Etty Hillesum, la ragazza che non sapeva inginocchiarsi. Dietrich Bonhoeffer il pastore pacifista che si oppose a Hitler.
Carlotta Testoni, venerdì sera in Chiesa a Monte Marenzo, ci ha fatto conoscere le storie ed il pensiero di due straordinarie figure del ‘900.
Dopo il primo incontro di due settimane fa (https://www.unpaeseperstarbene.it/2015/in-chiesa-a-monte-marenzo-una-lezione-di-storia-per-due-testimoni-di-fede-e-fraternita/), che ha illustrato il contesto storico, la Professoressa Testoni ci ha raccontato la vita di Etty Hillesum, “la ragazza che non sapeva inginocchiarsi” e quella di Dietrich Bonhoeffer, il pastore pacifista che si oppose a Hitler.
Una serata ovviamente interessante. Non ripeteremo qui le vicende e gli ideali di questi due “testimoni di fede e fraternità”. Rimandiamo alla loro presentazione a cura di Paolo apparsa su “In Cammino con San Paolo” – Parrocchia San Paolo Apostolo Monte Marenzo (https://www.unpaeseperstarbene.it/wp-content/uploads/2015/02/Personaggi-per-riflettere.pdf) e al prossimo numero del periodico della Parrocchia se Don Giuseppe vorrà riprendere l’argomento come ha ipotizzato venerdì sera.
Quel che invece ci ha fatto riflettere è che queste due persone sono come perle preziose della loro epoca perché sono state capaci di portare avanti i propri ideali pagando con la loro vita.
Non furono i soli. Molti altri, credenti e non credenti, per ideali politici o sociali, si distinsero e dobbiamo a loro la nostra libertà.
Abbiamo pensato a loro e all’oggi. Quante persone saprebbero non inginocchiarsi?
L’altra considerazione è il paragone dei carnefici fascisti e nazisti con i carnefici della cronaca attuale. Gli assassini che si proclamano fedeli di Allah e quelli che si dicevano cristiani e di una razza superiore mentre mandavano ai forni crematori milioni di persone.
Le idee di intolleranza, di odio etnico e religioso, di segregazione, di rifiuto e di emarginazione, di vendetta sono ancora fra noi, nella nostra vita quotidiana.
Ci è sembrato interessante che don Giuseppe abbia affidato a una donna ebrea e ad un pastore protestante le riflessioni quaresimali come segno di un ecumenismo ampio, speranza per non precipitare nella spirale di violenza che mina la nostra convivenza pacifica.