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A tutto gas

Giovedì scorso in Consiglio comunale si è affrontata la questione dell’appalto per scegliere la società che avrà in concessione la fornitura del gas a Monte Marenzo.

E’ un’operazione molto complessa, resa ancor più complicata da una serie di provvedimenti legislativi emanati negli ultimi dieci anni, tra di loro contradditori e poco chiari.

In sostanza, considerato che la distribuzione di gas naturale è attività di servizio pubblico, mentre i comuni mantengono la titolarità delle reti di distribuzione, affidano la fornitura del gas a società scelte mediante gara per un periodo non superiore a dodici anni. Il compito dei comuni è di svolgere una attività di indirizzo, di vigilanza, di programmazione e di controllo sulle attività di distribuzione, ed i loro rapporti con il gestore del servizio sono regolati da appositi contratti di servizio fissati dalle Autorità nazionali

Dopo un lungo alternarsi di proposte, finalmente, il legislatore ha deciso che gli enti locali devono associarsi per scegliere il fornitore, mediante l’individuazione di un ambito territoriale minimo (ATEM), che nel nostro caso è Lecco 1 Nord, formato da 51 comuni con il comune di Lecco individuato come capo convenzione e stazione appaltante.

Il Consiglio comune ha quindi deliberato di affidare al comune di Lecco il compito di fare la gara per la scelta del fornitore del gas. Una decisione corretta ma sostanzialmente imposta dalla legge, la quale provvede anche a blindare molti aspetti del bando per la gara pubblica e le regole contrattuali che dovranno caratterizzare i rapporti trai comuni e la società fornitrice.

Lo stato di fatto del nostro comune è il seguente. L’attuale proprietario della rete e fornitore del gas è ENELGAS, in virtù di un contratto di ventinove anni che scadrà il 31 dicembre del 2013. Successivamente a tale data Monte Marenzo diventa proprietario della rete e parteciperà alla gestione associata con i 51 comuni dell’ATEM, in proporzione al volume di gas prelevato dalle proprie utenze. In quella sede si definiranno i termini contrattuali che, tra l’altro, dovranno riconoscere al comune la corresponsione di una quota dei ricavi di distribuzione.

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