car Emilio, se per coltivatori intendi anche me, ricambio di cuore gli auguri: la terra resisterà anche in una società distopica e avrà la sua rivincita in un prossimo futuro!!!
preferisco la definizione di wikipedia, perchè si sa abitando a monte marenzo uno non deve conoscere il termine distopia 🙂 e mi va bene la seconda riga.
AUGURI A TUTTI anche ai coltiVATORI 🙂
Per distopia (o antiutopia, pseudo-utopia, utopia negativa o cacotopia) s’intende una società indesiderabile sotto tutti i punti di vista. Il termine, da pronunciarsi “distopìa”, è stato coniato come contrario di utopia ed è soprattutto utilizzato in riferimento alla rappresentazione di una società fittizia (spesso ambientata in un futuro prossimo) nella quale le tendenze sociali sono portate a estremi apocalittici.
Secondo l’Oxford English Dictionary[1], il termine fu coniato nel 1868 dal filosofo John Stuart Mill[2], che si serviva allo stesso tempo anche di un sinonimo coniato da Jeremy Bentham nel 1818, cacotopìa.[3] Entrambe le parole si basano sul termine utopìa, inteso come il luogo dove tutto è come dovrebbe essere. Distopia è quindi l’esatto opposto, cioè un luogo del tutto spiacevole e indesiderabile. Spesso la differenza tra utopìa e distopìa dipende dal punto di vista dell’autore dell’opera. I testi distopici appaiono come opere di avvertimento, o satire, che mostrano le tendenze attuali estrapolate sino a conclusioni apocalittiche. La differenza con l’utopìa sta quindi nel fatto che la distopia si basa su una società attuale, spostando però l’interesse su un’epoca e un luogo distanti o successivi a una discontinuità storica, come nelle opere fantascientifiche di H.G. Wells.
Ci vuole il dizionario ma fa ridere…
Distopia: Utopia al contrario; situazione, condizione futura presentata e descritta come negativa, sgradevole e non auspicabile in alcun modo
car Emilio, se per coltivatori intendi anche me, ricambio di cuore gli auguri: la terra resisterà anche in una società distopica e avrà la sua rivincita in un prossimo futuro!!!
preferisco la definizione di wikipedia, perchè si sa abitando a monte marenzo uno non deve conoscere il termine distopia 🙂 e mi va bene la seconda riga.
AUGURI A TUTTI anche ai coltiVATORI 🙂
Per distopia (o antiutopia, pseudo-utopia, utopia negativa o cacotopia) s’intende una società indesiderabile sotto tutti i punti di vista. Il termine, da pronunciarsi “distopìa”, è stato coniato come contrario di utopia ed è soprattutto utilizzato in riferimento alla rappresentazione di una società fittizia (spesso ambientata in un futuro prossimo) nella quale le tendenze sociali sono portate a estremi apocalittici.
Secondo l’Oxford English Dictionary[1], il termine fu coniato nel 1868 dal filosofo John Stuart Mill[2], che si serviva allo stesso tempo anche di un sinonimo coniato da Jeremy Bentham nel 1818, cacotopìa.[3] Entrambe le parole si basano sul termine utopìa, inteso come il luogo dove tutto è come dovrebbe essere. Distopia è quindi l’esatto opposto, cioè un luogo del tutto spiacevole e indesiderabile. Spesso la differenza tra utopìa e distopìa dipende dal punto di vista dell’autore dell’opera. I testi distopici appaiono come opere di avvertimento, o satire, che mostrano le tendenze attuali estrapolate sino a conclusioni apocalittiche. La differenza con l’utopìa sta quindi nel fatto che la distopia si basa su una società attuale, spostando però l’interesse su un’epoca e un luogo distanti o successivi a una discontinuità storica, come nelle opere fantascientifiche di H.G. Wells.
Ci vuole il dizionario ma fa ridere…
Distopia: Utopia al contrario; situazione, condizione futura presentata e descritta come negativa, sgradevole e non auspicabile in alcun modo