Telethon: ricercatrice lecchese scopre alterazione genetica causa di infertilità
Gerolamo Fontana, Responsabile della sezione lecchese dello UILDM ci invia una mail con una bella notizia: “Ciao Sergio. Anna è stata con me nelle scuole, è un grande onore averla nella nostra squadra”. E allega un articolo apparso su LeccoNews che annuncia: “Telethon: ricercatrice lecchese scopre alterazione genetica causa di infertilità”.
Gerolamo si riferisce alla sua attività che svolge per Telethon nelle scuole del lecchese. Ogni anno incontra centinaia di studenti per far conoscere loro le malattie genetiche e il ruolo fondamentale della ricerca scientifica (e l’importanza di sostenerla).
Giusta soddisfazione quindi alla notizia che grazie ai fondi di Telethon, la lecchese Anna Maria Cariboni con una collega dello UCL di Londra ha scoperto il collegamento tra una forma ereditaria di infertilità ed una alterazione genetica che ostacola la sopravvivenza di neuroni chiave nel controllo della pubertà.
Ecco l’articolo apparso su LeccoNews con tutti i dettagli:
LECCO – Ne parla anche il Corriere della Sera (vedi articolo sotto): grazie ai fondi di Telethon, la lecchese Anna Maria Cariboni con una collega dello UCL di Londra ha scoperto il collegamento tra una forma ereditaria di infertilità ed una alterazione genetica che ostacola la sopravvivenza di neuroni chiave nel controllo della pubertà.
Nata nel 1976 a Lecco, Anna Maria Cariboni si è laureata in Biotecnologie farmaceutiche presso l’Università di Milano, proseguendo la sua formazione con un dottorato di ricerca in Scienze endocrine e metaboliche.
Ha svolto il suo post-doc presso lo University College London, per poi rientrare in Italia grazie a un posto da ricercatore presso il dipartimento di Scienze farmacologiche e biomolecolari dell’Università di Milano. Dal 2009 continua a collaborare con UCL, e studia i meccanismi alla base di malattie genetiche caratterizzate da difetti di fertilità o dello sviluppo, come le sindromi di Kallmann e CHARGE. A gennaio è diventata professore associato presso il Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari.
“Lavorare con fondi Telethon significa poter fare ricerca grazie alle donazioni di persone che come noi ricercatori capiscono l’importanza di conoscere i meccanismi alla base di una malattia genetica per poterla curare e sconfiggere. Ciò che più mi affascina del mio lavoro è poter scoprire ogni giorno qualcosa di nuovo e seguire con un microscopio il destino di cellule all’interno di un organismo in via di sviluppo”.
Il tema dell’infertilità ha ancora molto da dare nei prossimi anni in termini di scoperte scientifiche.