L’uomo di marmo è la storia di un’amicizia e di un amore, è una favola moderna che prende spunto dalla storia di Pinocchio.

Vera è una ladra di opere d’arte, con l’aiuto della sorella deve mettere a segno un colpo per un misterioso uomo di origine giapponese. Un colpo ben studiato alla Galleria dell’Accademia a Firenze per rubare la Venere di Botticelli e, in un primo momento, sembra andare per il verso giusto. Vera ha il quadro ma prima di scappare si ferma ad ammirare il David di Michelangelo, la sua opera d’arte preferita, la sua cotta artistica. E proprio mentre è li che sfiora il David, lui prende vita…

Domenica 28 febbraio 2016 si è svolta la presentazione del primo romanzo scritto dalla fantastica Miriam Ghezzi: “L’uomo di marmo. Non dite che l’Arte è senza cuore”. L’evento si è svolto alle ore 16.00 presso la biblioteca di Treviolo :“L. da Albegno”. La presentazione del romanzo è stata inserita nella iniziativa chiamata: “45 minuti per te”, organizzata dal Comune di Treviolo.

https://www.unpaeseperstarbene.it/2016/luomo-di-marmo-non-dite-che-larte-e-senza-cuore/

Ricordiamo che “L’uomo di marmo. Non dite che l’Arte è senza cuore” (edizione Booksalad – Anghiari) è stato presentato presso il Salone del Libro di Torino (spazio Bookstock 2014) e presso l’università di Mannheim (Germania) nel contesto della XXIV Giornata internazionale della Lingua e Cultura italiana.

Il romanzo è stato recensito da tantissimi blog, siti e testate giornalistiche:

https://www.facebook.com/luomodimarmo/?fref=ts

Il romanzo è davvero esilarante: ci sono molte riflessioni che a loro volta fanno pensare. Un uomo di marmo che cerca di provare dei sentimenti come un “uomo vero”. Il messaggio è molto bello: molte persone attratte dal successo e dal potere (un buon esempio può essere l’uomo giapponese del romanzo), diventano di “pietra”. Mentre ci sono persone come David che lottano per avere un cuore, ma in realtà già ne posseggono uno.

L’emblema del Rinascimento (David), l’ideale di perfezione maschile, inciampa nel ventunesimo secolo, ascolta Bennato, socializza con un gatto, disegna, combina disastri e si rende conto di essere unnon-finito: per sentirsi pienamente realizzati e felici è necessario abbandonare l’artificio, dimenticare la sezione aurea e farsi di carne e di ossa… che di certo sono più fragili del marmo, ma capaci di sentire e donare calore.

Il romanzo si sviluppa inserendo aneddoti degni di un compendio di Storia dell’arte e si trasforma in una favola moderna. Una storia d’amore delicata, a tratti commovente, a tratti divertente, surreale e bizzarra.