Mani.

Mani che lavorano, che impugnano attrezzi, mani che compiono gesti d’amore, mani che giocano o che sfiorano.

Sono tante le mani ritratte dall’obiettivo di Danilo Butta. Immagini a colori o in bianco e nero scattate in oltre 20 anni. Un progetto pensato per la prima volta nell’estate del 1993, a Porto di Grado, guardando i gesti, le mani, di alcuni pescatori che rammendavano le reti…

Così, quell’idea iniziale, ha preso pian piano corpo e finalmente Danilo ha deciso di esporre alcuni dei suoi scatti in questa Mostra “L’Arte delle Mani”, aperta purtroppo solo oggi e domani al Monastero del Lavello a Calolziocorte.

Purtroppo. Perché soli due giorni non possono permettere a molte persone di visitarla. Ma per chi può, in questi due giorni, l’invito è di andare a vederla.

Questa mattina l’inaugurazione, con un folto ed interessato pubblico, con tanti amici “colleghi” fotografi appassionati, i rappresentanti delle Istituzioni che hanno presentato la mostra e tanti cittadini.

Danilo spiega anche che “la passione per le mani non è una mia personale mania, ma è una storia che viene da lontano, che ha il suo inizio con la storia dell’uomo… una delle rappresentazioni più antiche che esistano è quella delle impronte di mani sulle pareti delle caverne. Da sempre le mani sono state oggetto di interesse e attenzione per molti e continuano a comunicare e trasmettere emozioni attraverso le svariate espressioni artistiche e i semplici gesti quotidiani.”

E Danilo ha anche l’occasione, con questa Mostra, di raccontare la sua passione per la fotografia: “Da piccolo mi capitò tra le mani una fotocamera degli anni ’60, una Agfa ISO RAPID I e feci il mio primo scatto: un pioppeto di fronte a casa che dopo qualche anno venne tagliato. Ricordo ancora con emozione quell’istante, quel tocco, che ha segnato per me l’inizio di una grande passione”.

Ecco, ancora una volta le mani. Un tocco con le mani avvia una passione. Complimenti Danilo.

E ai nostri lettori, se riuscite, andate a vedere la mostra. Qui gli orari di apertura.