In Biblioteca per leggere, ascoltare e fare memoria
Ieri sera, 27 gennaio, in Biblioteca ci si è incontrati per leggere, ascoltare e fare memoria.
Era la prima delle tre iniziative che la Biblioteca, in collaborazione con altri partner culturali, sta dedicando alla “Giornata della Memoria”, ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata in commemorazione delle vittime dell’Olocausto.
La ricorrenza è stata istituita 10 anni fa dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, fissando questa data simbolo perché 70 anni fa, il 27 gennaio 1945, avvenne la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz.
Ci saranno altre due iniziative a Monte Marenzo.
La prima è una mostra in cooperazione con UPper Monte Marenzo e l’Associazione “Figli della Shoah” di Milano. “Destinazione Auschwitz” ripercorre in modo approfondito le fasi della persecuzione antiebraica nella II guerra mondiale, dall’ascesa del nazifascismo in Germania alla discriminazione razziale in Italia.
La mostra si terrà presso la sala civica di Monte Marenzo. Ecco il link al volantino dell’iniziativa
e all’evento facebook
https://www.facebook.com/events/1354296241377171/?notif_t=plan_user_associated.
L’altra iniziativa in programma è Venerdì 13 febbraio alle 21.00 con lo spettacolo “Il pigiama a righe” a cura dell’associazione Albero Blu di Lecco.
Per tornare a ieri sera e raccontare di “Troviamoci a pagina 27” dobbiamo fare un passo indietro di 5 anni.
Il titolo era una proposta di Elisa Barachetti, a quel tempo Presidente della Biblioteca, per far trovare appassionati lettori in biblioteca intorno ad un tavolo e condividere la lettura di alcuni passi dei libri amati.
“Pagina 27” perché ogni libro della Biblioteca di Monte Marenzo, fino a qualche anno fa, recava un timbro proprio a pagina 27.
Allora non se ne fece nulla, ma ieri sera, in coincidenza con la data della Giornata della Memoria, il 27 appunto, l’iniziativa è stata rilanciata da UPper alla nuova Presidente della Biblioteca, Virginia Vitali, che ha accolto la proposta per dare un segno di testimonianza anche a Monte Marenzo nel giorno della ricorrenza celebrata in tutto il mondo.
Virginia ha ricordato i successivi appuntamenti che si trovano a cavallo tra il Giorno della Memoria e il Giorno del Ricordo (il 10 febbraio si commemorano le vittime dei massacri delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata).
Poi è toccato a me proporre alcune letture. Qualificato e significativo l’uditorio. Intorno al tavolo anche il Sindaco Paola Colombo, il Vicesindaco Roberto Milani, due ex sindaci, Angelo Gandolfi e Gianni Cattaneo e il Parroco Don Giuseppe Turani.
Ho iniziato con un mio personale ricordo del “binario 21” della stazione centrale di Milano, da dove, fra il 1943 e il 45, vennero deportati migliaia di ebrei verso i campi di sterminio tedeschi e polacchi.
https://www.unpaeseperstarbene.it/2010/binario-21-meditate-che-questo-e-stato/
Ha continuato Andrea, proprio con un brano su quel viaggio in treno raccontato in un libro da Hanna Weiss, ebrea sopravvissuta che incontrammo insieme il 27 gennaio 2011
Poi ancora in treno, quello del ritorno dopo la terribile esperienza nel campo di concentramento, con la prime pagine di “Una primavera difficile” dello scrittore triestino di minoranza slovena Boris Pahor che ha raccontato la sua prigionia anche nel suo capolavoro “Necropoli”.
Cristina ha ricordato che tantissime sono le iniziative in programma nel nostro territorio ed ha voluto leggere una scheda dedicata alla figura Etty Hillesum, scrittrice olandese di origine ebraica, vittima della Shoah.
E Don Giuseppe ha proprio portato il “Diario” di Etty Hillesum per leggere alcuni straordinari brani che, nonostante tutto, sono colmi di speranza. La figura di questa grande donna del ‘900 sarà ricordata in una serata in oratorio il 6 marzo seguita da un altro incontro il 20 marzo dedicato alla figura di Dietrich Bonhoeffer.
Angelo legge una lettera, un addio di una madre ad un figlio, da “Vita e destino” di Vasilij Grossman.
Poi altre letture di Sergio, Angelo e Cristina: una pagina della staffetta partigiana Elvia Bergamasco; la rielaborazione di Bertolt Brecht dei versi originari di Martin Niemöller sullo sterminio di zingari, omosessuali e politici oltre che degli ebrei; una poesia di Wislawa Szymborska e, non fuori tema, “Le mie parole sono come le stelle”, del Capo indiano Seattle. Infine Andrea a leggere la poesia di Primo Levi di “Se questo è un uomo”.
Le immagini della galleria fotografica sono di Adriano Barachetti che ringraziamo.
Carissimo Alberto, la mia generazione, nata immediatamente dopo la guerra, deve tutto a tuo padre e quanti come lui ebbero la forza di spendersi fino all’estremo sacrificio per il futuro del loro Paese. A loro dobbiamo oltre mezzo secolo di pace, di libertà, di democrazia, di benessere. Non sempre siamo stati all’altezza dello straordinario patrimonio che ci hanno lasciato, anzi, di frequente abbiamo lasciato che andasse in malora. Sarebbe bene chiedere scusa, ma meglio ancora è impegnarci perché non scolorisca il loro racconto, non scompaia la memoria di quanto hanno saputo fare, e imparare dalla loro storia come ad amare i valori in cui hanno creduto e che ancora oggi sono tremendamente utili. Ciao.
http://www.memoriarinnovabile.org/index.php?pag=lino_penati&id_sezione=50&id_supersezione=40 Qui c’è la storia di tutti i cernuschesi!
per arricchire la Vostra testimonianza!
https://www.youtube.com/watch?v=YSXNmftiHtY
http://www.lageredeportazione.org/binary/lager_deportazione_new/testimonianze/RATTI.1169133747.
Bellissimo! Prossimamente Vi portero’ materiale circa mio padre Angelo Ratti! Potete reperirlo anche su google! Complimenti ed un caro saluto a tutti! Alberto