3,5 chilogrammi
I frequentatori di UPper conoscono già il dott. Annibale Casati. Primario chirurgo in una clinica di Bergamo ci raccontò la sua esperienza in Malawi, chiamato da un missionario per valutare la possibilità di aprire lì un reparto di chirurgia generale (https://www.unpaeseperstarbene.it/2012/se-non-vedevo-non-credevo/)
Ora mi manda una mail per informarmi che il 6 aprile riparte per il Paese africano. Finalmente la sala operatoria è arrivata a destinazione e un volontario è giù a montarla, mentre Annibale dovrà renderla funzionante.
Non faccio in tempo a condividere la sua soddisfazione per il progetto finalmente in dirittura d’arrivo, che le ultime righe della mail mi gettano nello sconforto: “Ti giro anche una @ che mi ha inviato per una bimba che purtroppo ieri è morta (volata in cielo come dice Lui), per… denutrizione!!!. Cose da Pazzi!”
Cosa diceva la lettera arrivata dal Malawi?
“Ciao Annibale, scusa se ti disturbo, ieri ero da suor Santa e mi ha fatto vedere una bambina di tre mesi che pesa come mio nipote di tre giorni, 3,5 kg, la mamma ha problemi psichici, pare sia epilettica e pare anche sia lebbrosa ma non infettiva. La bimba dopo un po’ si è come squamata diventando quasi albina Hanno provato con tanti tipi di latte senza successo, con creme per la pelle e adesso con l’aloe… secondo una dottoressa del DREAM è una denutrizione severa. Tu sapresti dare una mano a suor Santa?”
Nessuno è riuscito in tempo a dare una mano a suor Santa e la piccola è morta.
Ho fissato a lungo il monitor prima di trovare le parole che, in qualche modo, si avvicinassero al mio stato d’animo per un evento che mi ha profondamente scosso, poi ho digitato:
“Carissimo Annibale, mi chiedi come sto? Ma cosa posso rispondere di fronte a bambini che lasciamo morire per fame, mentre a noi capita di morire a 90 anni, magari per eccessiva alimentazione? Ti ammiro e ti invidio per la tua prossima missione in Malawi. Dividere le nostre conoscenze e le nostre capacità per il solo gusto di essere umani, di addolcire la vita di persone che soffrono, penso proprio che sia l’unico modo per dare senso al tempo della nostra presenza su questa splendida e terribile Terra.”
Con affetto, Angelo.