Aggiornamento delle 19.30 dopo la notizia ascoltata al TG3.
Pare che il Sottosegretario Del Rio abbia assicurato i malati di SLA (costretti a manifestare davanti a Palazzo Chigi, sede del Governo) la sua promessa che il Fondo venga ripristinato.
Staremo a vedere.
E staremo a vedere, nel brutto gioco delle tre carte che è ormai ridotta la legge di stabilità che deve chiudersi con gli stessi numeri, se altri servizi sociali o culturali saranno tagliati. Perché ho il dubbio che sarà così anziché taglio ai privilegi della casta (auto blu, autisti, parrucchieri alla Camera ecc) o il far pagare gli evasori.
A proposito di docce gelate e propaganda:
Nella legge di stabilità che probabilmente passerà con il voto di fiducia anche alla camera senza modifiche, c’è un taglio di 100 milioni di euro al Fondo per la non autosufficienza e al Fondo per le politiche sociali.
Una vergogna e una scelta indegna per un Paese civile. Anche perché già nel corso degli ultimi anni (Con Berlusconi-Lega e Monti) questi fondi hanno subìto dimezzamenti inaccettabili e semmai andrebbero aumentati affinché i servizi alle persone non autosufficienti e con disabilità siano migliorati, rafforzati, estesi.
Dopo la propagandistica doccia fredda estiva di Renzi, il taglio ai fondi è una doccia gelata per i malati di Sla e per le persone non autosufficienti.
Ma anche Renzi ha una possibilità di redenzione come suggeriva Angelo il 26 agosto: si chiuda in bagno, si cosparga il capo di cenere ripetendo ad alta voce “non lo farò mai più” e poi faccia scrivere una modifica alla legge, dando un contributo al Fondo doppio di quello strombazzato ai quattro venti.
Telefono a Sergio, autore della vignetta qui sopra, e chiedo lumi perché non la capisco. Mi spiega che personaggi più o meno noti si vuotano in testa acqua mentre annunciano di donare qualche soldo per sostenere la lotta alla Sclerosi Laterale Amiotrofica. Ovviamente il tutto raccontato e mostrato con dovizia di particolari dalle TV e da ogni mezzo di informazione, sollecitati a documentare e diffondere l’evento.
Lo scopo è lodevole, le modalità sono pessime. Un gesto di carità esibito, ostentato urbi et orbi, ha un ritorno di immagine per il donatore decisamente maggiore rispetto al valore dell’obolo elargito (che in alcune circostanze è stato miserrimo, a dispetto del patrimonio del vip di turno).
Questa americanata ha enormemente aumentato la mia stima nei confronti della cittadina di Monte Marenzo, gelosa del proprio anonimato custodito con rigore assoluto, che periodicamente invia assegni sostanziosi ai servizi sociali comunali.
I nostri amanti delle docce gelate hanno una possibilità di redenzione. Si chiudano in bagno, si cospargano il capo di cenere ripetendo ad alta voce “non lo farò mai più” e, in assoluto silenzio, stacchino un assegno in favore della SLA doppio di quello strombazzato ai quattro venti.
Aggiornamento delle 19.30 dopo la notizia ascoltata al TG3.
Pare che il Sottosegretario Del Rio abbia assicurato i malati di SLA (costretti a manifestare davanti a Palazzo Chigi, sede del Governo) la sua promessa che il Fondo venga ripristinato.
Staremo a vedere.
E staremo a vedere, nel brutto gioco delle tre carte che è ormai ridotta la legge di stabilità che deve chiudersi con gli stessi numeri, se altri servizi sociali o culturali saranno tagliati. Perché ho il dubbio che sarà così anziché taglio ai privilegi della casta (auto blu, autisti, parrucchieri alla Camera ecc) o il far pagare gli evasori.
A proposito di docce gelate e propaganda:
Nella legge di stabilità che probabilmente passerà con il voto di fiducia anche alla camera senza modifiche, c’è un taglio di 100 milioni di euro al Fondo per la non autosufficienza e al Fondo per le politiche sociali.
Una vergogna e una scelta indegna per un Paese civile. Anche perché già nel corso degli ultimi anni (Con Berlusconi-Lega e Monti) questi fondi hanno subìto dimezzamenti inaccettabili e semmai andrebbero aumentati affinché i servizi alle persone non autosufficienti e con disabilità siano migliorati, rafforzati, estesi.
Dopo la propagandistica doccia fredda estiva di Renzi, il taglio ai fondi è una doccia gelata per i malati di Sla e per le persone non autosufficienti.
Ma anche Renzi ha una possibilità di redenzione come suggeriva Angelo il 26 agosto: si chiuda in bagno, si cosparga il capo di cenere ripetendo ad alta voce “non lo farò mai più” e poi faccia scrivere una modifica alla legge, dando un contributo al Fondo doppio di quello strombazzato ai quattro venti.
Telefono a Sergio, autore della vignetta qui sopra, e chiedo lumi perché non la capisco. Mi spiega che personaggi più o meno noti si vuotano in testa acqua mentre annunciano di donare qualche soldo per sostenere la lotta alla Sclerosi Laterale Amiotrofica. Ovviamente il tutto raccontato e mostrato con dovizia di particolari dalle TV e da ogni mezzo di informazione, sollecitati a documentare e diffondere l’evento.
Lo scopo è lodevole, le modalità sono pessime. Un gesto di carità esibito, ostentato urbi et orbi, ha un ritorno di immagine per il donatore decisamente maggiore rispetto al valore dell’obolo elargito (che in alcune circostanze è stato miserrimo, a dispetto del patrimonio del vip di turno).
Questa americanata ha enormemente aumentato la mia stima nei confronti della cittadina di Monte Marenzo, gelosa del proprio anonimato custodito con rigore assoluto, che periodicamente invia assegni sostanziosi ai servizi sociali comunali.
I nostri amanti delle docce gelate hanno una possibilità di redenzione. Si chiudano in bagno, si cospargano il capo di cenere ripetendo ad alta voce “non lo farò mai più” e, in assoluto silenzio, stacchino un assegno in favore della SLA doppio di quello strombazzato ai quattro venti.