La memoria di Sciesopoli e la storia di Enrica e Franco Chiari
Riceviamo da Marco Cavallarin una mail che segue la nostra pubblicazione del 10 gennaio scorso https://www.unpaeseperstarbene.it/2014/petizione-perche-duri-la-memoria-%E2%80%9Csciesopoli%E2%80%9D-di-selvino-bg/.
Prima di pubblicarla dobbiamo però raccontare una storia singolare che ci riguarda da vicino.
Dopo quel post la nostra amica Enrica Femia ci ha raccontato che visse per alcuni anni, dal 1949 al 1954, subito dopo il suo matrimonio a Milano nel 1949 con Franco Chiari, proprio nella struttura di Selvino che era divenuta nel frattempo una Colonia del Pio Istituto Santa Corona.
Enrica e Franco si erano conosciuti a Milano, ad Affori, nella scuola Ex Partigiani e Reduci. Una scuola fondata il 25 luglio del 1945 e voluta dalla brigata Garibaldina Decima Rocco, la Brigata in cui militò Enrica. Dopo il fascismo e il nazismo l’imperativo, per quei giovani partigiani era studiare per una civiltà diversa. Enrica a 17 anni aveva conseguito solo la quinta elementare e mi mostra le foto sui banchi di scuola.
Lì conobbe Franco (che fu poi Assessore a Monte Marenzo tra il 1990 e il 1999), “reduce” dai campi di concentramento in Germania che frequentò la scuola per prepararsi agli esami di Geometra.
Dopo il matrimonio si trasferirono a Selvino, in una casa a fianco della Colonia. Franco svolgeva la funzione di Economo della Colonia e lì, nel 1950, nacque Dino, il loro primo figlio, e poi (a Bergamo) Ornella che fece i suoi primi passi a Selvino.
Enrica ci mostra (e consente alla pubblicazione) una foto da lei scattata che ritrae Franco con il piccolo Dino davanti alla Colonia di Selvino. Ci dice anche che nel 1949 la storia dei bambini ebrei non le fu mai raccontata ed Enrica l’ha scoperta solo guardando la TV un giorno prima della pubblicazione del nostro articolo a gennaio.
Rilanciamo allora la nuova mail di Marco Cavallarin invitando i nostri lettori che non l’avessero ancora fatto, di firmare la petizione andando al link in fondo all’articolo.
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Questa mail vi giunge dopo poco meno di due mesi dal primo lancio della Petizione per salvare la Memoria di Sciesopoli ebraica (Selvino, 1945-1948), dove circa 800 bambini ebrei sopravvissuti ai campi, orfani, devastati nel corpo e nello spirito, hanno trovato accoglienza, umanità, gioco, istruzione, cibo e tutto il necessario perché la vita potesse tornare a sorridere anche per loro. La colonia Sciesopoli di Selvino (BG), allora di proprietà del Comune di Milano, era stata destinata all’indomani della Liberazione a questo scopo dal Sindaco e dal Prefetto di Milano su richiesta comune, immediatamente accolta, dei militari britannici alleati, del CLN, della Comunità ebraica milanese e altri organismi. La popolazione selvinese accolse con grande generosità quegli 800 bambini.
Oggi la Memoria di quegli anni rischia di andare dispersa. Per impedire che ciò accada, abbiamo lanciato la Petizione che ha già raggiunto la ragguardevole cifra di più di 4.000 adesioni di gente comune, Associazioni, Enti, Musei e molte illustri personalità della cultura e dell’impegno sociale da molte parti del mondo. E considerevole è stata la mobilitazione di chi ha dato una mano a raccogliere nuove adesioni. Un primo risultato è stato quello importantissimo della sensibilizzazione della popolazione selvinese su un argomento quasi del tutto dimenticato, ignoto alle giovani generazioni.
Abbiamo conseguito altri importanti risultati: il Comune di Selvino e la Provincia di Bergamo hanno aderito al nostro appello, consiglieri regionali e deputati nazionali ci stanno sostenendo e facendo proprio il senso della Petizione, Il Ministero dei Beni Culturali ha sollecitato le Soprintendenze del territorio a prendersi cura dell’argomento, abbiamo ottenuto di essere “auditi” dalla VII Commissione (Cultura) della Regione Lombardia, abbiamo consegnato personalmente al Presidente della Regione Lombardia una prima tranche di 3.000 firme a sostegno della Petizione e ottenuto da lui l’impegno a sollecitare la Giunta Regionale a occuparsene significativamente, è stata depositata in Parlamento un’interrogazione che andrà in discussione nei prossimi giorni. E non basta: si è celebrato il Giorno della Memoria di Sciesopoli al Museo Storico di Bergamo con un incontro, affollatissimo, di eccellente livello di ricerca storica e di impegno politico; l’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano è fortemente interessato a promuovere la ricerca storica negli archivi milanesi e alcune iniziative; e i media ci hanno dedicato un’attenzione straordinaria riassunta in circa 80 pagine di rassegna stampa/media.
Siamo quindi sulla buona strada. Certo, fino ad ora abbiamo avuto solo parole e impegni che non si sono ancora tradotti in operatività concreta. Ma siamo convinti che già nei prossimi giorni le cose inizieranno a muoversi positivamente.
Cosa manca? L’adesione di molti che non hanno ancora firmato. Se qualcuno di voi si trova in questa condizione e ritiene di condividere lo spirito di questo percorso, mandi la sua adesione rispondendo a questa mail ( sciesopoli@gmail.com) o, se preferisse farlo online, accedendo al sito http://www.avaaz.org/it/petition/Al_Presidente_della_Regione_Lombardia_PERCHE_DURI_LA_MEMORIA_di_Sciesopoli_di_Selvino_BG/?copy .
C’è bisogno che intorno a questa petizione si raccolga la più vasta catena di solidarietà possibile. Dateci una mano anche inoltrando ai vostri corrispondenti questo invito. Grazie.
Un cordiale saluto,
Marco Cavallarin