essere applicate al reddito e quelle applicate al patrimonio, non si definisce una volta per tutte che siano i comuni a decidere il costo dei servizi che erogano, in un patto di mandato con i loro cittadini.

Invece regna la massima confusione e lo Stato, mischiando tasse e tariffe, ne approfitta per prendersi una fetta della tassa sul patrimonio edilizio (IMU) ed ha imposto una gabella dello 0,30 euro per ogni metro quadrato di abitazione soggetta alla tariffa dei rifiuti.

Inoltre, si sta ulteriormente trasferendo risorse finanziarie nostre al sistema bancario.

Sì, avete letto bene, questa fase di non decisioni e di continui rinvii sta costando caro al sistema finanziario statale, nel più completo silenzio anche dei soloni e fustigatori dello spreco pubblico.

Per capire cosa sta succedendo basta esaminare la situazione del comune di Monte Marenzo.

Venendo a mancare il gettito IMU e il regolare trasferimento dei fondi sperimentali, alla data odierna, al comune sono entrati 90.919,46 euro, mentre alla stessa data nel 2012 l’entrata era stata di € 316.640,48.

In questa situazione come fa il comune a pagare i servizi, il personale, i mutui e quant’altro è necessario o obbligatorio, se la cassa e vuota? Semplice, lo Stato e chi lo governa, volendo riparare ai propri errori con una soluzione peggiore del male, ha autorizzato il Comune ad andare in rosso in banca sino al limite di 680.000 euro, impegnandosi a ripianare gli interessi.

E’ facile prevedere che nel contesto globale dell’economia nazionale, alla fine, i cittadini saranno chiamati a versare le tasse e le tariffe necessarie a non far tracollare il sistema e, in un cantuccio del bilancio, ci sarà una voce per gli interessi da corrispondere alle banche, conseguenza di decisioni non prese da chi dovrebbe per responsabilità di governo, per mancato coraggio nel fare il proprio dovere.

3 pensieri su “9 sfumature dell’IMU e altri deliri”

  1. sono anch’io sconcertata come te Emilio. Ringrazio Angelo per la chiarezza con cui ha reso la drammaticità della fregatura che ci piomba addosso. Chi sta veramente governando non lo sto capendo neppure io. So solo che persone virtuose e oneste, che amministrano bene nonostante tutto, nella confusione generale non vengono più percepite come tali e messe nel calderone dei politici corrotti:così, mentre ci si divide sul giudizio su Berlusconi,divisione anche creata ad arte, non ci si accorge di quello che ci sta succedendo proprio dentro casa e fuori della porta: prima di prendere la mira, cerchiamo bene il vero bersaglio, per non sparare nel mucchio (in senso figurato si intende)

  2. “conseguenza di decisioni non prese da chi dovrebbe per responsabilità di governo, per mancato coraggio nel fare il proprio dovere.”

    se trovo qualcuno che mi spiega chi sta governando in questo momento ? potrei anche offrirgli una cena.
    di certo c’è una cosa ( a parte la morte) che io me medesimo NON VOTERO MAI PIU LA SINISTRA a parte forse vendolinoooo..
    ciao a tutti e buone vacanze a tutti

  3. I primi 100 manager di Stato costano 160 milioni di euro.
    I 7 parrucchieri della camera costano 156.000 euro all’anno ciscuno!
    Gli stenografi della Camera e del Senato anche.
    I generali hanno pensioni che partono da 19.500 euro mesili (sono 425)
    Altre pensioni d’oro: http://economia.nanopress.it/pensioni-doro-in-italia-la-corsa-al-fondo-inps-dal-1994/P111945/ (solo queste costano circa 13 miliardi all’anno – e “riducendo” -si fa per dire- il massimale a 250.000 € anno si avrebbe un risparmio di 4,5 miliardi cioé l’IMU)
    Insomma se si volessero trovare risorse si sa dove guardare.
    Se volete approfondire, sarò noioso, guardate:
    http://www.partell.it/2010-%20giugno%20Riforma%20amministrativa%20base.pdf
    Buon Ferragosto!

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