A Rossino “Paesaggi Passaggi” per far apprendere ai bambini il linguaggio delle emozioni e dell’arte
Riceviamo dall’amico Giorgio Toneatto un resoconto sulla sua esperienza di quest’anno scolastico alla scuola Primaria di Rossino.
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Si è concluso, nella scuola primaria di Rossino, il progetto didattico “Paesaggi Passaggi” che ha coinvolto i bambini di tutte le classi, i loro insegnanti, i loro genitori e il territorio.
Ne scrivo perché ho avuto la possibilità di osservarne la realizzazione con occhi di fotografo che è stato coinvolto dall’amico Ruggero e da Valentina (entrambi Insegnanti a Rossino) e perché ho condotto per 15 settimane, insieme a un artista locale, il laboratorio Stop Motion.
In questi mesi ho cercato anche di capire perché mi si chiedeva di collaborare a questo progetto, ideato dagli Insegnanti per scongiurare il rischio di chiusura della scuola dovuta a riforme ministeriali che guardano più alle logiche economiche e quantitative (il numero dei bambini iscritti tanto per intenderci), piuttosto che alla capacità didattica e di offerta formativa che quella scuola ha in realtà.
Fra l’escalation di tagli, la prospettiva per Rossino nell’anno scolastico 2014-15 era quella di rimanere aperta 24 ore scolastiche la settimana, come negli anni ’60-70, prima delle sperimentazioni a tempo pieno e degli ordinamenti del tempo prolungato del ‘90.
La scuola di Rossino, come tante altre lodevoli realtà scolastiche, chiedeva (e chiede) di esistere per collegare Saperi e Paesaggio, Cittadinanza e Comunità nel territorio collinare del comune di Calolziocorte. I linguaggi scelti, perché ritenuti i più adatti alla coesione sociale e all’educare al territorio, sono stati quelli delle Emozioni e dell’Arte.
Cerco di ripercorrere, anche guardando le migliaia di foto scattate a scuola, le diverse fasi di progettazione, realizzazione, documentazione e verifica dell’esperienza “Paesaggi Passaggi”, un progetto didattico che, partendo da uno stimolo creativo del “Terzo Paradiso” dell’artista Michelangelo Pistoletto, come si legge nel documento pubblicato sul sito dell’Istituto Comprensivo di Calolziocorte, si basa sui punti cardine di: sviluppare la tematica “Ambiente”; perseguire l’integrazione tra Paesaggio interiore e Paesaggio esterno; sviluppare il tema della Terra e della Sostenibilità; promuovere una didattica integrata; incentivare progettazioni e pratiche intra-scolastiche; mettere al centro l’Arte come motore di trasformazione sociale.
Bello, già. Ma io che c’entro? Questa la domanda che ho fatto agli Insegnanti all’inizio del percorso.
La stessa domanda che (mi dicono) si sono posti i genitori che hanno fortemente sostenuto la scuola perché sperimentasse una modalità di co-progettazione integrata secondo una formula che anche gli Insegnamenti di Didattica generale e Immagine dell’Università Bicocca di Milano hanno riconosciuto come positiva e funzionale.
Che cos’è la co-progettazione integrata? Vi garantisco che per me non è stato semplice. Ho vissuto altre esperienze di laboratorio di fotografia e ho progettato gli interventi con gli insegnanti, ma mai attraverso incontri plenari in cui tutti gli interlocutori che intervengono nelle azioni educative in quell’anno scolastico si incontrassero insieme per progettare. Ciò che io ho svolto nel mio laboratorio è stato collegato agli altri e alle discipline didattiche. Ho provato un certo disorientamento. Ho chiesto, mi sono informato, mi sono formato.
Conseguenze per me, o forse sarebbe meglio dire, condizioni necessarie per una didattica integrata. Primo: tutto è più complesso, dinamico anziché programmato su prescrizioni standard curricolari. Secondo: la scuola non è l’unico soggetto educante e decisionale, non si parla più di scuola ed extra-scuola, ma di intrascuola e reti fra agenzie educative del territorio. Terzo: i laboratori sono progettati come centro di una didattica integrata in cui arti visive ed espressività corporee sono solo pretesti per incontrare ed esplorare tutte le discipline. Quarto: Emozioni, Arte e Corporeità sono i linguaggi utilizzati per conoscere il mondo e trasformare la società. Quinto: la scuola è a scuola, ma anche fuori; il mondo è fuori, ma anche portato dentro la scuola. Sesto: l’integrazione si svolge su più fronti. Fra scuola e territorio, fra bambini e saperi, fra apprendimento e metodologie attive, fra insegnamento e apprendimento, fra scuola e università, fra ricerca e azione, … Settimo: nasce la trasformazione sociale verso un cittadino che sceglie e vive l’estetica e la partecipazione di un paesaggio che è dentro di lui e fuori di lui. (Tutto ciò, devo confessarlo, me lo hanno scritto gli Insegnanti tempo fa e, rileggendolo ora, l’ho capito cammin facendo).
Concretamente:
– l’azione educativa è sostenuta da insegnanti, artigiani, artisti ed esperti in senso lato; i bambini vivono esperienze seguendo più modelli e linguaggi;
– le 24 ore settimanali sono integrate dai laboratori, cioè le 5 mattine e i 2 pomeriggi riconosciuti dalle risorse dell’Amministrazione scolastica sono integrate da 4 mense e 2 pomeriggi di laboratori sostenuti dai genitori e, per la cifra strettamente consentita dal Piano di Diritto allo Studio, dal comune di Calolziocorte
– hanno condiviso con me l’esperienza di laboratorio a Rossino Silvio Combi artista in installazioni multimediali, collaboratore di Studio Azzurro di Milano, Chiara Pagano architetto, ricercatrice al Politecnico di Milano ed esperta in progettazione partecipata, Giulia Zanesi curatrice di mostre d’Arte, Davide Mauri insegnante e artista, esperto in Arte contemporanea, Paolo Vimercati e Gianni Cattaneo musicisti e insegnanti dell’Associazione musicale Calolziocorte e Valle, Marta Milesi ballerina e insegnante dell’Associazione Centro Progetto Danza Valle S. Martino, Hossam Elaswad trainer e counseling corporeo, Luca Carenini allenatore e giocatore professionista in serie C, pallavolo Cisano, collaboratore di Picco Lecco, Simone Lo Martire allenatore di pallacanestro nella Polisportiva di Monte Marenzo.
Altre azioni didattiche hanno consentito ai bambini di conoscere altri “maestri” e vivere altre esperienze: con i bibliotecari, gli educatori di Porcospini, le GEV e l’entomologa della Comunità montana, i nonni dell’orto scolastico, Dario dell’Altra Via per i Gruppo di Acquisto solidale delle famiglie, l’agronomo e gli ospiti dell’Associazione Il Gabbiano di Calolziocorte, Meco Salvadore, gli Alpini di Rossino, gli educatori dell’Oratorio di Rossino, … e per la festa finale gli operatori della Fondazione Monastero del Lavello. Spero che gli insegnanti non mi rimproverino di aver dimenticato qualcuno.
Le azioni di progettazione, monitoraggio, verifica e validazione sono state supervisionate dall’insegnante universitaria Franca Zuccoli e dalla ricercatrice universitaria Alessandra De Nicola.
E noi che cosa abbiamo fatto? Silvio Combi ed io, abbiamo fatto lavorare i bambini di tutte le classi per realizzare cartoni animati eseguiti con la tecnica “stop motion”, che consiste nel far muovere un oggetto o altro e riprendendo fotograficamente il movimento con una grande quantità di scatti. Alla fine l’unione (il montaggio) di questi scatti ha prodotto immagini in movimento che potete vedere su youtube, alla voce “Paesaggi Passaggi” e godervi il cortometraggio realizzato con i bambini e centrato sul tema del Terzo Paradiso (clicca sull’immagine per avviare il video): https://www.youtube.com/watch?v=tcE5GQyq0go
L’aspetto più esaltante lo abbiamo vissuto quando i bambini si sono organizzati completando a più mani un disegno abbozzato da uno di loro: grande lavoro di gruppo!
Per chi desiderasse saperne di più mi sento di pubblicizzare innanzitutto il sito dell’Istituto Comprensivo di Calolziocorte:
www.istitutocomprensivocalolziocorte.gov.it
(a sinistra) scuole primarie/ (a destra) scuola Rossino / progetti (nel 2014-15 potrete visionare l’intero progetto didattico Paesaggi Passaggi
Giorgio Toneatto