Dalla parte dei lavoratori
Sold out a sala Ticozzi per la prima nazionale del docufilm “Da una parte sola”, racconto umano e politico della figura di Pio Galli, come anticipato dal nostro sito (https://www.unpaeseperstarbene.it/2016/pio-galli-da-una-parte-sola-un-film-in-anteprima-a-lecco/).
In prima fila i figli Laica e Ivan, poi, tra le tante persone presenti, i testimoni che per anni hanno condiviso con Pio impegno e lotte in favore dei lavoratori. Tino Magni, promotore e coordinatore dell’evento per la Fondazione Pio Galli, ha affidato ad alcuni ricordi personali i passaggi salienti di Pio riproposti nel film, realizzato da una giovane ed emozionata autrice, Giusy Castelli, per conto della fondazione stessa e con il supporto delle strutture CGIL regionale e di Lecco.
Prima della proiezione hanno portato il loro saluto “non di circostanza”, come hanno voluto sottolineare, il sindaco di Lecco Virginio Brivio e il segretario della Camera del Lavoro della nostra provincia, Wolfango Pirelli.
Brivio ha argomentato due questioni importanti. La prima ha sostenuto che Pio Galli, figlio di questo territorio, va annoverato nei buoni maestri. Quindi, non limitarsi a celebrarlo come un protagonista dai tratti profondamente umani e integerrimo della storia del movimento operaio (e non solo) del secondo Novecento, ma riproporre il suo pensiero e la sua prassi politica come termine per riflessioni, elaborazioni, ricerca, soprattutto per le giovani generazioni. Il sindaco ha poi annunciato che sulla scia del comune di Annone e come richiesto dalla fondazione, il comune di Lecco avvierà un percorso per dedicare a Pio una struttura pubblica significativa.
Wolfango Pirelli ha illustrato una serie di eventi e appuntamenti dedicati a Pio nel quinto anniversario della sua scomparsa.
Veniamo al film. Intenso e in alcuni passaggi commovente. In poco meno di un’ora la vita di Pio Galli si dipana tra le testimonianze della sua famiglia, dei compagni di una stagione di straordinari cambiamenti e, dalla sua viva voce, il racconto della resistenza al nazifascismo condotta sui monti del lecchese.
Filmati, immagini d’archivio e interviste girate per l’occasione si alternano nel sapiente montaggio della Castelli, rendendo il tutto un’opera dotata di una interessante unità stilistica.
Il film si apre con l’imponente manifestazione dei metalmeccanici del 2 dicembre 1977, che conferisce alle immagini mosse e sbiadite il fascino di un instant movie allo stato grezzo. Come ricorderà successivamente Pio, duecentomila lavoratori, disoccupati, giovani, diedero prova di una straordinaria forza pacifica, determinata, non per il contratto, ma per i diritti e la democrazia. Una mobilitazione da lui voluta contro le eccessive prudenze di parte del sindacato e dei partiti della sinistra.
Dal docufim emergono i tratti profondi della personalità di Pio Galli: eretico quanto basta per difendere in ogni circostanza l’autonomia delle organizzazioni dei lavoratori, acuto nel cogliere lo stato d’animo del movimento operaio e tradurlo in azione strategica, convinto fautore dell’unità sindacale anche in momenti di più forti lacerazioni.
Dopo la proiezione sul palco sono saliti Susanna Camusso e il giornalista Massimo Mascini. Un confronto sul filo della memoria dove, inevitabilmente, da Pio Galli si è arrivati ai giorni nostri, soffermandosi sui segnali incoraggianti di una ripresa dell’unità sindacale, indispensabile orizzonte per pesare e incidere sulle attuali vicende del nostro Paese. Pio Galli avrebbe apprezzato.