EXPO 2015 Nutrire il pianeta nel centenario della prima guerra mondiale: gli animali in guerra (by Marilena)
Nella cultura contadina gli animali hanno avuto sempre un ruolo imprescindibile, sia per il lavoro nei campi, sia per il nutrimento da loro fornito.
Al tempo della prima guerra mondiale l’Italia era una economia ancora prevalentemente rurale che viveva a stretto contatto con il mondo animale con cui condivideva lavoro e nutrimento, in un equilibrio delicato e sostenibile, che poteva essere rotto solo da eventi straordinari, come malattie, calamità, carestie.
L’equilibrio si è rotto in modo drammatico a causa della guerra.
Non solo milioni di giovani contadini sono andati al macello, ma con loro milioni di animali, utilizzati a scopi bellici e a scopi alimentari.
Il dilemma che si presentava su tutti i fronti era:
sfamare la popolazione o sfamare i soldati
Era necessario dare la precedenza a quest’ultimi e così bovini, suini, polli, asini e cavalli furono inscatolati per sostenere le truppe. Inoltre furono arruolati cani per passare le linee, per rintracciare soldati feriti, cavalli per il combattimento, muli e asini per il trasporto delle armi e delle vettovaglie, piccioni viaggiatori per i messaggi.
Migliaia di animali furono uccisi in combattimento e sepolti in fosse comuni.
Poesia “Il conducente alpino” dal libro del 6° Reggimento Alpini.
“Dove ho visto la tua barba ispida d’anticristo,
conducente
che tieni la briglia del mulo infilata nel braccio mancino
su per il sentiero alpino flagellato dalla tormenta?
La cica in bocca il canto nel cuore.
Tocca a chi tocca quando si muore!”
In memoria del mio prozio Francesco Angelo Guarnerio ucciso con il suo mulo il 4 novembre del 1016 a 23 anni sul Carso mentre trasportava le vettovaglie al fronte ai soldati in trincea, lasciando una moglie ed un figlio che non ha mai conosciuto.
Marilena mi fa notare che ho tagliato l’ultima parte dell’articolo… E’ vero, nessuna censura ma un banale errore di copia e incolla. Mi scuso con Marilena e con i lettori.