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“Ragazzine vi prego ascoltare”. Parole e canti della ‘gente comune’ in tempo di Guerra

L’Associazione culturale UPper e il coro Chichecanta di Monte Marenzo invitano ad un appuntamento speciale, domenica 22 novembre alle h.15,30, presso la Sala Conferenze del Convento del Lavello a Calolziocorte, nell’ambito della Mostra a cura del Sistema Museale della Provincia di Lecco, dedicata alla Grande Guerra.

L’incontro “Ragazzine vi prego ascoltare” . Parole e canti della ‘gente comune’ in tempo di Guerra si propone come una delle tante “Tracce per pensare” che la Mostra vuole suggerire.

Si tratta di una lettura scenica di alcuni brani tratti da un documento particolare, relativo (come tutti quelli esposti in questi giorni nelle Sale del Lavello) al nostro territorio. E’ la Grande Guerra raccontata da un testimone diretto, da un protagonista in prima linea.

Il documento è il “Diario della vita in guerra” di un soldato, Arturo Sala, partito non ancora ventiseienne, dal suo paese, Olginate, per il Fronte del Cadore, nel maggio del 1915. Il suo resoconto copre poco più di un anno, fino al luglio del 1916.

Il Diario è custodito presso il Comune di Monte Marenzo, Biblioteca civica, mentre i familiari ne conservano un’altra copia, trascritta dallo stesso Sala, il quale fortunamente tornerà salvo dall’inferno della Guerra, riprendendo il proprio lavoro di tornitore in legno, nella bottega di Olginate.

Nella presentazione di domenica 22 novembre, seguiremo Arturo Sala in alcuni momenti salienti del suo annus horribilis, così come descritto nelle pagine fitte dei suoi quadernetti.

Quale ‘controcanto’ alle sue parole, rilette da un giovane dei giorni nostri, un ‘ragazzo comune’, così come lo era il giovane che cent’anni fa partì per il Fronte, le voci del gruppo Chichecanta proporranno una particolare colonna sonora: ascolteremo alcuni dei molti canti che al fronte, in marcia, nei momenti di pausa o di solitudine, accompagnavano i soldati nella loro quotidiana fatica, quella che Arturo chiama il grande ‘inganno’ della Guerra.

Si ringraziano i familiari di Arturo Sala per la disponibilità concessa.

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