Al termine del tempo
Riceviamo da Giacomo Dalpiero questa riflessione sulla Giornata della Memoria che volentieri pubblichiamo.
Il Giorno della Memoria
non è l’abete che si impacchetta all’Epifania
per tirarlo fuori solo al prossimo Natale.
E’ immagine viva che cammina al nostro fianco.
Non come pensiero fisso, altrimenti insopportabile,
ma codice per decifrare il presente
scandaglio per individuare rigurgiti di disumanità.
Quanti ricordando e sapendo hanno orrore del già accaduto,
è giusto che governino il Mondo.
Quanti, pur ricordando e sapendo tifano per l’alba di nuovi orrori,
è giusto che crepino.
Se tutto franasse e angeli sterminatori con ali di carbonio
planassero sulla memoria innocente dei bambini
e nei loro cuori puri conficcassero il chiodo della croce,
che gli innumerevoli soli e gli infiniti pianeti siano ridotti in polvere
e si ritorni all’istante primo dell’universo.
Giacomo Dalpiero
27 gennaio 2016