Cari estinti. 4 – Ol Machèt
Cari amici, continuiamo il racconto degli uccelli scomparsi dai cieli di Monte Marenzo.
Come sempre invitiamo a leggere la premessa di questo ciclo di pubblicazioni al seguente indirizzo (https://www.unpaeseperstarbene.it/2015/cari-estinti-1-la-paerana/).
Al medesimo indirizzo trovate un importante contributo inviatoci da Michelangelo Morganti, amico di UPper e, in questa circostanza, nel competente ruolo di ornitologo e dottore di ricerca in scienze naturali PhD – post doc presso l’Università degli studi di Palermo. La sua analisi argomenta in modo puntuale le cause che hanno determinato l’estinzione di alcune specie, o il loro allontanamento dal nostro territorio.
Prendiamo spunto proprio dall’esperienza trascorsa da Michelangelo a Monte Marenzo, dove alcuni anni fa ha documentato la scomparsa, per esempio, del Saltimpalo, che oggi presentiamo.
NOME BERGAMASCO |
Machèt |
NOME ITALIANO |
Saltimpalo |
NOME SCIENTIFICO |
Saxicola torquata |
CARATTERSTICHE |
Il suo habitat ideale è costituito da pietre sporgenti e recinzioni, muretti, siepi, arbusti o cespugli, sui quali il Saltimpalo si apposta durante la caccia. La sua dieta è a base di insetti, ragni e vermi. Nel continente europeo è diffuso principalmente nell’area occidentale e meridionale, in Italia si concentra soprattutto nelle regioni settentrionali (Lombardia, Veneto, Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta) Il Saltimpalo raggiunge i 12-13 cm di lunghezza, 13 grammi di peso e 20-22 cm di apertura alare. Il maschio ha il capo prevalentemente nero, interrotto da un collare di tonalità biancastra. Il petto è tendente al castano con una macchia arancione al centro, mentre la gola è nera. Le ali sono marroni con una macchia bianca visibile anche quando l’individuo è in volo. La femmina presenta un piumaggio più sbiadito rispetto a quello del maschio e un sopracciglio bianco sporco appena accennato. La femmina depone 4-5 uova alla volta in un nido costruito in cavità del terreno utilizzando fili di erba, paglia, radici. |