Cronaca di un’assemblea sull’accoglienza dei profughi
Riceviamo da Alessandro Tironi, già sindaco di Carenno, un importante contributo sul tema dei profughi e delle politiche di accoglienza, che volentieri pubblichiamo.
Lunedì 20 giugno nella Sala Consigliare del Comune di Carenno si è svolta un’assemblea pubblica, convocata dall’Amministrazione Comunale, per presentare il progetto di accoglienza di sei Profughi richiedenti asilo, che da luglio saranno ospiti nel Comune di Carenno in alloggi che un privato ha messo a disposizione della Prefettura.
L’assemblea pubblica è stata convocata per informare i cittadini del progetto, dialogare con loro, rispondere alle loro domande, osservazioni e preoccupazioni, convinti che il modo migliore per gestire questo grosso problema, che anche le Amministrazioni Locali sono chiamati ad affrontare, sia discuterne apertamente e serenamente nel merito e senza pregiudizi.
A presentare il progetto, oltre al Sindaco e alla Giunta, erano presenti Dirigenti e operatori della Cooperativa ”Il Gabbiano” che gestirà il soggiorno degli ospiti a Carenno nel tempo necessario alla Commissione prevista dalla legge, per valutare la condizione di rifugiato richiesta dai profughi.
Tra il pubblico cerano Consiglieri Comunali di maggioranza e opposizione, la Parrocchia che collaborerà al progetto, Amministratori del Comune di Olginate che già sono impegnati in progetti di ospitalità dei profughi.
Il Sindaco ha introdotto l’assemblea presentando i contenuti del progetto e informando i presenti sull’atteggiamento e le richieste dell’Amministrazione Comunale nella fase di definizione dell’accordo.
Il progetto è articolato su tre pilastri.
- L’accordo sottoscritto quasi all’unanimità (tre contrari) dall’assemblea dei Sindaci della Provincia di Lecco del ”tre per mille”, che significa che tutti i Comuni devono accogliere tre richiedenti asilo ,ogni mille abitanti, evitando così concentrazioni numerose e distribuendo in modo omogeneo i profughi, in questo modo si responsabilizza anche tutto il territorio. A Carenno arriveranno sei richiedenti, in deroga di uno rispetto a quanto previsto da questo accordo, la richiesta iniziale era di dodici.
- La presenza di un numero ridotto di richiedenti asilo permetterà una migliore integrazione nella Comunità di Carenno e renderà possibile la predisposizione di progetti di lavoro di interesse pubblico da svolgersi sul territorio, che da una parte impegneranno gli ospiti per una parte della loro giornata e dall’altro, con il loro lavoro, daranno un contributo per migliorare il nostro territorio, sarà un’occasione per dimostrare di non voler essere un peso ma una risorsa per la Comunità. Per ora sono stati individuati progetti per il recupero e la sistemazione dei sentieri e la posa della segnaletica, ma altri si potranno aggiungere.
- La Cooperativa sarà presente ogni giorno con propri operatori che gestiranno ogni fase del progetto, garantendo la reperibilità in ogni ora della giornata e la notte per qualsiasi problema.
Il Presidente dell’associazione “Il Gabbiano” ha illustrato come si svolgerà il loro lavoro e con il Sindaco ha risposto alle domande e alle preoccupazioni espresse dai presenti.
Una delle domande era relativa al costo del progetto e chi sosterrà il costo.
La Prefettura sosterrà un costo di € 35 giornaliero per ogni ospite che comprenderà vitto, alloggio, spese sanitarie, le attività (corsi di italiano, ecc.) e l’assicurazione per i lavori da svolgere.
Agli ospiti verranno dati €2.50 al giorno per le loro necessità individuali.
Gli ospiti dovranno comportarsi in modo decoroso e rispettoso nei confronti della Comunità che li ospita, ma naturalmente nelle ore libere avranno la possibilità di frequentare il paese e allacciare rapporti e socializzare con i cittadini di Carenno. Il loro rientro negli alloggi deve comunque avvenire entro le ore undici di sera.
Il Presidente ha concluso invitando i cittadini, i vicini, a rapportarsi con gli ospiti, anche con incontri o invitandoli a cena, perché anche in questo modo ci si renderà conto che si tratta di ragazzi dell’età dei figli che cercano affetto e vogliono integrarsi e socializzare.
Naturalmente non è possibile garantire su tutti, se ci saranno problemi si gestiranno come una qualsiasi altra situazione problematica, in primo luogo con gli operatori della Cooperativa e se necessario con l’ausilio delle forze dell’ordine.
Ma si sta già facendo un lavoro di preparazione con loro e nell’esperienza di questi anni della Cooperativa una sola volta è dovuto intervenire l’operatore, non per problemi di ordine pubblico ma di convivenza tra loro poi risolto dall’operatore.
La stessa testimonianza dell’Assessore di Olginate ha confermato l’assoluta gestibilità delle esperienze di ospitalità in corso, anzi, le persone che avevano espresso preoccupazione prima, sono state le prime a socializzare e ad aiutare i ragazzi ospiti.
L’assemblea, come è immaginabile, era iniziata in modo caotico, con continue interruzioni, ma è poi è proseguita civilmente e grazie alle risposte e le spiegazioni puntuali e molto pazienti di Sindaco e Operatori della Cooperativa si è conclusa positivamente. Forse non con la convinzione di tutti, ma sicuramente più rincuorati, tanto che una presente è intervenuta per dire” sono venuta un po’ prevenuta, ma devo riconoscere che dopo le risposte e le spiegazioni vado via più rassicurata”.
Al sottoscritto sembra un ottimo progetto e un ottimo metodo per gestire queste nuove situazioni che volente o nolente ci troveremo ancora di fronte. Di certo ha avuto ragione l’Amministrazione Comunale convocando l’assemblea pubblica e sostenendo che “il modo migliore per gestire il problema immigrazione è cominciare a parlarne senza pregiudizi”.