Cascina Costa Antica e la storia di una pannocchia di mais antico
L’invito a rivedere la video gallery di Upper (https://www.unpaeseperstarbene.it/2013/5000-visualizzazioni-dei-video-sulla-pagina-youtube-di-upper/) ed in particolare il video che riguarda Cascina Costa Antica mi ha portato a fare alcune riflessioni che voglio condividere con voi.
Gustavo ed io ci siamo insediati a Costa ormai dal 1996. La cascina ci aveva aspettato per interi decenni e quando siamo arrivati ha dato il meglio di sé per accogliere noi e le nostre proposte. Tante stagioni sono trascorse, tanti sogni si sono realizzati, tanti raccolti si sono concretizzati.
Qui mi riallaccio alla storia della pannocchia di mais, che potete anche vedere sul nostro sito www.cascinacosta.it o cliccando semplicemente la voce mais antico su google.
E’ proprio anche grazie a noi ed al nostro sogno di riportare una agricoltura a misura d’uomo che si è rivisto a Monte Marenzo un campo di mais di una volta, con cui si faceva una buona polenta.
Ormai ovunque c’erano campi di mais americano e solo agguerriti nostalgici avevano nel loro orto qualche esemplare di mais nostrano. I più guardavano dubbiosi le nostre piante di mais crescere alte.
Attualmente i tipi di mais antichi coltivati a Cascina Costa Antica sono più di trenta, tutti figli comunque degli stessi genitori venuti dal lontano Sudamerica con Cristoforo Colombo.
Perché trenta varietà e non una sola?
La prima ragione sta nel fatto che è impossibile costringere le piante di mais a contrarre matrimoni puri: loro hanno nel cuore una grande passione meticcia e seguono l’esempio di noi umani che discendiamo da Adamo ed Eva e siamo tanto diversi tra di noi!.
Il secondo motivo è appunto che proprio la biodiversità crea la maggiore ricchezza di salute e di sapore.
Lo stesso avviene anche per produrre buon pane da ottime farine salubri: più varietà insieme e non più monocoltura.
Piano piano lungo questi 17 anni finalmente l’attenzione nei confronti dell’importanza di coltivare i mais antichi e riscoprirne il loro valore sono andate aumentando nella nostra valle: ne è prova l’aumentata richiesta di farina di mais antico da parte di consumatori esigenti.
Inoltre è in una buona fase di realizzazione il progetto di recupero della varietà di mais scagliolo di Carenno ad opera dell’Associazione Agricoltori Valle San Martino sostenuta dalla Comunità Europea tramitela ComunitàMontanaLario Orientale e Valle San Martino (un mais fratello che stava scomparendo dalla grande famiglia dei mais antichi).
Ma la soddisfazione più grande, lasciatemelo dire, è vedere proprio i contadini storici di Monte Marenzo superare la diffidenza iniziale e tornare a seminare i mais nostrani, scambiandosi i semi. Non importa quali essi siano, vanno tutti bene, perché si possono riseminare di anno in anno, conservando pazientemente una parte del raccolto come semente per gli anni futuri e selezionando le pannocchie migliori per ottenere la buona polenta di una volta
Nel mio racconto c’è una morale. La lascio trovare ai cari lettori.