Sara e la forza di una canzone
La notizia me la dà Elisa qualche settimana fa: “Ti ricordi Sara Velardo? La cantautrice chitarrista che ha suonato nell’anfiteatro a Monte Marenzo per noi della Biblioteca l’anno scorso al 25 Aprile? Ha fatto un video e una canzone sulla ‘Ndrangheta. La cosa è piaciuta in rete ma non in Calabria e Sara ha avuto qualche problema, ne stanno parlando i giornali.”
Certo che me la ricordo Sara (qui in un’immagine di Giada Canu).
Mi era piaciuta molto (a differenza di quelli che non hanno apprezzato il suo rock). Adriano Barachetti le ha fatto alcune bellissime foto http://www.abpassionefotografia.it/la-chitarrista/ e Sara ne ha pubblicata una sul suo sito http://www.saravelardo.it/.
Passano i giorni e intanto appaiono alcuni articoli sulla stampa locale che raccontano la storia di Sara, 31 anni, calabrese ma residente a Lecco da 10 anni. Sul venerdì di Repubblica di ieri c’è un altro articolo sulla vicenda.
Giusto una settimana fa avevo scritto a Sara chiedendole se avesse ricevuto minacce e lei mi ha risposto subito mandandomi tanti articoli di giornale e link di notizie apparse in rete con una risposta: “Minacce? L’unica minaccia che ho ricevuto è stata quella di essere querelata, per fortuna poi sfociata in niente”.
Già, per fortuna, come ha auspicato un giornalista del calibro di Piero Sansonetti (ex direttore di Liberazione e collaboratore de l’Unità e del Riformista) che dalle colonne di Calabria Ora (di cui è Direttore), consigliava a chi vuole querelare Sara di non ripetere l’errore fatto con altri cantautori in altri tempi, come Francesco Guccini e il suo “Dio è morto”.
Insomma leggo tutto quello che Sara mi ha mandato e cerco di riassumere:
A Bagnara Calabra, paese di Sara, a giugno si è svolto un convegno sulla lotta alle mafie durante il quale è stato costituito il presidio “Libera Bagnara” con l’Associazione Libera. Viene presentato un video e una canzone di Sara Velardo ” ‘ndrangheta “.
Il brano è in dialetto calabrese, con i sottotitoli in italiano scritti su dei semplici cartelli retti da persone del paese. Era stata la stessa Sara a chiedere ai suoi amici Bagnaroti di “metterci la faccia”. Le riprese sono state fatte con il telefonino o con scarsi mezzi ma il video su youtube ha migliaia di accessi.
Denuncia e ironia sono gli ingredienti. Il testo parte dalla bellezza della costa calabra, dove non sembra mancare niente, perché bastano i tramonti mozzafiato sul mare.
Il video di Sara Velardo è accusato di “rovinare l’immagine” dei luoghi rappresentati. Per questo ha suscitato un vespaio di polemiche e critiche a Bagnara, il paese di Mia Martini e Loredana Bertè.
Fin qui la cronaca.
Perché ne parliamo su questo sito che si occupa principalmente di fatti locali e di cultura del nostro territorio?
Per tre motivi.
Intanto perché Sara è ormai Lecchese d’adozione e scopriamo che lavora insieme ad un nostro socio, Fabrizio Fontana, settimana scorsa era qui a Monte Marenzo, tra le tante persone che hanno affollato il San Paol in Fest organizzato dai ragazzi di Àndech.
Il secondo motivo è perché ci piace promuovere il lavoro di una giovane artista di talento e coraggiosa che è riuscita ad autoprodurre il suo primo disco “Migrazioni” (un altro tema che ci sta a cuore), 10 tracce che parlano di amore, vita, musica, alcune ascoltate anche qui a Monte Marenzo in quel concerto di un anno fa.
Qui trovate un’intervista spassosissima di Sara (a volte in dialetto, ma si capisce), che vi dà l’idea della simpatia di questa “cantautora”.
Ora Sara farà il secondo disco. Per realizzarlo ha pensato al “Crowdfunding”, ovvero la partecipazione collettiva a un progetto: un gruppo di persone che condivide un’idea e la finanzia, ottenendo in cambio un piccolo regalo. Così Sara promette di ringraziare i suoi finanziatori con una serie di proposte divertenti, come una lezione di cucina calabrese, una lezione di chitarra, una serenata o un vero e proprio concerto domestico. Obbiettivo raggiunto e il disco si farà con una produzione vera e propria.
Infine l’ultimo motivo per cui ne scriviamo è semplicemente per parlare di questa canzone ” ‘ndrangheta “.
La canzone è molto bella, il video dello scandalo lo potete vedere qui http://www.youtube.com/watch?v=3mcPH4jBPsY&feature=youtu.be
Un testo nato dalla rabbia, dalla sofferenza per il degrado in cui Sara ritrova il suo paese. E’ la stessa Sara a spiegarlo: una terra meravigliosa rovinata non solo dalla mafia ma soprattutto dall’ignoranza e dalla rassegnazione della gente che dice ”e che dobbiamo fare noi? ”.
Ecco. Noi che “viaggiamo in direzione ostinata e contraria” come diceva il più grande dei nostri cantautori, Fabrizio De Andrè, sappiamo che una canzone può far molto, denunciare problematiche sociali, scuotere coscienze. La canzone di Sara ha questa forza. Ce l’ha perché dalla sua canzone traspare, anzi è assolutamente evidente la sua passione autentica per quello che dice. E quel che dice non lascia indifferenti. Non lo sono stati i detrattori della sua canzone e del video. Non lo siamo noi e tutti quelli che sono convinti che l’indifferenza è la peggiore risposta al “sistema” mafioso, al degrado, alla cattiva politica.
Grazie Sara.
Sara ha vinto il premio nazionale “Musica contro le mafie”
http://www.laprovinciadilecco.it/stories/Editoriali/lecco-ndrangheta-premio-nazionale-per-sara_1031206_11/
Sara partecipa con il suo brano al concorso:
BRANO ISCRITTO AL PREMIO “MUSICA CONTRO LE MAFIE” 2013 (6°Blocco)
La giuria popolare web sarà rappresentata da tutti coloro che visualizzeranno il brano/Videoclip sul canale Youtube di “Musica contro le mafie” e che scriveranno tra i commenti al videoclip la frase “Premio Musica contro le mafie”. La giuria popolare/web avrà una influenza nel voto finale del 25%.
Andate su questo video
http://www.youtube.com/watch?v=m8Ir8bV1Wzs&feature=plpp&app=desktop
e scrivete la frase: “Premio Musica contro le mafie”
Ieri Sara è apparsa su RAI 1.
Leggete le sue considerazioni sul suo blog qui
http://saravelardo.altervista.org/blog/sbarco-in-tv/
mentre le immagini della trasmissione potete vederle qui (andate al minuto 37:20)
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-1e457aef-6123-48a0-8f78-1c7b5f11b4e6.html