Cronache dall’ultimo Consiglio comunale
Ieri sera si è tenuta l’ultima seduta del Consiglio comunale dell’amministrazione guidata da Gianni Cattaneo.
Il sindaco, ha così concluso il suo saluto ai consiglieri: “Nel momento dei saluti mi sento di ringraziarvi per aver mantenuto alta la dignità e il prestigio del Consiglio comunale, in quanto su questi banchi sono rappresentate le istanze e le aspirazioni dei cittadini. Sono certo che tutti voi, ognuno per la strada che sceglierà, non vorrà disperdere il patrimonio di conoscenze e competenze acquisite in questi anni e continuerà ad impegnarsi per il benessere della nostra comunità.”
Parole che hanno commosso i numerosi cittadini presenti e provocato uno scrosciante applauso. Altri applausi quando la capogruppo di minoranza, Anna Maria Mangili, ha donato al sindaco e consorte una cena, dicendo con piacevole seriosità: “…per farmi perdonare di averti fatto penare, di averti fatto fare tardi, ma personalmente con tanta stima”.
Gianni quindi lascia il Consiglio comunale, dove era stato eletto per la prima volta nel lontano 1975. Pur non presentandosi in alcune tornate elettorali, ha ininterrottamente svolto il suo servizio alla comunità di Monte Marenzo, sempre sostenuto da un ampio consenso e da un profondo e riconosciuto apprezzamento da parte dei cittadini di ogni età e ceto. La sua attenzione maggiore è sempre stata per i bambini e ragazzi, i quali – cosa non scontata per un adulto – numerosi lo salutano quando lo incrociano per strada.
Un’esperienza lunga, quindi, e come ha dichiarato: “…forse sin troppo lunga, che però mi dà la possibilità di avere uno sguardo complessivo su quarant’anni di storia locale, e vi posso assicurare di non aver mai attraversato un periodo irto di difficoltà come in questi ultimi cinque anni.”
Gianni però è un inguaribile ottimista, e lo porta a sostenere che in un mondo dove tutto sta cambiando velocemente: “… bisogna trovare le ragioni e gli stimoli per favorire e promuovere processi istituzionali e politici in grado di arricchire le condizioni materiali e spirituali di ognuno, senza trascurare la necessità di preservare lo stato di benessere dell’ambiente di vita.”
Certo, i segnali che ci vengono dal paese Italia non sono incoraggianti e, come sottolinea il sindaco: “… non abbiamo visto prevalere la voglia di misurarsi con le sfide del nostro tempo, quanto l’affermarsi di una diffusa sfiducia nel futuro, o addirittura la paura di perdere una condizione di benessere faticosamente conquistata. La perdita delle sicurezze genera egoismo sociale, aggressività nelle relazioni, azioni impulsive e poco razionali. A mio parere questo stato d’animo ha comportato che anche nelle istituzioni e nella vita politica prevalesse l’improvvisazione al posto della progettualità, la rissa piuttosto che il confronto civile, il persistere di un’area del malaffare e della corruzione sempre più intollerabile agli occhi dei cittadini.”
Combattere e vincere questo clima pesante e soffocante è doveroso e necessario. E il nostro sindaco Gianni, nel momento in cui lascia ai più giovani proseguire una storia locale ricca di valori e di significati, porta ad esempio proprio la ricetta che ha garantito alla nostra comunità di vivere una condizione di relativa solidarietà e benessere, e afferma che questo è stato possibile: “…grazie alla capacità di ognuno di noi di mantenere il conflitto ancorato ai temi e alle questioni reali. Anche nei momenti più aspri non è mai venuta la tentazione di mettere in discussione il registro di una lunga tradizione democratica che intercorre tra maggioranza e minoranza, o il venir meno del rispetto delle persone.”
Bravo Gianni, e grazie.