Di questi tempi si vuol far credere a tutti i costi che gran parte dei cittadini ce l’abbiano con il comune per l’IMU, l’IRPEF, le tariffe dei vari servizi (rifiuti, mensa, eccetera eccetera), quasi gli amministratori si divertissero a irritare le persone, già preoccupate per i bilanci familiari. Mentre basta informarsi e si scopre quanta fatica c’è nell’impegno di garantire la tenuta dei servizi sociali, della scuola, per mettere in cantiere le iniziative e le opere necessarie a non lasciar degradare il territorio.

Sono convinto, invece, che la stragrande maggioranza dei nostri concittadini è cosciente e consapevole che fare il proprio dovere di contribuenti è decisivo per salvare nella nostra comunità un dignitoso livello di efficienza e civiltà, nonostante a livello generale il prelievo fiscale sia decisamente esagerato e non sia distribuito con più equità rispetto alle differenti condizioni economiche e sociali.

Mi è venuto da pensare tutto questo quando, alcune settimane fa, un cittadino di Monte Marenzo si è presentato in comune e, con la massima naturalezza e semplicità, ha consegnato 3.500 euro “da destinare ad interventi di sostegno a famiglie in difficoltà a causa della crisi economica”.

Un’azione generosa non fatta per farsi pubblicità – ha chiesto di mantenere il più assoluto anonimato – nemmeno perché ha delle aspettative dal comune, ma probabilmente perché ritiene giusto contribuire ad alleviare l’angoscia di quanti non ce la fanno da soli, intervenendo là dove può bastare un gesto di solidarietà per ridonare speranza e prospettive per il futuro.

La degna conclusione di questa bella storia sono le parole che ha usato il nostro Sindaco relazionando la Giunta: “ Considero tale gesto di grande valore civile e umano, in quanto, a dispetto della caduta di credibilità che di frequente registrano le istituzioni pubbliche, in molte persone prevale lo spirito di appartenenza alla vita e al destino della propria comunità, soprattutto attraverso il sostegno concreto e solidale verso le persone e le famiglie con maggiori difficoltà economiche e sociali”.