Le donne che richiamano all’eguaglianza!
Il pomeriggio del 25 marzo 1911, un incendio che iniziò all’ottavo piano della Shirtwaist Company uccise 146 operai di entrambi i sessi. La maggioranza di essi erano giovani donne italiane o ebree dell’Europa orientale. Poiché la fabbrica occupava gli ultimi tre piani di un palazzo di dieci piani, 62 delle vittime morirono nel tentativo disperato di salvarsi lanciandosi dalle finestre dello stabile non essendoci altra via d’uscita.
I proprietari della fabbrica, Max Blanck e Isaac Harris, che al momento dell’incendio si trovavano al decimo piano e che tenevano chiuse a chiave le operaie per paura che rubassero o facessero troppe pause, si misero in salvo e lasciarono morire le donne. Il processo che seguì li assolse e l’assicurazione pagò loro 445 dollari per ogni operaia morta: il risarcimento alle famiglie fu di 75 dollari.
Migliaia di persone presero parte ai funerali delle operaie.
Solo in questi decenni la donna ha incominciato ad avere un po’ più emancipazione, anche se non si può ancora parlare di eguaglianza. Se riflettiamo un poco ce la meriteremmo eccome!
La storia ha sempre sottovalutato il ruolo delle donne, che ancora oggi faticano a vedere riconosciuto il loro lavoro. Si pensa che i grandi sconvoglimenti dell’umanità siano stati decisi e realizzati dagli uomini, ma non sempre è così. Il passato (ma anche il presente) è ricco di donne che hanno contribuito a scrivere pagine importanti della storia dell’umanità, in molti casi offrendo il loro genio per il progresso sociale e culturale.
E’ tempo di ristabilire il giusto equilibrio nel racconto storico, elencando alcuni esempi di donne che hanno cambiato il mondo (lascio a voi le conclusioni):
MARIE CURIE
Nel 1903 fu insignita del premio Nobel per la fisica (assieme al marito Pierre Curie e ad Antoine Henri Becquerel) per i loro studi sulle radiazioni e, nel 1911, del premio Nobel per la chimica per la sua scoperta del radio e del polonio. Marie Curie è stata l’unica donna tra i quattro vincitori di più di un Nobel e, insieme a Linus Pauling, l’unica ad averlo vinto in due aree distinte.
Marie Curie crebbe nella Polonia russa; poiché qui le donne non potevano essere ammesse agli studi superiori, si trasferì a Parigi e nel 1891 iniziò a frequentare la Sorbona, dove si laureò in fisica e matematica. Nel dicembre del 1897 iniziò a compiere degli studi sulle sostanze radioattive, che da allora rimasero al centro dei suoi interessi.
CATERINA LA GRANDE
Ekaterina II Alekseevna di Russia, in russo: Екатерина II Алексеевна , Ekaterina II Alekseevna (Stettino, 21 aprile 1729 –Carskoe Selo, 6 novembre 1796), conosciuta come Caterina la Grande, fu imperatrice di Russia dal 1762 alla morte. Fu uno dei più significativi esempi di dispotismo illuminato. Venne data in sposa, sedicenne, all’erede al trono dell’Impero russo, il granduca Pietro Fëdorovič, futuro Pietro III di Russia. Con un colpo di Stato detronizzò il marito (che fu in seguito assassinato), alla fine della Guerra dei sette anni. Sotto il suo regno, l’Impero russo accrebbe la sua potenza e visse uno dei periodi di maggior riconoscimento a livello europeo. Volendo applicare al suo metodo di governo i principi illuministi, di cui era seguace, Caterina iniziò con la redazione di un nuovo codice ispirato alle idee degli enciclopedisti. Affidandosi ai suoi favoriti, in particolare a Grigorij Orlov e a Grigorij Potëmkin, ma anche assistita dal grande successo dei generali, come Pëtr Rumjancev e Aleksandr Suvorov, e ammiragli, come Fëdor Ušakov, espanse rapidamente l’egemonia russa: a ovest vi fu l’annessione del territorio maggiore, ottenuto dallo smembramento della Confederazione Polacco-Lituana; in seguito alle guerre russo-turche occupò la Crimea; all’estremo est iniziò la colonizzazione dell’Alaska.
RITA LEVI MONTALCINI
è stata una neurologa e senatrice a vita italiana, Premio Nobel per la medicina nel 1986.
Negli anni cinquanta le sue ricerche la portarono alla scoperta e all’identificazione del fattore di accrescimento della fibra nervosa oNGF, scoperta per la quale è stata insignita nel 1986 del premio Nobel per la medicina. Insignita anche di altri premi, è stata la prima donna a essere ammessa alla Pontificia Accademia delle Scienze. Il 1º agosto 2001 è stata nominata senatrice a vita “per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo scientifico e sociale”. È stata socia nazionale dell’Accademia dei Linceiper la classe delle scienze fisiche ed è stata socia-fondatrice della Fondazione Idis-Città della Scienza.
https://www.youtube.com/watch?v=60VCfca_xE0
GIOVANNA D’ARCO
è un’eroina nazionale francese, venerata come santa dalla Chiesa cattolica, oggi conosciuta anche come la Pulzella d’Orléans.
Riunì al proprio Paese parte del territorio caduto in mano inglese, contribuendo a risollevarne le sorti durante la guerra dei cent’anni, guidando vittoriosamente le armate francesi contro quelle inglesi. Catturata dai Borgognoni davanti a Compiègne, Giovanna fu venduta agli inglesi che la sottoposero a un processo per eresia. Il 30 maggio 1431, fu condannata al rogo e arsa viva.
Nel 1456 papa Callisto III, dichiarò la nullità di tale processo.
https://www.youtube.com/watch?v=8aTfcuO_eAc
COCO CHANEL
è stata una celebre stilista francese, capace con la sua opera di rivoluzionare il concetto di femminilità e di imporsi come figura fondamentale del fashion design e della cultura popolare del XX secolo.
Ha fondato la casa di moda che porta il suo nome, Chanel.
un’attrice, politica, sindacalista e filantropa argentina, seconda moglie del Presidente Juan Domingo Perón e First Lady dell’Argentina dal 1946 fino alla morte nel 1952, avvenuta per un tumore, a soli 33 anni.
Di umili origini, nacque nel villaggio di Los Toldos, presso Junín. Una delle battaglie combattute e vinte da Evita Perón fu quella che portò al riconoscimento dell’uguaglianza dei diritti politici e civili tra gli uomini e le donne. Il suo impegno per la dignità della donna fu costante e la condusse il 26 luglio del 1949 alla fondazione del Partito Peronista Femminile.
https://www.youtube.com/watch?v=l1hdyecqHj4
è stata una deportata e scrittrice ebrea tedesca, divenuta un simbolo della Shoah per il suo diario, scritto nel periodo in cui lei e la sua famiglia si nascondevano dai nazisti, e per la sua tragica morte nel campo di concentramento di Bergen-Belsen.
fu un’educatrice, pedagogista, filosofa, medico e scienziata italiana, internazionalmente nota per il metodo educativo che prende il suo nome, adottato in migliaia di scuole materne, primarie, secondarie e superiori in tutto il mondo. Fu tra le prime donne a laurearsi in medicina in Italia nel 1896 e diventò una delle prime donne medico in Italia.
Nel 1999, il TIME ha inserito il nome di Diana tra le 100 persone più importanti del XX secolo. E’ stata inserita nel sondaggio della BBC sui 100 britannici più importanti.
Lady è diventata celebre non solo per suo sontuoso matrimonio, celebrato nella cattedrale di St.Paul ma soprattutto per le sue comparse in tv. La sua celebrità sta proprio nel dimostrare la sua semplicità, nello svelare i suoi aspetti più umani, nei bisogni, nelle sue debolezze e nei suoi sogni.
Diana deve la sua popolarità soprattutto sull’immagine che i media hanno costruito su di lei. Un’immagine di un matrimonio fatto di tradimenti, delusioni e disillusioni (come dimostra il grande scandalo che coinvolse la famiglia reale 20 anni fa).
La vita di Lady D fu sempre sotto i riflettori. negli ultimi anni di vita si vociferava di una possibile relazione con un miliardario egiziano, figlio di uno dei più celebri commercianti di Londra (divenne un grande problema per la famiglia reale). Non si saprà mai perchè si arrivò all’incidente a Parigi, nel 1997.
La sua vita rimarrà comunque avvolta da un’ombra di fascino e di mistero.
Ormai nota agli studiosi del tempo, a partire dal 1669 fu accolta in alcune delle principali accademie dell’epoca. Quando il padre chiese che Elena potesse laurearsi in teologia all’Università di Padova, il cardinale Gregorio Barbarigo si oppose duramente in quanto riteneva inconcepibile che una donna potesse acquisire tale titolo.Si arrivò infine nel 1678: a 32 anni Elena ottenne la laurea in filosofia, non in teologia. Non poté, in quanto donna, esercitare l’insegnamento.
Vittoria (Alexandrina Victoria; Londra, 24 maggio 1819 – Isola di Wight, 22 gennaio 1901) fu regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda dal 20 giugno 1837 e Imperatrice d’India dal 1876 fino alla sua morte. Il suo lunghissimo regno viene anche conosciuto come epoca vittoriana. Il suo regno fu segnato da una grande espansione dell’Impero britannico, e fu preceduto dalla prima rivoluzione industriale, un periodo di grandi cambiamenti sociali, economici e tecnologici nel Regno Unito. Durante il suo regno fu la prima a fregiarsi del titolo di imperatrice d’India. Vittoria fu l’ultimo sovrano britannico del Casato di Hannover, appartenendo il figlio e successore Edoardo VII del Regno Unito alla casata del padre, Sassonia-Coburgo-Gotha.
http://lacollezionistadidettagli.blogspot.it/2013/07/orgoglio-e-pregiudizio-bbc-laeffe-as.html
Non è mai stata sposata a causa del suo lavoro di scrittrice. Il successo è stato acquisito dall’autrice solo post mortem. Il ritratto di Jane Austen verrà probabilmente stampato sulle banconote inglesi da 10 sterline, sostituendo quello di Charles Darwin.
Vissuta durante la prima metà del XVII secolo, riprese dal padre Orazio il limpido rigore, innestandovi una forte accentuazione drammatica ripresa dalle opere del Caravaggio, caricata di effetti teatrali; stilema che contribuì alla diffusione del caravaggismo a Napoli, città in cui si era trasferita dal 1630. Negli anni settanta del novecento, a partire dalla notorietà assunta dal processo per stupro da essa intentato, diventò un simbolo del femminismo internazionale, con numerose associazioni e circoli ad essa intitolate