Giusi Nicolini, il Sindaco di Lampedusa, scrive nella sua lettera di “vergogna e disonore”. La stessa parola di Papa Francesco, ripetuta con dolore e accoramento.
Bene ha fatto il nostro Comune, il nostro Sindaco a riproporre quella lettera.
Il 1 agosto, sul nostro sito, Cristina postava un contributo di Maria Andreotti, che aveva partecipato al festival di Lampedusa.
Anche lei riportava quanto diceva Giusi Nicolini, il sindaco di Lampedusa, durante gli incontri del Festival sulle tragedie del mare.
Andate a leggere il corsivo del post a questo link che avevamo pubblicato il 1 agosto https://www.unpaeseperstarbene.it/2013/incontro-con-lampedusa/
grazie a chi scrive, anche per noi, le parole che non riusciamo a dire, talmente grande è la sproporzione tra la nostra vita quotidiana e la sorte assurda toccata un giorno ‘qualunque’ a tante e tante persone che solo per caso, per luogo di nascita, non siamo noi.
se è il nostro comune a pubblicare un manifesto di condivisione del lutto, ci riconosciamo e ci sentiamo meno distanti da quelle morti, meno lontani dal dolore e dalla forza di questa intera isola, dei suoi abitanti,della sua prima cittadina: quelle sue parole, di quasi un anno fa, suonano oggi davvero terribili verso chi, ben più in alto, ha responsabilità di scelte mancate o sbagliate di fronte a un immenso problema dal quale non è possibile sfuggire, che non può cadere su quel piccolo pezzo di terra messo lì dalla sorte tra Africa ed Europa,non per diventare un infinito cimitero…
Ci sentiamo tutti umiliati pieni di vergogna e in qualche modo colpevoli….
Giusi Nicolini, il Sindaco di Lampedusa, scrive nella sua lettera di “vergogna e disonore”. La stessa parola di Papa Francesco, ripetuta con dolore e accoramento.
Bene ha fatto il nostro Comune, il nostro Sindaco a riproporre quella lettera.
Il 1 agosto, sul nostro sito, Cristina postava un contributo di Maria Andreotti, che aveva partecipato al festival di Lampedusa.
Anche lei riportava quanto diceva Giusi Nicolini, il sindaco di Lampedusa, durante gli incontri del Festival sulle tragedie del mare.
Andate a leggere il corsivo del post a questo link che avevamo pubblicato il 1 agosto
https://www.unpaeseperstarbene.it/2013/incontro-con-lampedusa/
grazie a chi scrive, anche per noi, le parole che non riusciamo a dire, talmente grande è la sproporzione tra la nostra vita quotidiana e la sorte assurda toccata un giorno ‘qualunque’ a tante e tante persone che solo per caso, per luogo di nascita, non siamo noi.
se è il nostro comune a pubblicare un manifesto di condivisione del lutto, ci riconosciamo e ci sentiamo meno distanti da quelle morti, meno lontani dal dolore e dalla forza di questa intera isola, dei suoi abitanti,della sua prima cittadina: quelle sue parole, di quasi un anno fa, suonano oggi davvero terribili verso chi, ben più in alto, ha responsabilità di scelte mancate o sbagliate di fronte a un immenso problema dal quale non è possibile sfuggire, che non può cadere su quel piccolo pezzo di terra messo lì dalla sorte tra Africa ed Europa,non per diventare un infinito cimitero…